sabato 12 marzo 2011

Vertice straordinario dei capi di stato e di governo dell’Eurozona a Bruxelles.

Arriva Europatto, 440 mld a 'salva-stati'. Taglio interessi prestito Grecia
Portogallo, verso maggiore austerità
Ue, nuovo patto dell'euro contro la crisi


Arriva Europatto, 440 mld a 'salva-stati'. Taglio interessi prestito Grecia
12 marzo, 08:37
(ANSA) - BRUXELLES, 12 MAR - Arriva un nuovo 'Patto per l'euro, con l'obiettivo di rafforzare la competitività e la sostenibilità dei conti pubblici dei 17 Paesi della moneta unica.
Nella notte un accordo è stato raggiunto dai leader dell'Eurozona nel vertice straordinario di Bruxelles con una maratona durata sette ore. E' stato anche deciso di ridurre il tasso di interesse sul prestito da 110 miliardi concesso alla Grecia e di aumentare la capacità finanziaria dell'attuale Fondo salva-Stati a 440 miliardi di euro.

Portogallo, verso maggiore austerità
Il Portogallo ha annunciato ieri pomeriggio, a pochissime ore dell’inizio del vertice dell’Eurogruppo, che a Bruxelles ha visto impegnati i capi di stato e di governo dell’Eurozona, un pacchetto di misure aggiuntive, cha hanno l’obiettivo di rafforzare il piano di austerità già intrapreso nei mesi scorsi. Che l’annuncio ricada a poche ore dal vertice di Bruxelles non è affatto casuale, ma vuole essere una mossa di Lisbona, per lanciare il messaggio all’Eurozona, che il Paese lusitano vuole e può farcela da sola, slegando il suo destino da Grecia e Irlanda, che hanno dovuto fare ricorsi agli aiuti europei.
Il governo portoghese ha annunciato un piano di tagli alla spesa, che saranno dello 0,8% nel 2011, dell’1,6% nel 2012 e dello 0,8% nel 2013. Previste, inoltre, misure di maggiori entrate nel 2012 per lo 0,9% nel 2012 e dello 0,4% nel 2013.
Obiettivo del governo è di arrivare a un rapporto deficit/pil del 4,6% quest’anno, di scendere al 3% l’anno prossimo e al 2% nel 2013.
Numeri che riguardano soprattutto tagli alla sanità e le società pubbliche e che mirano in 2-3 anni a fare uscire il Portogallo dall’emergenza conti pubblici.
Ma la grande questione che Lisbona dovrà affrontare è il rilancio della sua crescita, che non ha ancora attecchito, e la cui mancanza determina una maggiore difficoltà nel processo di risanamento dei conti pubblici. Pur se in rallentamento, infatti, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo in Portogallo a febbraio parla di una crescita dei prezzi del 3,5%, una spia della scarsa competitività del Paese, il quale così non riesce a vincere la sfida dei mercati globali.

Ue, nuovo patto dell'euro contro la crisi
Berlusconi: agevolazioni per il nostro Sud
BRUXELLES - Arriva un nuovo Patto per l’euro, con l’obiettivo di rafforzare la competitività e la sostenibilità dei conti pubblici e del sistema finanziario dei 17 Paesi della moneta unica. Un accordo è stato raggiunto dai leader dell’Eurozona nel vertice straordinario riunitosi a Bruxelles. Una vera e propria maratona durata sette ore in cui i capi di Stato e di governo della zona euro hanno anche deciso di ridurre il tasso di interesse sul prestito da 110 miliardi concesso alla Grecia e di aumentare la capacità finanziaria effettiva dell’attuale Fondo salva-Stati, portandola a 440 miliardi di euro.
«È stato un successo», ha commentato la cancelliera tedesca, Angela Merkel. Ora l’obiettivo resta quello di un’intesa definitiva sul pacchetto anticrisi per fine marzo. E per centrare l’obiettivo sono previsti ben quattro vertici in meno di due settimane, con il via libera che dovrebbe arrivare dal Consiglio europeo del 24 e 25 marzo.
Silvio Berlusconi lascia nella notte la maratona dell’Eurogruppo soddisfatto per il risultato incassato dall’Italia nella trattativa per il nuovo Patto per l’Euro. «Abbiamo ottenuto le due cose che volevamo» ha spiegato il premier con il viso ancora incerottato dopo l’intervento maxillofacciale per sistemare l’osso della mandibola, ovvero «le facilitazioni» per le aree depresse e quindi «per il nostro Sud». E l’inserimento della «finanza privata» come fattore rilevante nel considerare la stabilità economica e finanziaria di un Paese. Un parametro, aveva ricordato ieri sera Berlusconi, che fa balzare l’Italia al secondo posto tra gli stati più ricchi d’Europa, dietro alla sola Germania.
Per quanto riguarda il Mezzogiorno, il premier ha parlato di «fiscalità di vantaggio e incentivi in deroga alle norme generali» per le aziende. Berlusconi prima di partecipare al summit dei Paesi della zona euro aveva sottolineato come per la «riduzione del debito pubblico, che dovrebbe essere di un ventesimo del debito stesso a partire dal 2015», si era tutti d’accordo. La «sottolineatura da fare» però, a detta dello stesso premier, era che tra i parametri di valutazioni vi fosse non solo il debito pubblico del Paese, ma anche lo stato di salute della finanza privata. Il Cavaliere cita il caso dell’Italia, «un Paese di risparmiatori, con un sistema di banche solido, con delle famiglie risparmiatrici».
Unico accenno alle questioni interne riguarda la riforma del fisco: «Ci stiamo lavorando», ha assicurato Berlusconi prima di congedarsi dai cronisti e fare rientro in Italia dopo la lunga maratona negoziale.

- EUROPATTO. I capi di Stato e di governo dell’euro si sono impegnati a fissare ogni anno degli obiettivi comuni che i singoli governi dovranno recepire nel piano nazionale per le riforme e nel programma di stabilità da inviare a Bruxelles.
Tra gli obiettivi indicati nel Patto, la moderazione salariale, l’adeguamento dell’età pensionabile alle reali aspettative di vita, l’inserimento dei vincoli europei di bilancio nella legislazione nazionale, il taglio del costo del lavoro, norme più efficaci per la risoluzione delle crisi bancarie.

- AGEVOLAZIONI PER LA GRECIA, NO ALL’IRLANDA. Viste le difficoltà in cui ancora si trova Atene e considerando gli sforzi compiuti dal governo Papandreou, è stato deciso di tagliare di cento punti base il tasso di interesse dal sugli aiuti concessi, portandolo dal 5,8% al 4,8%, e di allungare i tempi del rimborso dei prestiti a sette anni e mezzo. Nessuna concessione, invece, all’Irlanda, nè sui tassi di interesse, nè sui tempi di rimborso, nè sul regime fiscale agevolato per le imprese. Tanto più che Dublino - ha affermato il presidente della Ue, Herman Van Rompuy - non ha soddisfatto a pieno le condizioni per poter ottenere dei benefici.

- FONDO, PIÙ RISORSE E POTRÀ ACQUISTARE BOND. La dotazione effettiva dello European financial stabilty facility (Efsf) viene portatata da 250 a 440 miliardi di euro. E l’attuale Fondo salva-Stati avrà anche la capacità di poter intervenire sul mercato primario dei titoli, acquistando i bond dei Paesi dell’euro in gravi difficoltà finanziarie: ma sempre in cambio di maggiori sforzi sul fronte del risanamento delle finanze pubbliche. Confermata anche la dotazione del futuro meccanismo anticrisi permanente, lo European stability mechanism (Esm), operativo dalla metà del 2013: sarà di 500 miliardi di euro.

- FISCALITÀ VANTAGGIO PER SUD. Via libera dell’Eurogruppo anche alle agevolazioni fiscali per sostenere le regioni più arretrate del Vecchio Continente, come il Mezzogiorno d’Italia.
Una proposta più volte avanzata dal ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, e messa sul tavolo dal premier Silvio Berlusconi.

- STRESS TEST. I leader dell’Eurozona hanno quindi confermato come tutte le banche europee che non supereranno la prossima tornata di stress test avranno l’obbligo di ricapitalizzarsi.

- STRETTA SU DEBITI. Restano invece da definire nel dettaglio il giro di vite sui debiti pubblici e il grado di automatismo delle sanzioni per i Paesi poco virtuosi. Il debito in eccesso (sopra il 60% del Pil) dovrà essere tagliato di un ventesimo l’anno nell’arco di tre anni. Si discute ancora se questo triennio dovrà partire subito, dall’entrata in vigore della riforma del Patto, o se - come sostiene l’Italia - ci sarà un periodo transitorio di tre anni, con i tagli che partiranno solo dal 2015. Sembrerebbe oramai accolta, invece, la richiesta italiana di prendere in considerazione gli altri fattori rilevanti che determinano la situazione finanziaria di un Paese (dal debito privato di famiglie e imprese all’andamento della spesa per le pensioni, all’esposizione delle banche).

- NUOVI TAGLI PORTOGALLO. Infine, i leader dell’Eurozona hanno accolto favorevolmente la decisione del Portogallo di varare nuove misure di austerity. Si tenta così di allontanare l’ipotesi di un piano di salvataggio per Lisbona, negli ultimi giorni tornata nel mirino dei mercati insieme alla Spagna.


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