lunedì 21 marzo 2011

Mezzogiorno-Sera. 21 marzo 2011.

Catanzaro. Rifiuti, l’emergenza resta una possibilità incombente

Sicilia, centinaia di sbarchi nella notte. Lampedusa esplode: 5mila immigrati

Napoli. Camorra e rifiuti, 10 avvisi di garanzia.

Puglia. Alberghi (anche) per omosessuali

Brindisi. Impianti fotovoltaici, blitz dei carabinieri

Napoli, percolato in discarica Chiaiano: 11 avvisi di garanzia


Catanzaro. Rifiuti, l’emergenza resta una possibilità incombente
Lunedì 21 Marzo 2011 07:27 Redazione desk
CATANZARO - Sono poche e insufficienti a fare fronte alle esigenze, le discariche calabresi. E’ da questa situazione, è il parere unanime di molti addetti ai lavori, che nascono i problemi che periodicamente colpiscono un po’ tutti i comuni della regione che si ritrovano con i cassonetti pieni ed i sacchetti dell’immondizia accumulati per strada. Un’emergenza che ancora non è arrivata ai livelli di Napoli ma che rischia di esplodere in tutta la sua gravità in mancanza di soluzioni. La situazione più grave, al momento, è quella di Cosenza e di alcuni comuni della Locride. A Cosenza la raccolta è ripresa dopo tre giorni di stop, due imposti dal Commissario per l’emergenza ambientale, che ha vietato l’utilizzo della discarica di Alli, nel catanzarese, ed il terzo per la concomitanza della festività del 150/mo dell’unità d’Italia. Per un ritorno completo alla normalità, però, occorrerà attendere almeno l’inizio della settimana prossima. Sul terreno, infatti, gli operatori della società Ecologia Oggi si sono trovati circa 300 tonnellate di rifiuti ai quali si aggiungeranno quelli che continuano ad essere prodotti giornalmente dai cosentini, pari ad un centinaio di tonnellate. Non stanno meglio alcuni comuni della Locride, ed in particolare Sant’Ilario dello Ionio, che, col passare delle ore, sta diventando una discarica a cielo aperto, come ha denunciato il sindaco Pasquale Brizzi. La mancata raccolta dovuta all’impossibilità di conferire nell’impianto Tec di Siderno, infatti, sta portando ad una crescita esponenziale dei sacchi di spazzatura per le strade. Brizzi si è appellato alle istituzioni regionali affinche trovino "con urgenza una soluzione". Il vero problema, dunque, è quello delle discariche. L’impianto principale è quello di Pianopoli, nel lametino, gestito dalla società Daneco, nel quale confluiscono i rifiuti trattati nell’impianto di selezione della stessa società. La discarica funziona regolarmente ricevendo il flusso di rifiuti stabilito dall’Ufficio del commissario per l’emergenza ambientale. Una quantità, però, secondo molti tecnici, non adeguata alla produzione media giornaliera calabrese. I cinque impianti della Tec, società del Gruppo Veolia (Gioia Tauro, Crotone, Rossano, Reggio Calabria e Siderno), per esempio, possono conferire 700 tonnellate giornaliere quando, nel recente passato, ne trasportavano anche 900. Ciò si traduce in una modulazione dello smaltimento dei rifiuti da tutti e cinque gli impianti con ripercussioni sulla raccolta anche nei comuni del reggino. Come nel caso di Sant’Ilario. L’impianto Tec-Veolia di Bucita di Rossano, poi, ha un problema in più. Dopo il sequestro della discarica disposto dalla Procura, funziona l’impianto di selezione e valorizzazione della raccolta differenziata che, però, può raccogliere solo 128 tonnellate giornaliere a fronte delle 300 che riceveva quando la discarica era aperta, con punte che arrivavano anche a 5-600 tonnellate. Fino al momento del sequestro, l’impianto di Bucita serviva 39 Comuni dell’area della sibaritide oltre a Longobardi. Adesso gli Enti che conferiscono sono 24, mentre altri 15 portano i loro rifiuti direttamente a Pianopoli. Nell’impianto di Pianopoli confluiscono anche i rifiuti raccolti dalla Multiservizi a Lamezia Terme ed in altri 26 comuni del circondario e ad Amantea (Cosenza). Ma la discarica non riesce a fare fronte ai conferimenti per cui, hanno evidenziato alla Multiservizi, a singhiozzo la raccolta a Lamezia subisce dei rallentamenti. Cosa che si è verificate anche nei giorni scorsi. Adesso la situazione è, tutto sommato, nella norma, ma l’emergenza è sempre dietro l’angolo.
(*Ansa)

Sicilia, centinaia di sbarchi nella notte. Lampedusa esplode: 5mila immigrati
Oltre 100 libici approdano nel Catanese, 450 a Lampedusa
Il parroco dell'isola: il governo tace e non ci ascolta
ROMA - Sbarchi a raffica a Lampedusa, dove stanotte sono approdati 450 migranti. Gli extracomunitari viaggiavano a bordo di cinque imbarcazioni, avvistate e scortate dagli uomini della capitaneria di porto. In 43 erano riusciti ad eludere i controlli e approdare direttamente a terra, dove sono stati fermati dai carabinieri. Intanto sull'isola, dove ci sono circa 5mila immigrati, resta altissima la tensione. Ieri i lampedusani hanno bloccato per tutto il giorno l'attracco del traghetto con il materiale necessario per costruire la tendopoli, che solo in tarda serata è stato sistemato sul molo.

Un accorato appello alle istituzioni è stato lanciato dal parroco dell'isola, don Stefano Nastasi. «Continuano gli sbarchi di fratelli migranti, ma non con la stessa velocità con la quale arrivano le risposte alla comunità di Lampedusa e ai migranti in cerca di speranza - ha detto - Tace ufficialmente il governo, che opera unicamente tramite i suoi organi periferici, ma non ascoltando le richieste della popolazione dell'isola di Lampedusa. La popolazione ha bisogno di risposte concrete e di presenze reali. L'assenza degli uomini di governo è stata ed è grave. Siamo non l'ultimo lembo d'Italia, ma la prima porta del Mediterraneo. Non è più solo questione di tende precarie».

Oltre un centinaio di libici sono sbarcati nella notte sulle coste del Catanese. Sono arrivati con due barconi: il primo, con una cinquantina di migranti si è incagliato sugli scogli di Riposto, il secondo, con una settantina di extracomunitari, è stato intercettato al largo di Catania e fatto entrare, sotto scorta, nel porto del capoluogo etneo. Finora sono stati bloccati 117 uomini che hanno detto di essere libici. I migranti, che erano a bordo del peschereccio arenatosi a Marina di Riposto, sono stati bloccati dalla forze dell'ordine prima che potessero fuggire. Le due imbarcazioni sono state condotte nel porto, dove sono arrivate poco prima delle 5 di stamane. Entrambi i gruppi di clandestini sono stati condotti nel PalaNitta per le procedure di identificazione e i controlli medici.

Napoli. Camorra e rifiuti, 10 avvisi di garanzia. Napoli, 21-03-2011
I carabinieri del Noe stanno perquisendo la discarica di Chiaiano, alla periferia nord di Napoli, nell'ambito di un'inchiesta della Dda su presunte infiltrazioni camorristiche nella gestione dell'impianto e presunte irregolarita' nell'assegnazione degli appalti.
Dieci gli avvisi di garanzia emessi dal procuratore, Giovandomenico Lepore, e dai sostituti Antonello Ardituro e Marco Del Gaudio. Secondo l'accusa i clan avrebbero condizionato la gestione degli appalti, in particolare quello per la fornitura di argilla; tra gli indagati vi sarebbero dirigenti della societa' che gestisce l'impianto.

Puglia. Alberghi (anche) per omosessuali
Così la Puglia diventa più friendly
Nasce il primo portale rivolto al turismo gay
La guida on-line ha indicazioni su ristoranti e locali
BARI — Una prima precisazione, per cominciare: «friendly» non significa gay. E una seconda, per sfatare un mito: la Puglia è sì una meta apprezzata dai turisti omosessuali, ma, per ora, attratti soprattutto dalle discoteche salentine, mecca degli aficionados dell’«acchiappo». La Puglia ha, invece, ancora molto da imparare per far sentire accolti tutti quelli che sfuggono alla classificazione canonica. Coppie gay, certo, ma anche espressioni di altre minoranze o turisti che cercano un’ospitalità un po’ speciale.

Ce n’è bisogno nella Puglia di Nichi Vendola, set naturale di film «omoempatici», come Mine vaganti di Ferzan Ozpetek. Francesca Vitucci, una delle cinque donne che si propone di cambiare le cose, risponde con una domanda. «Quanto è discriminante per un uomo arrivare in albergo con il proprio compagno e trovarsi automaticamente assegnati due letti singoli?». E’ partendo da questa osservazione della realtà che Vitucci e quattro amiche, responsabili di altrettante strutture ricettive, tra locali e masserie, hanno realizzato un portale turistico dedicato al «turismo friendly» in Puglia. Perché la Puglia sia accogliente davvero. Certo. Ma anche perché quel 7 per cento del fatturato complessivo costituito dal segmento del turismo omosessuale in Italia, fa gola. A promuovere il portale Partifriendly sono Tommy Ditano, socia della Taverna del Maltese (uno dei locali friendly, cioè dichiaratamente alieno alle discriminazioni di Bari), Titti De Simone, ex parlamentare e fondatrice di Arcilesbica, Pina Cotroneo, che si occupa della masseria Santanna a Monopoli, Elena Violante, che ha cura di una casa vacanze a Triggianello, e Vitucci, che gestisce un’altra casa vacanze, Dimora il Palmento, a Ostuni. Tutte donne. Riunitesi in un’associazione per raccogliere una sfida. «In Puglia, terra di naturale contaminazione e di apertura alle differenze, manca un efficace collegamento tra chi offre e chi cerca - spiega De Simone - noi ci proponiamo di innescare questo circuito virtuoso. Per i gay, certo, ma non soltanto per loro. Penso alle donne sole: una categoria di viaggiatrici sempre più numerose, portatrici di esigenze particolari e che, in Puglia, non sanno a chi rivolgersi per trovare quello che cercano». Il portale «Partifriendly», on line da aprile, funzionerà così. «Elencherà i locali, ristoranti, stabilimenti, alberghi, "friendly" - spiega Vitucci - i cui proprietari e gestori si siano impegnati a garantire ospitalità, cordialità, qualità a tutti i clienti indipendentemente dalla loro appartenenza a una minoranza. Ma non si limiterà a questo: organizzeremo eventi e ci proponiamo di contribuire a formare il personale di quelle strutture». Ma formare a cosa? Ancora una volta: ce n’è bisogno? «A evitare il sorrisino, il darsi di gomito, e a dare informazioni senza cadere in atteggiamenti discriminanti. Ce n’è bisogno sì», conclude Vitucci.

Quello di Partifriendly è un servizio che punta a intercettare, più in generale, chi fa turismo etico. Per questo le strutture che aderiranno potranno offrire anche altre specifiche attenzioni: ecologica e alimentare, per esempio. «Siamo in ritardo - sostiene De Simone - in tutta Europa le agenzie del turismo dedicano particolare attenzione al "friendly". Anche quando si parla di destagionalizzare, come non partire da una differenziazione dell’offerta? Non viaggiano soltanto le famiglie». Il progetto ha il patrocinio dell’assessorato al Turismo della Regione. E le promotrici non hanno dubbi che funzionerà. «Quando ho illustrato l’idea al forum del turismo, a Bari, nel 2009 - prosegue De Simone - molti operatori si sono avvicinati e mi hanno chiesto come partecipare. In Toscana un progetto simile ha avuto il contributo da parte delle istituzioni. L’attenzione dimostra che la direzione è quella giusta. Tanto più per l’accogliente Puglia».
Adriana Logroscino

Brindisi. Impianti fotovoltaici, blitz dei carabinieri
Scattano i sequestri nella zona di Brindisi
In azione i militari del nucleo operativo ecologico
I particolari saranno chiariti dal procuratore capo
BRINDISI - Alcuni impianti fotovoltaici sono stati sequestrati in provincia di Brindisi dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Lecce (Noe). L'inchiesta sulle energie rinnovabili porta la firma del procuratore aggiunto Nicolangelo Ghizzardi della procura brindisina. I particolare del sequestro saranno resi noti in una conferenza stampa attualmente in corso presso la procura di Brindisi

GLI IMPIANTI - Nel territorio brindisino sono concentrati principalmente nella zona che va da Brindisi a San Pietro Vernotico, Cellino San Marco, San Donaci, San Pancrazio, Oria, San Michele Salentino e San Vito dei Normanni.

Napoli, percolato in discarica Chiaiano: 11 avvisi di garanzia
Napoli, 21 mar (Il Velino/Velino Campania) - Ancora inchieste giudiziarie sui rifiuti: la procura di Napoli ha emesso undici avvisi di garanzia nell'ambito dell'indagine sulla discarica di Chiaiano. Il provvedimento riguarda la società Ibi, che gestisce il sito e altri impianti in Campania e Sicilia, e la Edil Car che ha ottenuto il subappalto. L'ipotesi formulata dai magistrati è che attraverso le società (la prima già destinataria di un'interdittiva antimafia) i clan camorristici Mallardo e Zagaria controllassero lo sversamento dei rifiuti e i relativi appalti. Agli atti dell'inchiesta ci sono le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, tra cui l'ex imprenditore del settore dei rifiuti Gaetano Vassallo. Agli indagati vengono contestati i reati di traffico di rifiuti e frode in pubbliche forniture. Secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri del Noe, quando si decise di allestire una discarica nella cava, precedentemente adibita a poligono di tiro, venne usato materiale di qualità scadente per impermeabilizzare il suolo: in particolare si fece uso di argilla estratta abusivamente nel Salernitano. Il risultato fu che il suolo è rimasto permeabile e il percolato è finito nel sottosuolo. Nel corso dell'operazione, i militari hanno sequestrato un'altra discarica di 15 mila metri quadri a Giugliano di proprietà della famiglia Carandente.
(rep/lr) 21 mar 2011 11:14

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