domenica 22 maggio 2011

Confesercenti Basilicata. Resiste la colazione al bar ma il ristorante si svuota



Bar e ristoranti lucani si svuotano. Oltre un quinto dei cittadini della Basilicata ha ridotto i consumi al bar mentre circa due su tre ha risparmiato sui consumi della ristorazione anche se pare resistere il rito della colazione al bar e della pizza il fine settimana. Questo è il trend che emerge da un’indagine realizzata dal Cat (Centro Assistenza Tecnica Confesercenti) Basilicata sui comportamenti di consumo dei lucani presso i Pubblici Esercizi, alla vigilia del Salone «BenServito, l’Ho.Re.Ca. sul piatto d’argento» che si svolgerà a Potenza domani e lunedì 23 maggio prossimi (centro congressi Park Hotel). Una realtà commerciale costituita in Basilicata da circa 250 esercizi alberghieri, circa 400 esercizi ricettivi complementari, oltre 750 ristoranti e più di 1.500 barI consumi al Bar.

SONDAGGIO - Nell’ultimo mese il 40% del campione ha dichiarato una frequentazione più o meno assidua, contro il 18% che lo considera un consumo superfluo. Chi dimostra una maggior propensione al risparmio sono le fasce di età incluse tra i 26 e i 45 anni e gli italiani nelle fasce di reddito medio-basse. Le modalità di consumo appaiono abbastanza diversificate: prevale il rito della colazione (40%) e meno abituale è risultato il consumo di aperitivi (16,6%) e del dopo cena (9,3%).I consumi nel settore della ristorazione. I lucani che nell’ultimo mese hanno dichiarato abitualmente un pranzo fuori casa raggiungono il 9,3% del campione, contro il 52,0% di consumi occasionali e il 22,7% che non ha fatto ricorso ai servizi della ristorazione. Il 37,4% di coloro che frequentano ristoranti e pizzerie hanno dichiarato una riduzione della spesa. In questo caso si amplia la fascia di età di coloro che risparmiano i consumi (26-55 anni).

PAUSA PRANZO - Il 15,8% del campione consuma abitualmente un pranzo nella pausa lavoro e spende in media 7,5 euro. È soprattutto un pubblico maschile (25%), inquadrato prevalentemente nelle fasce di reddito medio (impiegati che si limitano al pasto fuori casa due volte la settimana) e alte (liberi professionisti, lavoratori autonomi, con in media tre pasti la settimana) e la maggiore incidenza si registra nelle fasce di età comprese tra i 26 e i 45 anni, che solitamente sceglie il Bar/snack Bar e con minor frequenza il ristorante.

COMMENTI - «Dall’analisi – commenta Antonio Palumbo direttore Cat-Confesercenti Basilicata - emerge dunque una propensione al risparmio per i consumi alimentari fuori casa ed una ricerca dei locali meno costosi. Per quanto riguarda i bar e i ristoranti i recenti processi di liberalizzazione non consentono di avere datiestremamente precisi, ma c'è da scommettere che, nell'immediato futuro,proprio per effetto di questi processi, aumentarà latensione concorrenziale nel settore, con una previsione di un maggior numero di aperture e un maggior numero di chiusure, aumenterà la mobilità professionale e si apriranno principalmente due capitoli : quellodei nuovi format commerciali, cioè come si articolerà e concretizzerà l'offerta, e quello della qualificazione e dell'aggiornamento professionale di dipendenti e imprenditori. La contrazione sarà probabilmente più attenuata laddove – aggiunge Palumbo - si saprà presentare la qualità dei prodotti, proposte tematiche e un’offerta di intrattenimento, fortemente auspicate dai consumatori di tutte le fasce di età ma soprattutto dai giovani. Rispetto a questo scenario è probabile che aumenterà la frammentazione dell’offerta: da un lato la ristorazione di eccellenza e dall’altro un ampio mercato basato sulle formule low cost con una standardizzazione dei propri menù. Probabilmente anche il Bar perderanno alcuni aspetti della tradizione, aggiungendo una serie di servizi diversi da quelli della somministrazione di alimenti e bevande».

UNITI SI VINCE - La necessità di fare rete tra gli esercenti pubblici e turistici è ribadita dal presidente Confesercenti Prospero Cassino che presenta l’incon - tro promozionale Fiepet di lunedì 23 maggio all’interno del Salone BenServito (alle 16.30) con la partecipazione di Esmeralda Giampaoli, presidente nazionale Fiepet e Tullio Galli, coordinatore nazionale Assoturismo-Confesercenti. «Sono ormai molti mesi che i consumatori sono alle prese con la crisi e si moltiplicano le indagini e gli osservatori che attestano un crollo generalizzato dei consumi, in un contesto che registra un preoccupante aumento della sfiducia circa una ripresa dell’economia del Paese e delle finanze personale. La necessità di risparmio e il bisogno di sicurezza – evidenzia Cassino - spingono i consumatori al cambiamento, all’insegna di una nuova sobrietà e frugalità, che si manifesta nel tipo di alimenti acquistati, nei luoghi in cui si fa la spesa o si consuma, nell’attenzione alla provenienza dei cibi e nella lettura delle etichette. Alcune di queste nuove abitudini resteranno legate alla crisi e scompariranno con essa, altri tipi di consumi stanno trovando invece una loro solidificazione nel tempo, e sopravviveranno alla crisi».
21 Maggio 2011
 

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