giovedì 19 maggio 2011

La Sicilia s’e’ desta

Sicilia come la Padania: si insegnerà il dialetto a scuola, approvato il ddl 
La legge regionale, approvata in modo bipartisan, prevede l’insegnamento della storia, della letteratura  e del patrimonio linguistico dell'isola.


 
PALERMO - Dal prossimo anno gli studenti siciliani dovranno studiare una materia in più, accanto al latino, all'italiano, alla matematica, si aggiunge infatti la storia e la letteratura dell’isola, dialetto compreso. La decisione è dell'Assemblea regionale che ha approvato la norma con un voto bipartisan. Saranno interessate le elementari, le medie e gli istituti superiori.

IL DDL - La legge prevede l’insegnamento della storia, della letteratura e del patrimonio linguistico siciliano. «Si tratta di un testo», dice Nicola D’Agostino, deputato del Mpa e firmatario del ddl approvato in serata dall’Ars, «che rivoluziona l’approccio dei siciliani verso la propria cultura, consentendo l’approfondimento di temi troppo spesso dimenticati o a volte volutamente ridimensionati. Alle nuove generazioni sarà offerta la possibilità di conoscere meglio la propria terra, la propria storia, le proprie tradizioni».

NUOVI SPAZI PER I DOCENTI PRECARI - Toccherà adesso all’assessore regionale alla Formazione, Mario Centorrino, concordare con gli organismi scolastici le forme per applicare la legge nelle scuole, attraverso il coinvolgimento dei dirigenti e dei docenti. «Si tratta di una norma a costo zero per la Regione siciliana», prosegue D’Agostino, «perchè le materie che saranno proposte rientreranno nelle quote degli attuali piani obbligatori di studio riservate dalla legge Moratti alle Regioni, senza aumento dell’orario scolastico». Per il primo firmatario e relatore Totò Lentini (Udc), «il disegno di legge, è frutto di una unificazione di due proposte che tendono ad ampliare l’offerta formativa e al contempo salvaguardare il patrimonio linguistico e culturale. Tutto questo nel rispetto di quanto previsto dalla normativa nazionale nel definire i piani di studio. Nella stesura del ddl sono stati, infatti, coinvolti anche l’ufficio scolastico regionale e le università». «Grazie a questo disegno di legge», conclude il deputato, « si aprono inoltre nuovi spazi e opportunità per i docenti precari».

LOMBARDO: «ORGOGLIOSO DI QUESTA LEGGE» - «Siamo fieri della nostra cultura e delle nostre tradizioni. Per questo sono orgoglioso di questa legge che preserva il nostro immenso patrimonio storico e letterario, ponendo le premesse per renderlo parte integrante dei processi formativi delle nuove generazioni». Così il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo ha commentato il ddl approvato.

 

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