domenica 23 gennaio 2011

Tremonti dixit: il risparmio postale del sud finanziera’, a tassi agevolati, le pmi del nord.

Le Pmi a caccia di credito. Isabella Bufacchi, il Sole24ore.
MARRAKECH. Dal nostro inviato
Un aumento. Meglio, un'accelerazione. La richiesta di prestiti da parte delle piccole e medie imprese sta salendo, È quanto rileva la Cassa depositi e prestiti che di recente ha registrato un incremento importante nel tasso delle erogazioni bancarie che attingono allo speciale plafond–Cdp da 8 miliardi di risparmio postale destinato alle Pmi sane.


A fine 2011 la Cassa conta di aver stanziato tutti i 5 miliardi impegnati finora dalle banche.
L'amministratore delegato della Cassa Giovanni Gorno Tempini è impegnato proprio in avvio di quest'anno in un road show sull'intero territorio nazionale, per proporre questo strumento e soprattutto lanciare la nuova scadenza a dieci anni: una durata ostica forse per le banche ma decisamente vantaggiosa per le imprese perché consente di spalmare su un arco temporale extra-lungo il rimborso del prestito. Il tour della Cassa si inserisce tra l'altro in un'iniziativa più ampia, organizzata dalla Confindustria, che mira a far conoscere alle imprese la vasta gamma degli strumenti offerti dalle banche, dalla Cassa e dalla Sace.
Il plafond della Cassa è a condizioni favorevoli rispetto ai tassi di mercato. Il risparmio postale fornisce liquidità a tassi competitivi a sistema bancario, con interessi che vengono aggiornati in base all'andamento del mercato. A loro volta le banche riversano di fatto questo vantaggio alle piccole e medie imprese meritevoli di credito, rispettando requisiti di trasparenza: devono infatti rendere note alle imprese le condizioni alle quali si sono finanziate. Questo bacino di liquidità è stato messo a disposizione delle piccole e medie imprese fin dal settembre del 2009, tramite la rete creditizia. Dopo un avvio lento, la macchina ora va a pieni giri. Dei fondi impegnati dalle banche, pari a circa 5,5 miliardi, a fine 2010 ne risultavano erogati per 2,8 miliardi. Entro la fine di febbraio, la quota dei "tiraggi" arriverà a 3,5 miliardi: il target 2011 prevede di chiudere l'anno con oltre 5 miliardi di erogazioni.
L'incremento dei prestiti richiesti e concessi alle Pmi sfruttando i tassi della raccolta Cdp sul risparmio postale è un segnale importante della ripresa economica in atto: non basta infatti mettere la liquidità a disposizione delle banche. Spetta alle imprese farsi avanti presentando piani di sviluppo, di crescita, di investimenti e di internazionalizzazione: ed è quanto sta accadendo a ritmi sempre più sostenuti.
Ha contribuito al decollo dello strumento anche il progressivo aumento delle scadenze. Le prime erogazioni sono state fatte sulla durata dei cinque anni. In seguito la Cdp ha introdotto i tre e i sette anni, che hanno riscontrato una buona accoglienza. Dall'inizio di quest'anno, questi speciali finanziamenti sono stati arricchiti della scadenza decennale. In Spagna e in Germania l'accesso al credito delle piccole e medie imprese è sostenuto dalle rispettive Casse per scadenze ancora più lunghe, fino a 15 anni: e non è escluso che la Cdp possa andare in questa direzione.
La durata maggiormente preferita dalle banche italiane tuttavia è stata quella a cinque anni. Verso la fine del 2010, invece, è stato registrato un progressivo aumento delle richieste di provvista a sette anni, che hanno raggiunto velocemente il 16% del totale. Questa tendenza potrebbe riflettere l'attuale congiuntura, con un consolidamento dei segnali di uscita dalla crisi e di ripresa economica.
Il nuovo ruolo della Cassa a sostegno della crescita con interventi diretti e non più soltanto tramite gli enti locali e territoriali, per aiutare l'Italia ad uscire dalla crisi, è stato voluto fortemente dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti e sta dando i suoi frutti.
La Cdp ha contribuito a mitigare la stretta sul credito provocata dalla crisi di liquidità sul mercato interbancario con il plafond-Pmi. Questo sul fronte del debito. Per quanto riguarda l'equity, la Cassa depositi e prestiti è entrata con 250 milioni di euro nel nuovo Fondo di investimento italiano (promosso da Mef, Confindustria e Abi) per il rafforzamento patrimoniale delle Pmi tramite la sottoscrizione di quote di capitale. Lo ha fatto affiancandosi nuovamente alle banche.
Tra i vecchi strumenti Cdp a sostegno delle imprese, va ricordato il Fri, il fondo con una dote fino a 6 miliardi di euro che sostiene gli investimenti nella ricerca con finanziamenti agevolati.
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-01-23/caccia-credito-081111.shtml?uuid=AaIwyH2C
 

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