domenica 9 gennaio 2011

Rating del Comune di Napoli, da BBB a BBB-

Le banche chiudono i rubinetti del credito per il Comune di Napoli.
Ciro Pellegrino
Sfumano, cosi’, 40 milioni di investimenti e infrastrutture nell'ultimo anno di consiliatura di Rosa Russo lervolino. No alla richiesta di mutui anche dalla Cassa depositi e prestiti. Cosi’, la giunta comunale, che aveva pianificato di chiudere i conti della manovra a fine 2010, e’ stata costretta ad un precipitoso dietrofront: stime e piani da rivedere, ma soprattutto investimenti che, almeno per ora, finiscono nel cassetto, non senza polemiche anche all'interno della maggioranza. Fra i progetti che rischiano di saltare ci sono quelli del metro’, delle scuole e della manutenzione del verde pubblico.


Andiamo per ordine: la batosta e’ arrivata alla fine dell'anno, quando, dopo le riunioni tecniche durante le quali si saggiano le necessita’ degli assessori, l'esecutivo aveva iniziato a predisporre gli atti per questo bilancio, l'atto finale dopo dieci anni di giunte lervolino. Tirando le somme, sul fronte degli investimenti e delle realizzazioni, Palazzo San Giacomo si apprestava a chiedere alla Cassa depositi e prestiti mutui per complessivi 140 milioni di euro. Una cifra superiore al tetto massimo previsto per la citta’ di Napoli. Ma e’ prassi comune, spiegano dagli uffici finanziari dell'ente: la differenza tra i soldi chiesti dall'ente e la somma effettivamente concessa dallo Stato e’ di solito colmata con l'accensione di altri mutui con le banche commerciali. Stavolta, pero’, non e’ andata cosi’. Lo racconta Michele Saggese, assessore al Bilancio e per anni revisore contabile del Comune: «E’ successo che dopo il no della Cassa depositi ci siamo rivolti entro il 31 dicembre, come prescrive la legge, agli istituti di credito. Ma la nostra richiesta non e’ passata. Per due motivi fondamentali: il primo e’ la crisi economica generale che ha reso e rende sempre piu’ difficili queste operazioni. Il secondo e’ l'abbassamento del rating sui conti del Comune, dovuto a un errore del mio predecessore, Riccardo Realfonzo». Perché, cosa fece il docente sannita, polemicamente dimessosi dalla giunta lervolino nel dicembre, 2009? Lo spiega Saggese stesso: «Inseri’ in bilancio lo sforamento del terzo degli otto parametri di deficitarieta’ monitorati per legge, vale a dire quello dei debiti fuori bilancio non coperti. Fu un errore e io che allora ero revisore dei conti del Comune lo feci notare nella mia relazione». Difatti nel documento che analizza il rendiconto della gestione per l'esercizio 2008, gli esperti contabili - fra i quali Saggese - smentivano l'allora assessore, dichiarando che «il parametro sui debiti fuori bilancio risulta non in regola al 31 dicembre ma rispettato alla data di approvazione del rendiconto». Tradotto dal burocratese: li’ dove Realfonzo vedeva un'irreparabile voragine nei conti, i revisori vedevano un problema in via di risoluzione. Ma tant'e’: il bilancio fu approvato e gli esiti di quella decisione sono stati evidenti nella scorsa primavera, quando l'agenzia di rating Standard & Poor's ha deciso di abbassare il rating del Comune di Napoli da «BBB» a «BBB-» con previsione «negativo stabile». Un marchio con il quale difficilmente una banca concede fiducia. Dunque e’ una strada senza via d'uscita? L'assessore al Bilancio e’ possibilista: «Ora non posso piu’ far nulla in questa manovra, ma garantisco che i mutui saranno ripresentati col prossimo rendiconto, entro fine febbraio, inizio marzo»; sul suo tavolo c'e’ ora l'elenco con le opere che nella migliore delle ipotesi subiranno uno «stop and go». Il discorso si sposta poi sulla manovra che la giunta dovra’ varare in questo mese. «La crisi c'e’ ancora e ora si sta riverberando sulle casse delle amministrazioni comunali continua Saggese -. Il nostro bilancio e’ pari a circa 1,1 miliardi di euro di spesa corrente, poco meno di un miliardo di euro in investimenti e 200 milioni d'euro di opere finanziate. Ma sulla spesa corrente grava una mannaia che tra governo e Regione Campania ci costa dai 115 ai 120 milioni di euro in meno. E’ di questo che sono realmente preoccupato, di quest'ennesima scure caduta sul Comune di Napoli».
 

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