sabato 7 maggio 2011

Federali Sera-7 maggio 2011. Bozen: L'Alto Adige pecca per spirito di iniziativa dei giovani, ma ciò si spiega anche per le migliori opportunità occupazionali che Bolzano offre rispetto ad altre realtà italiane. E’ destinato a diventare fondamentale nel medio periodo, sottolinea la Camera di commercio, il tema della successione d'impresa in settori quali l'agricoltura e l'alberghiero.----Tremonti: In caso di default dell'impresa, il Fondo (di Cassa Depositi e Prestiti) interverrà a copertura del capitale residuo relativo alle rate aggiunte al piano di ammortamento originario.

Il Presidente:
Catanzaro, a Soveria Mannelli la prima piazza d’Italia intitolata a Cossiga.

Le tribu’ non sono in sintonia:
Unione europea. L'UE intende creare un sistema comune di asilo, rafforzare i controlli alle frontiere, aumentare la sorveglianza nell'area di Schengen e sfruttare la politica di immigrazione per colmare le lacune del mercato del lavoro.
Tunisi, polizia disperde con la forza manifestazione contro governo

Niente pacche al sole:
Spiagge, Scoppia la polemica, Bruxelles sorpresa: Italia chiarisca
Caro ombrellone: aumenti fino al 6%

Luis e’ un agricoltore, con soldi, sbafati:
Bozen. Unioncamere: in Alto Adige 57 mila imprese, bassa l'iniziativa giovanile
Duce oscurato: niente dibattito Le destre: Durnwalder decide per sindaco, Bizzo e Tommasin

Rilancio economico della padania:
Roma. Ministero Economia e Finanze. Nuovo accordo per il credito alle pmi.
Reggio Emilia. Come insegnare l'italiano agli immigrati
Parma, crescita "europea" grazie all'export
Venezia. 106 milioni per il Mose Comune sempre a secco zero soldi per le città

La sintesi del giornalista:
San Marino. Diario della crisi del 6 maggio 2011         
San Marino: Frontalieri, Marco Gatti (Dc): serve trattativa ad hoc con l’Italia


Catanzaro, a Soveria Mannelli la prima piazza d’Italia intitolata a Cossiga.
 Scritto il 6 maggio 2011
CATANZARO – Domani alle 11 l’inaugurazione. Il Vescovo di Lamezia Terme Luigi Cantafora benedirà la targa che ricorderà lo statista scomparso.
Sarà Giuseppe Cossiga, sottosegretario di Stato alla Difesa, a inaugurare domani alle 11 a Soveria Mannelli la prima Piazza d’Italia intitolata al Presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga.
Faranno gli onori di casa Leonardo Sirianni, sindaco di Soveria Mannelli e, in rappresentanza del Presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti, l’assessore alla Cultura Mario Caligiuri.
 Il Vescovo di Lamezia Terme Luigi Cantafora benedirà la targa che ricorderà lo statista scomparso. Tra gli altri saranno presenti, alla loro prima uscita ufficiale, i sottosegretari Aurelio Misiti e Tonino Gentile, nominati giovedì nel governo. Hanno dato la loro adesione anche i senatori Giovanbattista Caligiuri, Vincenzo Speziali e Giuseppe Valentino, i deputati Pino Galati e Ida d’Ippolito, l’assessore regionale Piero Aiello, i consiglieri regionali Mario Magno e Claudio Parente, il Prefetto di Catanzaro Antonio Reppucci, il Comandante Provinciale dei Carabinieri.

Unione europea. L'UE intende creare un sistema comune di asilo, rafforzare i controlli alle frontiere, aumentare la sorveglianza nell'area di Schengen e sfruttare la politica di immigrazione per colmare le lacune del mercato del lavoro.

Aiutare gli immigrati
 Dall'inizio dell'anno le tensioni politiche nei paesi nordafricani hanno provocato lo sbarco di 25 000 persone sulle coste europee, specie quelle di Italia e Malta.
 L'Unione europea ha l'obbligo morale di offrire protezione ai richiedenti asilo, e tutti i paesi europei hanno il dovere di dare una mano quando un improvviso afflusso di immigrati mette a repentaglio la capacità di accoglienza dei paesi che si trovano in prima linea. Ma le immagini di barconi in arrivo e spiagge prese d'assalto non devono distogliere dal fatto che è nell'interesse stesso dell'Europa avere un approccio più strutturato, globale e a lungo termine all'asilo e all'immigrazione.

Aiutare noi stessi
 I numeri parlano da soli. Nel 2007 la popolazione in età lavorativa ammontava in Eropa a 235 milioni di persone. Questi lavoratori pagano le nostre pensioni e finanziano i nostri sistemi sanitari e previdenziali, che sono già sotto pressione. Nel 2060 mantenendo i livelli storici di immigrazione, l'Europa avrà 50 milioni dilavoratori in meno. In caso contrario, mancheranno all'appello 110 milioni di lavoratori per tenere in vita il modello sociale europeo. Nel 2020, soltanto nel settore sanitario, ci sarà bisogno di circa un milione di operatori. Gli immigrati possono contribuire a svolgere queste ed altre mansioni.

Un approccio equilibrato
 Le nuove proposte della Commissione sull'immigrazione  operano una distinzione tra immigrati clandestini in cerca di migliori condizioni economiche, rifugiati, richiedenti asilo e persone temporaneamente sfollate che desiderano ritornare nel loro paese d'origine. Le proposte prevedono tra l'altro: l'adozione entro il 2012 di un approccio comune per i richiedenti asilo più controlli alle frontiere esterne dell'UE e maggiore sorveglianza nell'area interna di libera circolazione per prevenire l'immigrazione clandestina e la criminalità uso dell'immigrazione legale per colmare i previsti fabbisogni in termini di personale e di qualifiche lo scambio di informazioni sulle migliori modalità d'integrazione degli immigrati regolari un approccio strategico alle relazioni con i paesi extra UE per agevolare l'immigrazione legale e prevenire quella clandestina.
Nel 2010 l'UE contava 5 000 rifugiati, meno di Stati Uniti e Canada.

Tunisi, polizia disperde con la forza manifestazione contro governo
Roma, 6 mag (Il Velino) - Le forze di sicurezza tunisine hanno disperso in modo violento, utilizzando anche gas lacrimogeni, circa 200 persone che hanno manifestato nel cuore di Tunisi per chiedere le dimissioni del governo di transizione e una “nuova rivoluzione”. La folla ha scandito slogan come “Il governo di transizione sta ancora lavorando per Ben Ali”. Al momento non si conosce il numero dei feriti. Un fotografo dell’Afp, Fathi Belaid, sarebbe stato aggredito dalla polizia. Molti degli agenti indossavano dei passamontagna e avrebbero arrestato diverse persone prendendo a calci i manifestanti e usando manganelli. Ieri l'ex ministro dell'Interno Farhat Rajhi aveva detto che potrebbe esserci un colpo di stato da parte dei fedelissimi dell'ex presidente Ben Ali se gli islamici dovessero vincere le elezioni.
(red/rog) 6 mag 2011 16:38

Spiagge, Scoppia la polemica, Bruxelles sorpresa: Italia chiarisca
Romani: Provvedimento innovativo. Codacons: rischio rincari +10%
Fonte: © TM News - Pubblicata il 06/05/2011
ROMA - Sul decreto sviluppo e la concessione per 90 anni dei diritti sulle spiagge scoppia la polemica. A scende in campo è stata oggi l'Unione europea: le nuove norme potrebbero ledere il principio della concorrenza. Ma il governo difende il provvedimento. Il ministro dello Sviluppo, Paolo Romani, parla di un decreto innovativo di cui l'Ue dovrebbe tener conto data la specificità dell'Italia, con 25 mila aziende che lavorano sulle spiagge. Mentre per Stefania Prestigiacomo il dl sviluppo è una forma di protezione del "nostro territorio dalle imprese straniere che vengono a colonizzare le nostre spiagge". Gridano allo scandalo l'opposizione, i consumatori, che parlano di un rischio aumenti del 10% per la prossima stagione estiva, e anche il Turing club che invita a "ripensare il decreto" per "non rischiare di mutare il contesto passando dalla caotica situazione attuale ad una ancor più preoccupante".La portavoce del commissario europeo al Mercato interno, Michel Barnier, ha fatto sapere oggi che la Commissione è "molto sorpresa" per la misura che riguarda i litorali. "Non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione formale dalle autorità italiane, ma dopo gli articoli visti sulla stampa chiederemo loro informazioni. Se quello che è stato pubblicato dalla stampa è corretto, saremmo molto sorpresi, non sarebbe in linea con le regole del mercato interno Ue", ha detto la portavoce, Chantal Hugues. Tuttavia per il ministro Romani l'Unione europea deve tener conto delle "diversità tra i vari paesi". Per questo le norme del dl sviluppo sono innovative: "penso che sia una piccola grande rivoluzione e sicuramente - ha detto Romani - è un provvedimento innovativo rispetto a tutto quello di cui si è parlato. Ci sono in Italia 25mila aziende che fanno questo lavoro, c'è la necessità di garantire i posti di lavoro e, ai tanti turisti, la qualità che queste aziende assicurano".I senatori Ecodem attaccano l'esecutivo e definiscono le norme "una tipica trovata del repertorio pre-elettorale" del governo che se venissero realmente attuate concederebbero "una lucrosa rendita di posizione a pochi e darebbero il via libera all'ulteriore cementificazione dei nostri litorali" ma il ministero dei Beni culturali frena: non ci sarà nessuna paventata cementificazione delle coste perché l'approvazione della concessione delle spiagge italiane per i prossimi novant'anni ai proprietari degli stabilimenti balneari non prevede alcuna deroga alle norme di tutela paesaggistica.

Caro ombrellone: aumenti fino al 6%
ROMA - L'estate è alle porte, ma per chi si prepara a trascorrere le vacanze al mare, ci sono brutte notizie: i rincari per i costi dei servizi (ombrellone, sdraio, lettino, cabina) potranno arrivare fino al 6%. A fare i conti Federconsumatori e Adusbef contrari alla decisione di "regalare le nostre spiagge ai privati".
"Coloro che gestiscono gli stabilimenti balneari - sostengono le due associazioni dei consumatori - non solo pagano allo Stato dei canoni a dir poco irrisori, ma di anno in anno aumentano i costi dei servizi balneari per i cittadini".
Alcuni esempi: per un ombrellone potremo pagare da dieci fino a 13,50 euro, con un aumento rispetto allo scorso anno fino al 2%; quotazioni delle sdraio, invece, in calo: il prezzo può andare da 5 a 6 euro, registrando un meno 8%; per il lettino e la cabina sempre costi alle 'stelle': il primo da 11 a 15,50 euro (con un aumento fino al +3%), la seconda da 13,50 a 18,50 euro (l'aumento va dal 2 al 3%).
Secondo i consumatori, però, ci sono molte offerte che consentono di risparmiare. Tra le novità, per gli amanti delle comodità, i priveé ed i gazebo i cui costi possono arrivare ai 150 euro e non scendere sotto gli 80. Ad aumentare maggiormente sono gli abbonamenti, soprattutto quello giornaliero e stagionale, rispettivamente dal 3% al 6% e dal 4% al 5%. Non mancano, inoltre, le iniziative per incentivare le presenze negli stabilimenti: dalle offerte per l'happy hour, cioé prezzi scontati (fino al 50%) dopo un determinato orario, alle riduzioni per gli over 60, dagli sconti per i gruppi ai tagliandi e coupon presso bar o gelaterie da presentare allo stabilimento per ottenere degli sconti per l'ingresso omaggio. Grazie a queste offerte ed agevolazioni si può risparmiare anche oltre il 50%. Chi è di passaggio - ricordano infine i consumatori - non è tenuto a pagare l'ingresso agli stabilimenti.

Bozen. Unioncamere: in Alto Adige 57 mila imprese, bassa l'iniziativa giovanile
Tra i dati che caratterizzano il tessuto economico altoatesino, vengono segnalate la quota femminile, che ammonta al 28,3% dei titolari e dei soci iscritti al Registro delle imprese, e quella degli imprenditori stranieri (6,9%)
BOLZANO. In Alto Adige sono attive 57.316 imprese, di cui 17.192 agricole e 13.252 artigiane, ma l'iniziativa giovanile è bassa: è uno dei dati contenuti in un'analisi elaborata dalla Camera di commercio di Bolzano in occasione della nona ''Giornata dell'economia'' di Unioncamere.

''La dinamica delle imprese scaturisce da nuove iscrizioni, cessazioni, trasformazioni, fusioni e scorpori d'impresa e fa sì che il sistema imprenditoriale si rinnovi da giorno in giorno - commenta il presidente della Camera di commercio, Michl Ebner - In qualità di partner dell'economia accompagniamo questo processo attivamente, offrendo analisi e consulenza''.

Tra i dati che caratterizzano il tessuto economico altoatesino, vengono segnalate la quota femminile, che ammonta al 28,3% dei titolari e dei soci iscritti al Registro delle imprese, e quella degli imprenditori stranieri (6,9%). I giovani imprenditori contano il 5,4%, mentre quelli ultrasettantenni sono il 9,9%. Con 113,9 imprese per 1.000 abitanti la densità imprenditoriale è superiore a quella rilevata a livello nazionale (101,2) e questo è dovuto alla forte presenza in provincia di Bolzano dell'agricoltura e del settore alberghiero.

L'Alto Adige pecca per spirito di iniziativa dei giovani, ma ciò si spiega anche per le migliori opportunità occupazionali che Bolzano offre rispetto ad altre realtà italiane. E’ destinato a diventare fondamentale nel medio periodo, sottolinea la Camera di commercio, il tema della successione d'impresa in settori quali l'agricoltura e l'alberghiero. 6 maggio 2011

Duce oscurato: niente dibattito Le destre: Durnwalder decide per sindaco, Bizzo e Tommasin
di Antonella Mattioli
  BOLZANO. Saltata la discussione sulla copertura del duce a cavallo. Ieri sera una maggioranza, sempre più litigiosa, si è spaccata sulla richiesta di articolo 31 presentata da Brigitte Foppa: la consigliera verde voleva trattare la questione in consiglio comunale.  MAGGIORANZA A PEZZI. Per un voto (20 sì, 13 no e 8 astenuti) la richiesta, messa in votazione dal presidente del consiglio Luis Walcher, non è passata. Il centrodestra ha votato a favore della discussione in aula dopo il via libera della giunta provinciale e del sindaco alla copertura con un vetro opaco del duce a cavallo. Uniche eccezioni: Forest e Tagnin («ai giovani queste discussioni non interessano») che si sono astenuti; la maggioranza invece è andata in ordine sparso. Compatta la Svp sul no («è incredibile - ha commentato il capogruppo Georg Mayr - che qualcuno voglia far sopravvivere il duce»), i consiglieri del Pd si sono astenuti o hanno votato contro: mentre il sindaco ha votato a favore così come il consigliere Bacchiega. Anche gli alleati dei due partner principali sono andati ognuno per conto proprio: nell'Udc Baratta ha votato contro mentre Repetto si è astenuto; a favore Margheri (Sel), Degli Agostini (Idv) e Della Ratta (socialisti). Grande l'amarezza della capogruppo verde Foppa: «Non possiamo accettare che il bassorilievo venga coperto con un vetro opaco. La storia non si può nascondere. Il consiglio è la sede adatta per discutere di questi temi che ancora dividono la città». Tesi questa contestata sia da Repetto che da Galletti (Rci): «L'articolo 31 non serve a nulla: sono solo chiacchiere. Certo è che questa sera il Comune ha fatto l'ennesima figuraccia». Contrario anche Paolo Berloffa (Unione): «Quando s'inizia una discussione bisogna sapere dove si vuole andare a parare. Altrimenti non ha senso». Ciò significa essere d'accordo con la soluzione individuata da Durnwalder? Assolutamente no. Per Berloffa e Repetto il duce a cavallo va storicizzato così come per il vice capogruppo del Pd De Pascalis. E allora perché non opporsi alla Provincia? «Quella del vetro opaco - assicura De Pascalis - è una soluzione temporanea. Se ne ridiscuterà quando ci sarà quella definitiva. Inutile insistere su temi triti e ritriti». Ma Della Ratta non ci sta: «Non si possono sempre subire le decisioni di Durnwalder. Spagnolli ha sbagliato a non parlarne in
maggioranza prima di dare il via libera».   IL SINDACO. «Io contestato dai
miei assessori? Lo escludo - assicura Spagnolli -. Il compromesso trovato è buono anche se dubito che sia tecnicamente realizzabile: non so come sia possibile installare un vetro di quelle dimensioni. In ogni caso era giusto decidere e io ho la sensibilità per farlo, anche andando controcorrente, per il bene della città». Margheri, contesta la linea del sindaco, è spera che passi la sua mozione che prevede di inserire anche il bassorilievo nei percorsi della memoria.  L'OPPOSIZIONE. «Ciò che emerge dalla votazione di questa sera - commenta Alberto Sigismondi (Pdl) - è che questa maggioranza è ormai allo sbando. Non ha nessuna credibilità nei confronti della Provincia che quindi fa il bello e il cattivo tempo». Molto critica anche Maria Teresa Tomada (Pdl) che se la prende con la Provincia: «Il modo in cui è stata gestita questa vicenda è a dir poco assurdo. La Provincia ha bandito un concorso e alla fine, siccome a Durnwalder non piaceva nessuno dei cinque progetti selezionati, ha deciso di ignorarli e di mettere un vetro opaco sul duce a cavallo. Tutto questo con il via libera del sindaco e dei due assessori italiani Tommasini e Bizzo. A me non sarebbe dispiaciuta la frase di Hanna Arendt che non copre il monumento ma fa riflettere. Non possiamo che sperare nel nuovo ministro Galan e nei suoi uffici: il bassorilievo di Piffrader è sotto la tutela dei beni culturali». Anche Luigi Schiatti (Unitalia) va giù duro con Spagnolli e i due assessori del Pd: «Sono patetici. Hanno accettato supinamente la decisione di Durnwalder. Del resto con una maggioranza comunale che non sa neppure trovare l'accordo sull'articolo 31 non c'è da stupirsi che Durnwalder decida per tutti». 

Roma. Ministero Economia e Finanze. Nuovo accordo per il credito alle pmi.
Sono operative le misure per allungare le scadenze dei finanziamenti sospesi con la moratoria per le PMI senza aumentare il tasso originario.
In particolare:
- è stata sottoscritta la convenzione Abi - Cassa Depositi e Prestiti con cui la Cassa si mette a disposizione 1 miliardo di euro per finanziare gli allungamenti;
- il Comitato di Gestione del Fondo di garanzia per le PMI ha deliberato le modalità con cui le banche accederanno alla copertura di tali misure. In caso di default dell'impresa, il Fondo interverrà a copertura del capitale residuo relativo alle rate aggiunte al piano di ammortamento originario.
Le imprese non sosterranno pagamenti di alcuna commissione o oneri aggiuntivi rispetto a quelli eventualmente sostenuti dalla banca nei confronti di terzi per la conclusione delle operazioni di allungamento.
Nel caso non intervengano la garanzia del Fondo o la provvista della Cassa, il tasso di interesse sarà oggetto di negoziazione tra banca e impresa.
Tale meccanismo è stato previsto dall'"Accordo per il credito alle PMI", siglato dal Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, dal Ministro dell'economia e delle finanze, Giulio Tremonti e dai vertici dell'Abi e delle principali associazioni imprenditoriali.
L'Accordo prevede inoltre una proroga dei termini dell'Avviso comune per i finanziamenti che non ne hanno ancora beneficiato fino al 31 luglio 2011.
Roma, 6 maggio 2011

Reggio Emilia. Come insegnare l'italiano agli immigrati
Si chiama «Diritto di parola» il progetto finalizzato all'apprendimento della lingua italiana da parte degli immigrati. Il Comune lo finanzia con 19mila euro tramite una convenzione firmata con il Centro territoriale permanente e sette associazioni di volontariato, Passaparola, che ne è capofila, Federazione lavoratori emigranti e famiglie, Centro di solidarietà, Città migrante, Associazione Nord Sud Africa Asia, Centro d'incontro Reggio Est e il gruppo «Mamme a scuola».  Per gli extracomunitari la conoscenza della lingua italiana è la condizione indispensabile per ottenere la Carta di soggiorno, cioè il permesso di lungo periodo. Nella nostra provincia l'accertamento di tale competenza è affidato, tramite esami tenuti ogni mese dallo scorso febbraio, al Centro territoriale permanente di via Turri, dipendente dalla scuola media Pertini.  Nella nostra città, nel 2009-2010, hanno seguito corsi di italiano 2678 stranieri adulti provenienti da Marocco, Egitto, Ghana, Nigeria, Ucraina, Georgia, Romania, Moldavia, Cina e Sri Lanka. Soltanto 1100, però, hanno potuto frequentare quelli organizzati dal Ctp, che non ha un numero sufficiente di insegnanti e locali a disposizione. Tutti gli altri si sono dovuti rivolgere ai 35 docenti volontari messi in campo dalle associazioni, che ora, grazie alla convenzione, possono coordinare e uniformare con il Ctp le modalità e i contenuti del loro intervento.  L'iniziativa è stata illustrata ieri in Municipio da Franco Corradini, assessore alla coesione e sicurezza sociale, Carlo Vestrali, dirigente comunale, Chiara Codeluppi del Ceis, Paola Mistrali di Passaparola, Laura Salsi del Filef, Lucia Sangiorgi e Nello Vezzani di Reggio Est. «La legge che impone la conoscenza della lingua italiana - ha detto Corradini - non mi convince del tutto, perchè rischia di limitare, anzichè favorire il diritto alla cittadinanza. La rete delle associazioni si propone di aiutare gli immigrati a superare i test  ministeriali».  «Negli ultimi anni - ha sottolineato Paola Mistrali - non è mai diminuita la domanda di apprendimento della nostra lingua. Occorre perciò attrezzarsi, con l'obiettivo di riqualificare i volontari, che devono essere posti in grado di migliorare la loro progettualità nei confronti di allievi spesso in difficoltà perchè analfabeti e, talora, disabili. Nelle nostre associazioni è importantissimo lo scambio delle culture. Il finanziamento della convenzione è utilizzato in parte per la formazione dei volontari e dei cittadini, in parte per la costituzione di una banca dati, per la raccolta dei materiali didattici e per avviare progetti di promozione della cittadinanza». 6 maggio 2011
(l.s.)

Parma, crescita "europea" grazie all'export
 Lorenzo Centenari
«L'Italia? Un ciclista che gareggia contro una banda di motociclisti». Sotto il casco, facile riconoscere i classici tratti cinesi, quelli cioè di un popolo che in spregio alla tradizione la bicicletta l’ha abbandonata per inforcare una moto da corsa. Guido Caselli, direttore del Centro Studi Unioncamere Emilia Romagna interviene alla «9° Giornata dell’Economia» promossa dalla Camera di commercio dal titolo «Innovare per crescere - Un nuovo modello di sviluppo sostenibile»: prima scaglia fulmini poi lascia filtrare qualche raggio di sole.
«Parma, scorporata dal contesto nazionale, segue a ruota le regioni a più alto tasso di crescita del continente». Tutto merito dell’export: +23% sul 2009. Caselli fa in ogni caso riferimento alla Renania, servendo un assist al bacio al presidente della Camera di Commercio Andrea Zanlari: «Non è, il Reno, un fiume? Ebbene, noi viviamo sulle sponde del Po', una risorsa che nemmeno il Nord Est possiede e attorno alla quale - incalza Zanlari, autore a sua volta di un brillante e appassionato intervento - alimentare una secolare cultura di sussidiarietà, di un successo che dalle aziende si sparga attraverso il territorio intero». Pur di trasmettere il suo pensiero in tema di etica e impresa, Zanlari chiama in causa Benedetto da Norcia e il suo «ora et labora»: «Il lavoro riacquisti la stessa dignità della sfera spirituale. Auspico per il nostro bacino il ritorno a una crescita adeguata, ma non squilibrata».
A inaugurare il programma della mattina, in seguito ai saluti del segretario generale della Cciaa Alberto Egaddi, del vice sindaco Paolo Buzzi e dell’assessore provinciale Ugo Danni, è spettato tuttavia a Giordana Olivieri, responsabile del centro studi della Camera di commercio: «Nel 2010 mercato del lavoro parmense in flessione dello 0,2% (-0,7 in regione). +1,3% però per l’occupazione femminile. Anche il tasso di disoccupazione è inferiore ai territori limitrofi: 4%, peggiorato di 0,2 punti rispetto al 2009 ma pur sempre minore del 5,7% regionale (+0,9) e dell’8,4% italiano (+0,6)». I dati sul commercio provinciale, rispecchiano oscillazioni simili: «Terzo calo consecutivo dal 2008: -0,6%, ma in Italia è stato del 2,6. Giù i prodotti alimentari (-3,2), lieve flessioni anche per prodotti casa (0,7) e abbigliamento (0,2)».
Vendite al dettaglio, infine, giù del 3,1% per gli esercizi fino a 5 dipendenti e dello 0,4 per le aziende da 6 a 19 addetti. Saldo positivo solo per la grande distribuzione (+1,9%).

Venezia. 106 milioni per il Mose Comune sempre a secco zero soldi per le città
di Alberto Vitucci
  106 milioni per il Mose. Briciole nel mare dei 5 miliardi e mezzo necessari per costruire la grande opera. Ieri il Cipe, comitato interministeriale per lo sviluppo economico alla presenza del ministro Altero Matteoli ha approvato una delibera che assegna ulteriori 106 milioni al Consorzio Venezia Nuova, sulla base di mutui precedenti revocati. Solo tre giorni fa il Cipe aveva anche sbloccato 480 milioni di euro di un vecchio finanziamento.  Cifra considerevole, visto che al Comune negli ultimi anni non sono arrivati fondi per la manutenzione e i restauri. Ma all'appello per il Mose mancano comunque ancora quasi due miliardi. Tanto che il presidente del Consorzio, Giovanni Mazzacurati, aveva annunciato nel corso del sopralluogo ai cantieri che la fine dei lavori, annunciata dal governo per il 2014, slitterà probabilmente all'anno successivo. I lavori in ogni caso vanno avanti, e sono arrivati al 60 per cento del totale. A Santa Maria del Mare sono in costruzione sulla gittata davanti alla spiaggia gli enormi cassoni da 22 mila tonnellate l'uno che saranno affondati alle bocche di porto per sostenere le 78 paratoie in acciaio. Al Lido è quasi ultimata la nuova isola artificiale di 13 ettari in mezzo alla bocca di porto dove sorgeranno gli edifici di controllo e la centrale elettrica.  Dal Cipe di ieri intanto non sono arrivati finanziamenti per la piattaforma off shore in Adriatico, com'era stato richiesto dal presidente del Porto Paolo Costa e dal presidente del Magistrato alle Acque Patrizio Cuccioletta. 400 milioni per il nuovo porto in mare (su un totale di 1300) erano stati richiesti dal Porto sul capitolo Legge Speciale. Secondo il Porto si trattava dei mancati interventi fatti per «adeguare» la conca di navigazione di Malamocco alle grandi navi transoceaniche.  La richiesta di ampliamento della conca, ideata per ospitare navi fino a 300 metri di lunghezza larghe 50 metri, era stata avanzata dal presidente Costa. Invece di spenderci soldi della Legge speciale, era il ragionamento, dateli a noi per fare la nuova piattafforma in mare. Dove costruire il terminal dei petroli, ma anche un nuovo porto per superportacontainer, capace di ricevere dieci volte tanto i contenitori che arrivano oggi allo scalo veneziano.  Ma ieri è arrivata la prima doccia fredda, Il Cipe ha finanziato molte infrastrutture ma non l'off shore. Ha soltanto «preso atto», si legge nel documento finale, «di una importante iniziativa per la realizzazione di un porto di altura al largo della laguna di Venezia, finalizzata a esstromettere i traffici petroliferi dal delicato ambiente lagunare e a sviluppare i traffici portuali nell'area dell'Alto Adriatico». Mentre l'estromissione del traffico petrolifero è prescritta dalla prima Legge speciale del 1973, l'espansione del traffico merci ha poco a che vedere con la salvaguardia della laguna. Il Porto assicura di avere a disposizione finanziamenti privati. Ma per il momento i 400 milioni della Legge Speciale non sono stati stanziati. E il progetto è fermo. 

San Marino. Diario della crisi del 6 maggio 2011         
 Sabato 07 Maggio 2011
di Saverio Mercadante
Il numero uno e il numero due. Il numero uno del terrorismo mondiale, Osama Bin Laden è stato ucciso dalle forze speciali americane a poca distanza dalla sede dell’accademia militare pakistana. Il numero due della camorra casalese, Mario Caterino, è stato arrestato a Casal di Principe a poche centinaia di metri dalla sede delle forze dell’ordine. Non in una grotta in montagna, il primo, non in un’altra città, il secondo. Terroristi, mafia, camorra, scelgono sempre di nascondersi laddove sono più invisibili: nel territorio amico, sotto gli occhi di tutti. I poliziotti di Casal di Principe hanno esultato di fronte ai fotografi e ai cameramen portando in galera Camerino. Gli americani, tutti, amici e nemici di Obama, hanno esultato per le strade alla notizia che Bin Laden era stato terminato. In Times Square a New York, una gigantografia della copertina del settimanale Time: una croce rossa sopra il volto di Bin Laden. È la quarta volta che il magazine mette una croce sopra un “nemico” eliminato, dopo Adolf  Hitler (7 maggio 1945), Saddam Hussein (21 aprile 2003), e Abu Musab al-Zarqawi (19 giugno 2006). “Abbiamo Geronimo”, hanno comunicato i Navy Seals, a fine operazione ad Abbottabad in Pakistan. Forse sarebbe stato meglio che tutti gli organi di informazione lo avessero chiamato così. E’ stato un lapsus mondiale. La Fox la Cnn, perfino il segretario di Stato Rumsfeld, i notiziari, le scritte dei display: nel dare la notizia dell’uccisione di Bin Laden, il lapsus Obama-Osama è stato globale. Italia inclusa. Intanto lo scrittore indiano Salman Rushdie si è andato a cercare un’altra rogna: “Il Pakistan venga dichiarato uno stato terrorista”, ha affermato. Lo scrittore si è fatto portavoce di tutti i dubbi che scuotono il mondo occidentale. Cosa ha fatto il paese in tutti questi anni? Come è possibile che non sapesse dove si trovava Osama bin-Laden? Che ruolo ha nello scenario internazionale?

San Marino: Frontalieri, Marco Gatti (Dc): serve trattativa ad hoc con l’Italia
6/05/11 20:34 - (Dire) Aprire immediatamente un tavolo bilaterale sul frontalierato. Lo chiede all’Italia Marco Gatti, segretario del Partito democratico cristiano sammarinese, forza capofila della maggioranza. Alla luce anche delle recenti sollecitazioni avanzate dai parlamentari romagnoli e marchigiani del Pd nei confronti del ministro degli Esteri, Franco Frattini, il segretario scudocrociato sammarinese interviene per insistere sulla necessità che i governi dei due Paesi superino le difficoltà di dialogo per affrontare quella che definisce una “vera e propria emergenza”. Perciò invita la controparte italiana a mettersi a un tavolo con i responsabili dei dicasteri delle Finanze e del Lavoro per affrontare il tema della tassazione di migliaia di italiani che tutti i giorni oltrepassano il confine per timbrare il cartellino sul Titano. “Nonostante oggi ci siano delle difficoltà nei rapporti tra i due Stati- chiarisce Gatti- da parte sammarinese c’è una volontà forte e la totale disponibilità ad aprire subito un tavolo che dia risposte al problema dei frontalieri”.

A monte, le proteste e gli scioperi dettati dalle novità introdotte dalla legge di bilancio del Titano che esclude larga parte dei dipendenti italiani da una serie di detrazioni prima spalmate a tutti i lavoratori, ma da gennaio scorso riservate solo a sammarinesi e residenti. In sostanza, questo provvedimento, dettato anche dai problemi di deficit della piccola Repubblica, si concretizza per i frontalieri riminesi e pesaresi con buste paga più leggere anche di qualche centinaio di euro al mese.

La firma dell’accordo bilaterale contro le doppie imposizioni, il cui testo è già pronto e parafato, metterebbe la parola fine alle problematiche fiscali dei lavoratori. “Vista la difficoltà nel portare avanti la trattativa- spiega il segretario del Pdcs- se ci sono ostacoli che ora non è possibile superare, San Marino è pronta comunque ad aprire un tavolo a parte dedicato alla soluzione della tassazione dei frontalieri”. In sostanza, si propone di scorporare i temi del lavoro dipendente dal testo dell’accordo contro le doppie imposizioni “per trovare soluzioni rapide, in modo che nel rapporto tra i due Stati non si creino discriminazioni per i lavoratori e vengano salvaguardati i loro diritti”. San Marino e l’Italia non possono affrontare questa problematica in modo unilaterale, insiste Gatti, anche per evitare che “qualsiasi soluzione penalizzi il gettito di ciascuno dei due Paesi”.

Di fatto, l’appello lanciato dal segretario Pdcs è motivato anche dalla complessità del momento sociale che sta vivendo oggi il Titano. I malumori dei frontalieri, che sfoceranno in uno sciopero generale alla fine del mese, alimentano un clima difficile, dettato anche dalla crisi economica e dai problemi che le imprese sammarinesi vivono nell’interscambio con l’Italia. “Oggi- conclude Gatti- tensioni e scioperi non aiutano a salvaguardare i posti di lavoro”.

MUSSONI: DA MARTEDI’ TAVOLO PERMANENTE IN REPUBBLICA
La risoluzione delle controversie con i lavoratori frontalieri è tra le priorità in agenda del governo sammarinese. Malgrado le difficoltà di dialogo con la controparte italiana, infatti, “non ce ne stiamo con le mani in mano”, assicura il segretario di Stato per il Lavoro, Francesco Mussoni, che intanto annuncia per martedì prossimo l’insediamento del tavolo permanente sul frontalierato. “Si tratta di un gruppo di lavoro che ha valenza politica, tecnica e sociale- spiega l’inquilino di Palazzo Mercuri- chiamato a proporre delle soluzioni e a trovare dei punti di intesa tra le parti”. Martedì prossimo, alle 14.30, si siederanno al tavolo la delegazione di governo, rappresentata, in primis, dal segretario di Stato per il Lavoro, e le organizzazioni sindacali che in queste settimane stanno cavalcando l’ondata di proteste e di scioperi nelle aziende sammarinesi scatenate dalla “super tassa” per i frontalieri, introdotta dalla legge di Bilancio.

“Ma il gruppo è aperto a ulteriori contributi futuri”, chiarisce Mussoni, allargando l’invito alle associazioni di categoria. Intanto, la prossima settimana si parte per “una prima valutazione”: ai partecipanti sarà consegnata una scheda tecnica su cui iniziare a lavorare insieme. Naturalmente, tra gli obiettivi, c’è quello di trovare un punto di accordo comune per interloquire poi con la controparte italiana. “Il nostro tavolo tecnico sul frontalierato- chiarisce infatti il segretario di Stato- va letto come un punto politico di ragionamento da portare poi al tavolo con l’Italia”.

Dal suo insediamento, Mussoni ha posto fin da subito l’urgenza di risolvere la questione della tassazione dei frontalieri: i colloqui con i parlamentari italiani, in particolare delle regioni limitrofe, assicura, sono all’ordine del giorno.

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