venerdì 27 maggio 2011

Grecia, l'austerity di Papandreou non convince le opposizioni


Proseguono le proteste degli "indignati"
Roma, 27 mag (Il Velino) - Si è concluso con un nulla di fatto il vertice fra il premier greco George Papandreou e i leader dei principali partiti d’opposizione sulle nuove misure di austerità necessarie per ottenere gli aiuti finanziari internazionali. È quanto si legge sul sito “Ekathimerini”. Il popolo greco non dovrebbe essere “ostaggio di un ricatto”, ha dichiarato Aleka Papariga, capo del Partito comunista greco. Antonis Samaras, leader della formazione conservatrice Nuova democrazia, principale partito d’opposizione, ha rifiutato per la seconda volta in questa settimana di offrire il sostegno al Memorandum e ha chiesto una rinegoziazione del pacchetto di aiuti. La gente, ha commentato il numero uno della destra populista di Laos, Georgios Karatzaferis, "non ha capito che se Euribiade (spartano, ndr) non avesse raggiunto un accordo con Temistocle (ateniese, ndr) nel 480 a.C. la storia non avrebbe avrebbe scritto né di loro né di quella data", riferendosi alla battaglia di Salamina nella quale i greci sconfissero i persiani.

 Aprendo l’incontro, durato quattro ore, il presidente greco Karolos Papoulias ha invitato tutti gli esponenti dell’opposizione a collaborare per il bene del paese. “È nostro dovere storico trovare un accordo”. Il premier Papandreou ha comunque escluso nuove elezioni e, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Ana, è intenzionato ad andare avanti con il piano per conto suo. Proseguono intanto, per il terzo giorno consecutivo, le proteste degli “indignati”. Mercoledì circa 20 mila persone hanno riempito la piazza davanti al Parlamento, mentre in diecimila si sono ritrovate giovedì, nonostante la pioggia pesante. Proteste sono previste anche nella giornata di sabato.

 I funzionari dell’Unione europea e il Fondo monetario internazionale hanno chiesto un consenso sul pacchetto - che comprende ulteriori 6 miliardi di euro di tagli di bilancio e un piano per accelerare le privatizzazioni - prima di approvare ulteriori aiuti di cui la Grecia ha bisogno per evitare il default. La Troika - Ue, Fmi e Bce – completerà l’esame sullo stato dei lavori la prossima settimana. La raccomandazione del gruppo di ispettori è necessaria per ottenere la prossima rata da 12 miliardi di euro del piano di salvataggio, che rientra nel pacchetto complessivo di 110 miliardi, 30 dei quali dall'Fmi, concordato lo scorso anno con Atene. Jean-Claude Juncker, che guida il gruppo dei ministri delle Finanze della zona euro, ha però detto che proprio il Fondo monetario internazionale potrebbe rifiutarsi di pagare la sua tranche da 3,3 miliardi di euro, dal momento che lo statuto del Fondo richiede garanzie per i prossimi dodici mesi da parte del paese che riceve gli aiuti. Se l’Fmi dovesse sfilarsi, il peso del salvataggio ricadrebbe tutto sulla Ue.
(cos) 27 mag 2011 19:06

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