mercoledì 8 giugno 2011

Coppie terroniche, grattate il partner!, si scalda il ricreativo, tira su l’italico Pil.

Il gratta e vinci spinge su i consumi
08 giugno 2011 | Gilda Ferrari
Genova - Dopo dodici mesi di segno negativo aprile scalda i consumi, facendo registrare un timido +1,1%. Un’inversione di tendenza dovuta, in buona parte, all’incremento della voce servizi ricreativi, nell’ambito della quale lotterie e scommesse giocano un ruolo determinante. Il popolo del gratta e vinci torna a muovere le acque, insomma, ma secondo il direttore del Censis, il sociologo Giuseppe Roma, legare il gioco all’incertezza economica in cui versa il Paese sarebbe tanto facile quanto sbagliato.

«Ci sarà anche una componente di giocatori che pensa di cambiare vita grazie alla fortuna, ma questa non è predominante. - osserva Roma - I giochi, specie quelli che implicano anche una qualche forma di abilità, sono in larga parte uno svago, sia pure particolare. Più interessante è riflettere sul fatto che oggi l’aumento dei consumi non implica più, necessariamente, una conseguente crescita della produzione industriale. Giochi, casa, utenze, trasporti, benzina: spendiamo un sacco di soldi, ma consumiamo ben poco».

Grazie a un nuovo e più consistente aumento della domanda generale per servizi, dopo la netta contrazione di marzo l’indicatore dei consumi (Icc) misurato da Confcommercio ad aprile è aumentato dell’1,1% rispetto all’aprile 2010. In termini congiunturali, al lordo della vendita di automobili, l’aumento si limita a un +0,4%, mentre al netto delle auto l’indice si è portato sul valore più elevato degli ultimi due anni. «La situazione generale - dice Confcommercio - continua comunque a essere caratterizzata da un insieme disomogeneo di elementi positivi e negativi che contribuiscono al permanere di un clima di incertezza sulle prospettive a breve dell’economia. Le prospettive sul versante delle imprese risultano meno favorevoli lasciando ipotizzare un’ulteriore perdita di slancio della ripresa nel secondo e terzo trimestre dell’anno». Tendenza che sembra confermata anche dai risultati dell’indagine rapida di Confindustria che segnala a maggio, in termini congiunturali, un incremento dello 0,1% della produzione industriale e dello 0,4% degli ordinativi.

Ad aprile la domanda per servizi è aumentata del 2,5%, mentre la spesa per beni è salita, per la prima volta in un anno, dello 0,6%. In particolare, la domanda per i beni ed i servizi ricreativi ha mostrato, rispetto a un anno prima, un incremento dell’1,4% a cui ha contribuito in larga misura il permanere di un trend espansivo delle spese per giochi e lotterie. Gli analisti di Confcommercio precisano che ad aprile l’incremento di questa voce si è attestato sul 19%, ma è ormai dall’inizio del 2009 (con l’unica eccezione di luglio e agosto 2010) che questa voce di consumi viaggia su aumenti a due cifre.

«La buona notizia è che anche se la ripresa ancora non è tangibile - commenta Roma - l’aumento dei consumi segnala un quadro di scongelamento. Chi ha un po’ di soldi mette mano al portafogli e spende. Un tempo davanti a una crescita dell’1,1% avremmo fatto i salti di gioia - sottolinea il direttore del Censis - oggi invece no. Il problema è che spendere di più non necessariamente significa fare crescere l’economia sana. Si spende molto in utenze e in servizi come il trasporto perché non si può farne a meno, ma poco in beni industriali capaci di rimettere in moto la produzione. Il gioco, di per sé, non va demonizzato, quando è lecito. C’è invece una componente illegale che ormai va oltre il riciclaggio ed entra nei gangli dell’economia reale».

Tra le altre voci, i consumi per la mobilità sono diminuiti dell’1,3%, con l’eccezione del trasporto aereo. Forte la domanda di beni e servizi per le comunicazioni e per l’Ict domestico che ha registrato un incremento del 6,5%. In calo abbigliamento (-0,5%) e prodotti alimentari, bevande e tabacchi a -0,9% dopo la drastica riduzione di marzo (-4,3%).

Nessun commento: