mercoledì 8 giugno 2011

Federali.Sera_8.6.11. Pippo Callipo: Francamente sono rimasto così tanto male e frastornato da rimanere senza parole. Offeso, indignato come se avessero deriso la mia dignità di calabrese, orgoglioso di esserlo. Mio figlio, forte della sua spensierata giovinezza, ha sorriso all’imbarazzante frase di uno dei mitici Bronzi. “così mi ab-bronzo” ed io, nel contempo, mi sono immaginato tutti i milioni di Italiani che sorridono – guardando lo spot - di noi Calabresi e della grottesca visione generata dai bronzi animati. Credo che una pubblicità più dissacrante e irriverente non potesse essere ideata ed è proprio vero che al peggio non c’è mai fine!----Potenza. De Filippo ha definito storico il finanziamento destinato alle diocesi lucane, oltre che fondamentale per il rilancio dell’economia locale. In Basilicata, ha spiegato don Leone, ci sono 1.080 chiese censite e un archivio eccezionale per la ricostruzione storica lucana, unico per il periodo precedente al 1860.

Basilicata Fidelis:
Potenza. Dalla Regione 11 mln a Ceb per beni ecclesiastici

Neee! sciaam’n’!:
20mln per chi cerca lavoro in Puglia.
Taranto. La Provincia è senza soldi. Tagli alla promozione

Qualunquemente, sono rimasto cosi’ tanto male:
Calabria. Una vergogna quello spot demenziale

In Sardegna si mangia bene:
Sardegna. Scuola, si mangia sardo
Sardegna. Rose provocatorie per la Hack

Napoli, che vuo’ fa?:
Napoli. Dassatti ammette: «Anche il porto di Napoli scarica le acque nere in mare»
Napoli. La Fiera della Casa all'insegna di arte, cultura e solidarietà

Dalla padania:
Treviso, padania. Econ, ecco come truccavano i bilanci
Vicenza, padania. Profugo su misura, De Marzi:  «Rifiuto la cittadinanza di Gallio»

Forza Oltrepadani, che Benito non puo’ reagire:
Bozen. Copertura del duce, Durnwalder: "Tutto fermo, serve il sì di Tremonti"
Svp, Brugger e Zeller: "Pronti a rivedere la linea blockfrei, potremmo votare contro il governo"
 
 
Potenza. Dalla Regione 11 mln a Ceb per beni ecclesiastici
08/06/2011 Le diocesi della Basilicata riceveranno circa undici milioni di euro per interventi di realizzazione, manutenzione e ristrutturazione del patrimonio architettonico, storico e culturale ecclesiastico: è quanto previsto in un protocollo d’intersa firmato stamani, a Potenza, dal governatore lucano, Vito De Filippo, e dal presidente della Conferenza episcopale regionale, monsignor Agostino Superbo. Sono complessivamente 25 gli enti che riceveranno i fondi: sono previsti cinque interventi nell’arcidiocesi di Potenza (3,6 milioni in totale), otto nell’arcidiocesi di Matera-Irsina (quattro milioni di euro), uno in quella di Acerenza (Matera) per 250 mila euro, due nell’arcidiocesi di Melfi-Rapolla, Venosa (Potenza) per due milioni di euro, e nove nell’arcidiocesi di Tricarico (Matera) per 1,8 milioni di euro circa. L’accordo prevede mutui attivati presso le banche, per un periodo di 15 anni: le diocesi riceveranno circa 500 mila euro l'anno, e la Conferenza episcopale lucana si impegnerà a “favorire la fruizione del patrimonio culturale ecclesiastico per finalità culturali e didattiche, nel rispetto delle esigenze di culto e pastorali».

 Il patrimonio ecclesiastico lucano “è straordinario e non appartiene solo alla Chiesa ma a tutta la collettività lucana, che può trarre dalla sua valorizzazione un’occasione di crescita economica, sociale e culturale, poichè molti beni sono una parte fondamentale dell’arte e della storia della Basilicata caratterizzata da un forte elemento religioso e spirituale». Lo ha detto il governatore lucano, Vito De Filippo, stamani, a Potenza, nel corso dell’incontro organizzato per la firma del protocollo d’intesa con la Conferenza episcopale i della Basilicata per la ristrutturazione del patrimonio ecclesiastico. All’incontro hanno partecipato gli assessori regionali alla formazione e alle infrastrutture, Rosa Mastrosimone e Rosa Gentile, il vescovo di Tricarico (Matera), Vincenzo Orofino, e il delegato diocesano e regionale per l’edilizia di culto, don Michele Leone. De Filippo ha poi definito «storico» il finanziamento destinato alle diocesi lucane, oltre che «fondamentale per il rilancio dell’economia locale». Si tratta di «un’intesa – ha detto monsignor Superbo – utile non solo per la tutela del patrimonio ma anche per il bene generale della comunità, che dobbiamo perseguire quotidianamente». Di «valore pedagogico» dell’accordo ha poi parlato monsignor Orofino, «basato su azioni concrete e risultati evidenti»: in Basilicata, ha spiegato don Leone, ci sono 1.080 chiese censite e «un archivio eccezionale per la ricostruzione storica lucana, unico per il periodo precedente al 1860».

20mln per chi cerca lavoro in Puglia.
BARI – “E' il settimo bando del piano straordinario per il lavoro che la Regione mette a disposizione di chi ha perso o è in cerca del lavoro, di chi vive in quell'area che oggi costituisce davvero la principale e più dolente questione del nostro Paese, una gigantesca questione sociale”. Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, presentando la 'Dote occupazionalè, il nuovo bando previsto dal 'Piano straordinario per il Lavoro in Puglia-2011' che incentiva l’assunzione di disoccupati, alla presenza degli assessori regionali Elena Gentile (Welfare), Loredana Capone (Sviluppo economico), Nicola Fratoianni (Politiche giovanili), Silvia Godelli (Turismo) e Alba Sasso (Formazione).

“Questo settimo bando è finanziato con 20 milioni di euro e prevede una dote occupazione per le aziende che assumano persone che hanno determinati punteggi dal punto di vista dello svantaggio sociale. Noi – ha spiegato Vendola – abbiamo bisogno di portare più donne e più giovani nel mercato del lavoro e quindi stimoliamo questo ingresso ed abbiamo bisogno di abbattere le barriere sociali e culturali che rendono una persona con disabilità due, tre, quattro volte svantaggiata. Questo è un piano che si incrocia con le politiche anticicliche alle nostre imprese con cui cerchiamo di tenere in piedi la nostra regione”.

A 'Dote occupazionale' sono interessati coloro che hanno perso un lavoro da almeno sei mesi, disoccupati, donne, immigrati e disabili (anche in questo caso i disoccupati) e per tutti vale la condizione della residenza in Puglia, della cittadinanza italiana e comunitaria e del soggiorno regolare se si tratta di stranieri. Il bando prevede che il datore di lavoro si impegni ad assumere il dipendente a tempo indeterminato (con la formula del part time o a tempo pieno) applicando il contratto e non possa licenziarlo senza una giusta motivazione per almeno 36 mesi, pena la perdita del contributo. L’azienda inoltre riceve l'incentivo solo se assume nuove unità lavorative, oltre quelle già in organico, e a condizione che non licenzi e non abbia licenziato altro personale. Il datore di lavoro che assume grazie a questo avviso (al via dal 20 giugno), riceverà per un anno dalla Regione Puglia – è stato spiegato nella conferenza stampa di presentazione – un contributo minimo pari al 30% per cento degli stipendi lordi da elargire ai lavoratori se si tratta di disoccupati, inoccupati e immigrati senza lavoro. Se disoccupate o inoccupate sono donne l’incentivo sale al 40 per cento. Se la scelta cade invece sull'assunzione di disabili il contributo cresce fino al 75%.

Il budget a disposizione delle imprese, prevede ancora il bando regionale, lieviterà ulteriormente se disoccupati e donne abbiano completato percorsi come 'Ritorno al futuro' e 'Borse di ricerca', abbiano partecipato a corsi di formazione regionali e nazionali oppure a dottorati finanziati dalla Regione Puglia. In questi ultimi casi la dote cresce di un altro 20% per i disoccupati e di un ulteriore 10% per le donne, fino ad un massimo per tutte e tre le categorie del 50%. L'impresa, in questo modo, potrà ricevere dalla Regione per un anno un aiuto massimo di 20 mila euro per ciascun disoccupato o donna che dovesse assumere, di 30 mila euro se si tratta di disabili (anche questi disoccupati) e di 12 mila euro per gli immigrati senza lavoro. In caso di soggetti molto svantaggiati, quali i disoccupati da più di 24 mesi e persone che non hanno mai lavorato, l’incentivo potrà essere prorogato a due anni. Per gli immigrati il bando prevede un’ulteriore distinzione: assumendo un rifugiato o un richiedente asilo viene riconosciuto un aiuto pari al 30% degli stipendi lordi; se l’immigrato è una donna sale al 40%; se poi si tratta di immigrati residenti disoccupati da più di sei mesi, anche per loro valgono tutte le premialità per i percorsi formativi delle altre categorie. Potranno accedere all’incentivo le imprese di qualsiasi dimensione, le cooperative, i consorzi di piccole e medie imprese e le organizzazioni no profit con sede legale o produttiva in Puglia. L’avviso è finanziato per il 50% dal Fondo sociale europeo 2007-2013, per il 40% dal Fondo di rotazione e per il 10% dal bilancio regionale.
07 Giugno 2011

Taranto. La Provincia è senza soldi. Tagli alla promozione
Martedì 07 Giugno 2011 13:46
TARANTO - 4.300.000 euro in meno nelle casse della Provincia. E’ l’ammontare dei tagli che lo Stato ha imposto all’ente per il 2011 e la situazione è ancora più grave per il futuro. Per il prossimo biennio (2012 e 2013) i tagli saranno di 7.800.000 euro per ogni anno. L’amministrazione provinciale corre ai ripari e per farlo ritocca spese e uscite del bilancio.

Stamattina l’assessore al ramo, Giampiero Mancarelli ha tenuto una conferenza stampa per illustrare la situazione finanziaria dell’ente e per far conoscere quali manovre si intendono compiere per salvaguardare l’equilibrio economico della Provincia. “Il nostro è un bilancio in ordine” ha detto innanzitutto per chiarire che l’ente è ancora in piedi “se non avessimo accumulato avanzi di amministrazione forse saremmo al disseto” ha aggiunto riferendosi però ai numerosi debiti pregressi a cui la Provincia sta facendo fronte. “Mi riferisco in particolare - ha sottolineato - alla spesa che stiamo sostenendo per rimborsare agli eredi l’illecita acquisizione del terreno su cui oggi sorge l’istituto Pacinotti avvenuta nel 1978”. Ma torniamo ad oggi. Per far fronte alle minori entrate derivanti dai tagli governativi, la Provincia ha dovuto limare i costi. “Stiamo ragionando per custodire il futuro alle nuove generazioni” ha chiosato Mancarelli “il nostro impegno è rivolto alle priorità che per noi sono scuole e strade. Continueremo cioè a garantire la sicurezza agli automobilisti e pedoni e l’istruzione in sedi opportune ai nostri ragazzi. E’ chiaro, però, che con questi tagli il Governo mette in ginocchio gli enti locali. La macchina amministrativa si rallenta e in quale modo i tagli impattano l’ente. Abbiamo cercato di ridurre le spese eliminando un’auto di servizio ed un’altra macchina, abbiamo fatto ricorso alla cassa integrazione per i dipendenti di Isola Verde per ridurre di 800.000 euro la spesa che oggi grava sul Ministero; abbiamo deciso di rinunciare alle quote societarie di Criam e Smarim e, il che ne dica il consigliere Briganti che peraltro ha approvato la delibera relativa, è stata una manovra utile a risparmiare. Abbiamo rimodulato la spesa per il personale che non è stato comunque il alcun modo penalizzato. Ma sarà soprattutto il settore della promozione a subire il taglio più corposo”. Sarà quindi su queste iniziative che si noteranno minori progetti.

Calabria. Una vergogna quello spot demenziale
08/06/2011
di PIPPO CALLIPO
Qualche sera fa, mentre stavo distrattamente guardando la televisione, la mia attenzione è stata attirata da un filmato che ho definito subito demenziale; solo dopo qualche secondo ho realizzato che si trattava del nuovo spot pubblicitario, commissionato dalla Regione Calabria, per “rilanciare” il turismo in prossimità dell’imminente stagione estiva. Francamente sono rimasto così tanto male e frastornato da rimanere senza parole. Offeso, indignato come se avessero deriso la mia dignità di calabrese, orgoglioso di esserlo. Mio figlio, forte della sua spensierata giovinezza, ha sorriso all’imbarazzante frase di uno dei mitici Bronzi. “così mi ab-bronzo” ed io, nel contempo, mi sono immaginato tutti i milioni di Italiani che sorridono – guardando lo spot - di noi Calabresi e della grottesca visione generata dai bronzi animati. Credo che una pubblicità più dissacrante e irriverente non potesse essere ideata ed è proprio vero che al peggio non c’è mai fine! Sono davvero molto indignato, più di quando su tutti gli spazi pubblicitari d’Italia campeggiavano i manifesti autolesionistici della campagna di Oliviero Toscani; almeno in quel caso si poteva cercare di intravedere la genialità del suo ideatore, anche se io non ci sono mai riuscito. I Bronzi di Riace rappresentano un valore inestimabile e noi, loro privilegiati custodi, non abbiamo trovato di meglio che ridicolizzarli davanti a milioni di Italiani come se non bastasse la loro immobile bellezza, la loro immacolata perfezione a renderli attraenti per chiunque, anche per chi non è un appassionato di arte. Conosco gente che di fronte al loro splendore, alla loro perfezione è rimasta così profondamente commossa ed emozionata da arrivare alle lacrime e gente che è rimasta ore ad osservarli senza proferire parola. Siamo sicuri che non sarebbero bastate le loro immagini unite agli splendidi panorami della nostra regione per realizzare uno spot efficace? In altri posti del mondo opere di questo tipo sarebbero bastate, da sole, ad attirare centinaia di migliaia di visitatori. Anche un turismo culturale destagionalizzato che però avrebbe bisogno di essere supportato da un sistema ricettivo ben organizzato, da strade e autostrade, da mare pulito, da “pacchetti” che comprendano visite all’immenso patrimonio archeologico, religioso, paesaggistico e culturale di cui la nostra regione è comunque ricca. Potrei continuare questa mia dichiarazione elencando le tante potenzialità della nostra regione e criticando l’inefficacia delle nostre azioni che continuano a sommare, sulla nostra già debole economia, disastri. Sono, però, per la prima volta, quasi abbattuto di fronte a tanta grottesca esibizione da non poter fare altro che unire la mia voce ai tanti che già hanno scritto per ritirare questa vergognosa pubblicità.

Sardegna. Scuola, si mangia sardo
08.06.2011
Il progetto Coldiretti per i prodotti locali. A scuola si mangia sardo.A Monte Claro centinaia di bambini delle scuole cagliaritane e dell’hinterland hanno partecipato all’ultima edizione di “Campagna amica”, il progetto di Coldiretti volto a promuovere i prodotti agricoli locali. Tutti i ragazzi hanno avuto il “diploma” dell’associazione e un cappellino. Al colle c’erano alunni e insegnanti di 10 istituti, 32 classi per un totale di circa 600 bambini.
L’ASSESSORE. «Non vogliamo fare la guerra alle merendine », ha spiegato l’assessore provinciale alle Attività produttive Piero Comandini, «ma solo spiegare ai ragazzi e alle famiglie che mangiare prodotti sardi significa mangiare “sano”». In palio anche il premio per il miglior video di promozione di “Campagna amica”: se l’è aggiudicato la scuola Randaccio di via Is Guadazzonis. «I bambini hanno accolto il progetto con entusiasmo e si sono impegnati», ha spiegato l’insegnante Tiziana Figus, «e soprattutto hanno fatto tutto da soli». Secondo posto per la scuola di via Parigi di Selargius, bronzo per la scuola di via Santa Maria Chiara a Pirri e quarto posto per la Carlo Felice di via San Giacomo a Villanova.
SUL SITO. Il video vincitore sarà trasmesso nel sito internet della Coldiretti. A tutti i bambini e gli insegnati è stato offerto uno spuntino a base di pane tipico condito con olio d’oliva e poi salsiccia secca e formaggio. «Campagna amica va avanti da 10 anni», spiega Roberto Scano di Coldiretti, «ed è uno dei progetti meglio riusciti, perché grazie alla filiera riusciamo a mettere in contatto il produttore coi consumatori». Ennio Neri

Sardegna. Rose provocatorie per la Hack
08.06.2011
Non è bastato a Marcherita Hack schierarsi apertamente per il Sì al referendum sul nucleare. Memore delle vecchie dichiarazioni dell’astrofisica, che aveva indicato la Sardegna come possibile sede di centrali nucleari per il basso rischio sismico, Ugo Cappellacci ha approfittato della coincidenza tra referendum nazionale e compleanno della scienziata (il 12 giugno) per inviarle - accompagnate da una lettera aperta - 97 rose bianche e rosse «a zero emissioni provenienti da serre sarde alimentate con energie rinnovabili». 97 come la percentuale dei sardi che hanno votato contro il nucleare il 15 e 16 maggio.

Napoli. Dassatti ammette: «Anche il porto di Napoli scarica le acque nere in mare»
Realizzato uno studio di Marevivo. Annunciato un progetto di costruzione delle fogne e di un depuratore
NAPOLI -«Il porto di Napoli sversa a mare le acque nere. Non c’è depurazione» . Parole di Luciano Dassatti, il presidente dell’autorità portale. Le ha pronunciate ieri, durante il convegno alla stazione zoologica promosso da Marevivo. Una iniziativa alla quale è intervenuto anche il sindaco de Magistris. C’è un progetto, in parte già finanziato, di costruzione delle fogne e di un depuratore» , ha proseguito Dassatti, «ma i lavori sono appena iniziati» .

A percorrere da nord a sud il litorale campano c’è da essere preoccupati, nonostante i dati dell’Arpac sulla balneabilità siano leggermente migliori di 12 mesi fa il sindaco di Portici, Cuomo, gioisca perché «dopo 40 anni torna pulita l’acqua della spiaggia delle Mortelle» . Prima tappa i Regi Lagni, nei quali sversano 4 dei 5 grandi depuratori gestiti da Hydrogest 90%Termomeccanica e 10%Giustino) e l’impianto di Nola(affidato Termomeccanica). «Ci finiscono anche -sottolinea l’ingegnere Rocco Galgano, uno degli esperti convocati da Marevivo -le acque nere, non depurate affatto, di alcuni Comuni. Grazzanise, per esempio, Santa Maria la Fossa» . Per non parlare degli scarichi non trattati di alcune aree di sviluppo industriale, perfino della provincia di Isernia, che arrivano a mare tramite un affluente del Volturno.

I depuratori di Acerra, Napoli Nord, Marcianise, Foce Regi Lagni furono affidati nel 2007 dalla Regione ad Hydrogest perché li gestisse e li potenziasse, nell’ambito di una finanza di progetto di 130 milioni. Sono state sostituite solo le coclee parte delle vasche di ossidazione. La convenzione con Hydrogest stata risolta a settembre 2010, dopo che una inchiesta della Procura ha ipotizzato numerose irregolarità da parte del concessionario. Proseguendo verso sud, ecco il depuratore di Cuma, anch’esso affidato ad Hydrogest. Versa nelle medesime condizioni degli altri 4. Sfocia a Licola. Pozzuoli in più punti ha le fogne prive di collettamento. Idem Giugliano. Più giù, l’alveo Pollena, bomba ecologica che vomita le acque luride di molti Comuni del vesuviano nel mare di San Giovanni Teduccio. Qualche chilometro in là, il depuratore di Napoli est. Lo gestisce Termomeccanica, nella medesima area dove dovrebbe sorgere il depuratore. Ha solo la linea di trattamento chimico fisico.

I previsti lavori di messa a norma non sono mai iniziati. Neppure sono mai entrate in funzione le condotte che potrebbero allontanare dalla costa le acque insufficientemente depurate. Poco più a sud di Pietrarsa, il depuratore di San Giovanni. Obsoleto. Da Ercolano fino Castellammare, una serie di divieti di balneazione. «Sarebbe strano il contrario» , rileva Bruno Orrico, l’ingegnere che fino a qualche tempo fa era il responsabile regionale della concessione con Hydrogest. Infatti, «c’è un depuratore, Foce Sarno, gestito da Termomeccanica, dove è stata realizzata la linea di trattamento biologico, nell’ambito del commissariato Iucci. Potrebbe ripulire i reflui di Torre Annunziata, Boscoreale, Boscotrecase, Castellammare, ma oggi, aspettando alcune autorizzazioni, serve solo 30.000 abitanti».
Fabrizio Geremicca

Napoli. La Fiera della Casa all'insegna di arte, cultura e solidarietà
Al via la 54ma edizione della popolare esposizione in collaborazione con l'Accademia delle Belle Arti di Napoli

NAPOLI - Al via giovedì la 54ma edizione della Fiera della Casa alla Mostra d’Oltremare. Arredamento per gli interni e da giardino, design, gastronomia, ma anche attenzione verso la solidarietà per un salone più attento anche al sociale. Da segnalare, infatti, il ritorno dell’«Outlet Solidale», iniziativa a sostegno della benifecenza già realizzata con successo nell’edizione del 2008, che vede fra i soggetti coinvolti alcune delle eccellenze napoletane protagoniste del Made in Italy, tra le quali Tramontano, Marinella, Finamore, Carpisa, Terme di Agnano, Marea, e tanti altri.

L’iniziativa, realizzata in collaborazione con il cardinale Crescenzio Sepe e la Diocesi di Napoli, prevede che parte del ricavato venga devoluto a beneficio di strutture particolarmente disagiate grazie ad iniziative di solidarietà promosse dalla stessa Diocesi. Presenti in Fiera anche altre realtà associazionistiche locali impegnate nel volontariato e nell’assistenza ai più deboli.

Tra le novità di quest’anno, si segnala l’allestimento in Fiera di un’area dedicata alle arti ed alla cultura, filone sul quale Mostra d’Oltremare intende sviluppare sinergie ed iniziative specifiche con le istituzioni che operano in quell’ambito. In questo quadro, di intesa con l’Accademia di Belle Arti di Napoli, è stata definita una prima iniziativa. L’Accademia diverrà protagonista di uno spazio nuovo, nel quale sarà allestita una mostra di opere di grandi dimensioni realizzate dagli studenti rappresentativi della sua eccellenza. Ma non solo. La Fiera della Csa offrirà un ricco calendario di spettacoli, che consentiranno al pubblico di vivere intensamente e con serenità la rassegna, trascorrendo piacevoli ore in uno straordinario parco naturalistico, polifunzionale, riqualificato, da fruire in libertà e sicurezza.

Treviso, padania. Econ, ecco come truccavano i bilanci
Bilanci truccati con l'inserimento di plusvalenze inesistenti e con la cancellazione di costi realmente sostenuti. Una situazione di assoluto caos contabile quella che emerge dalle indagini della Procura sul crac Econ.
di Sabrina Tomè
Inchiesta che ha portato alla contestazione dei reati di false comunicazioni sociali ai danni di soci e di creditori e di bancarotta al presidente del cda Ennio Cozzolotto, 50 anni di Peschiera del Garda, agli amministratori Maurizio Dall'Armellina, 52 anni di Conegliano e Giuseppe Caronna, 54 anni di Bergamo e all'amministratore delegato Carlo Manfrenuzzi, 53 anni di Mareno.
Indagini chiuse. Nei giorni scorsi è stato notificato agli indagati l'avviso di chiusura indagini e ora la difesa, con l'avvocato Carlo Broli, sta preparando le proprie memorie da presentare al titolare dell'inchiesta, il sostituto procuratore Antonio De Lorenzi. Ma ecco, nel dettaglio, le violazioni che la magistratura contesta al consiglio di amministrazione.
Due bilanci sospetti. Sotto accusa due bilanci, quello del 2006 e quello del 2007: i vertici del cda - sostiene la Procura - avrebbero esposto fatti materiali non rispondenti al vero allo scopo di conseguire «per sè o per altri» un ingiusto profitto, causando in tal modo un danno patrimoniale alla società. Nell'esercizio 2006 sarebbe stata iscritta la plusvalenza di 81.197 euro relativa alla vendita di 5 semirimorchi e un tritovaglio ceduti ad Aspica al prezzo di 171 mila euro: plusvalenza in realtà inesistente - ritengono gli inquirenti - visto che la cessione sarebbe stata fittizia. Per contro non veniva esposto il costo di 16.333 euro relativo a una fattura emessa dalla srl Soluzione Ambiente, rinviato all'esercizio successivo.

 Fatture fantasma. Ancora: non veniva rilevato il costo di 30.479 euro relativo a fattura del Comune di Volpago e il costo di 14.916 euro riguardante le ore di lavoro impiegate da un dipendente in vista della gara d'appalto del comprensorio Vallagarina. Contestata anche la mancata iscrizione del costo di 25.599 euro riguardante le ore di lavoro impiegate dal personale dipendente in vista della certificazione Iso 9001; costo che secondo gli inquirenti veniva capitalizzato in mancanza di qualsiasi giustificazione e a al solo scopo di diminuire i costi di
esercizio.
 Incendio a perdere. Per quanto riguarda il bilancio 2007 viene contestata una svalutazione di 90 mila euro relativa alla perdita di otto veicoli distrutti dall'incendio dell'ottobre 2007: la perdita, secondo gli inquirenti, era di gran lunga superiore (267 mila 265 euro), ma in tal modo il cda ha voluto ridurre le perdite di esercizio. Allo stesso scopo era stata iscritta nell'attivo, alla voce «cassoni» la somma di 28.760 euro, ma si trattava di cespiti già venduti.

 Maggiori ricavi. E ancora: esposti maggiori ricavi pari a 31 mila euro, minori costi pari a 17.942 euro; non veniva imputato il costo di 147.194 euro riguardante le ore di lavoro impiegate dal personale per l'appalto Vallagrina. E poi: non venivano rilevati costi pari a 100 mila 092 euro relativi a fatture diverse (di Soluzione Ambiente, Manutencop Ambientali, Ecolfer).

Crediti non stralciati. Non venivano stralciati crediti verso altri di 15.554 euro, non veniva rilevato il costo di 18.360 euro relativo a una consulenza e non venivano stralciati crediti verso altri relativi alla vendita di 3 veicoli a clienti esteri risalenti al 2006 e non più recuperabili.

Fatture Savno. Infine: veniva rilevato un ricavo di 22.961 euro relativo a fatture da emettere nei confronti di Savno, malgrado fosse un importo contestato; venivano inseriti tra i cespiti due automezzi per un valore di 10 mila euro nonostante non fossero più nelle disponibilità della società.

 L'incasso Contarina. veniva rilevato il ricavo di 11.999 euro nei confronti di Contarina nonostante non potesse essere realizzato; non veniva rilevato il costo di 31.580 euro relativo a una fattura del Comune di Volpago; non veniva imputato a costo l'importo di 5.525 euro riguardante ore di lavoro impiegate dal personale in vista della certificazione Iso; veniva esposto l'importo di 158 mila 773 euro relativo a titoli di avviamento nonostante l'insussistenza di future prospettive di reddito e veniva esposto l'importo di 82 mila 730 euro a titolo di credito per imposte anticipate nonostante l'impossibilità di conseguire futuri redditi imponibili. Tutto questo avrebbe portato al dissesto della società, dichiarata dallita il 2 aprile del 2009. 8 giugno 2011

Vicenza, padania. Profugo su misura, De Marzi:  «Rifiuto la cittadinanza di Gallio»
Il compositore: «Datela a Lele Mora». Il sindaco ha voluto un giovane e cristiano nel suo Comune. «Mi vergogno per lui». GALLIO (Vicenza) — Il profugo «su misura», preferibilmente cristiano e di giovane età, non gli è proprio andato giù. «Dichiarazioni ignobili», sbotta Bepi De Marzi, maestro arzignanese e noto compositore di «Signore delle Cime», riferendosi alla scelta del profugo (andata a buon fine) sbandierata dal sindaco di Gallio, nell’altopiano di Asiago, Pino Rossi. De Marzi prende le distanze in modo radicale: «Restituisco a Gallio la cittadinanza onoraria che ho ricevuto cinque anni fa dalla precedente amministrazione. Come potrei esprimere altrimenti la mia vergogna per le infelici dichiarazioni di quello che dovrebbe essere il "mio" sindaco?"», chiede il musicista. E chiude con una proposta, ricordando un episodio della scorsa estate: «Potrei cedere la mia cittadinanza galliese a Lele Mora, visto che Rossi tiene tanto alla sua presenza nell’Altopiano dei Sette Comuni». Giovane e cristiano, in modo da favorire il suo inserimento nella comunità.

Il sindaco di Gallio Pino Rossi, visto che anche per il proprio municipio era prevista l’assegnazione di unprofugo africano da accogliere, nei giorni scorsi aveva chiesto che nel borgo dell’Altopiano ne arrivasse uno con queste caratteristiche. L’episodio aveva fatto un certo scalpore, con tanto di colleghi sindaci altopianesi che, in aperta critica a Rossi, avevano esplicitamente parlato di «mercato delle vacche»: lo aveva detto Giovanni Oro, primo cittadino di Foza, e aveva preso le distanze pure il sindaco di Roana Valentino Frigo. Alla fine a Gallio è stato assegnato Joseph, nigeriano di 35 anni, cattolico, fuggito all’inizio della primavera dalla Libia in fiamme. Il ragazzo, da quando è arrivato, lavora in un albergo. La polemica però non si placa. «Ma dove li trovano questi sindaci "padani"? E questo non è nemmeno della Lega», dichiara Bepi De Marzi, compositore noto a livello internazionale nel campo della musica sacra. Il maestro, che dirige il coro de «I Crodaioli», non è nuovo a gesti eclatanti: a marzo 2010 ha traslocato a Vicenza dalla natìa Arzignano, per non essere amministrato dalla Lega Nord, che assieme al Pdl aveva conquistato il Comune dell’Ovest Vicentino. «Immagino che Pino Rossi - riprende De Marzi - l’ingegnere sindaco di Gallio, sia un cattolico fervente.

Magari un integralista, per accettare nel suo Comune un profugo africano (ma uno solo!) a patto che non sia di religione musulmana. E soprattutto che sia di suo massimo gradimento anche come indole. Chissà: gli proporrà pure qualche test di storia e geografia mediterranea? O gli misurerà il numero dei piedi? O controllerà quanti denti ha in bocca - continua il musicista - E il dialetto? Il povero profugo dovrà parlare certamente un po’ di dialetto cimbro-altopianese. Poi dovrà saper fare il formaggio "Vezzena", e dimostrando la sua fede cattolica potrà servire la messa con il rito tridentino». La cittadinanza onoraria era stata conferita al compositore, assieme al regista Ermanno Olmi e al truccatore delle dive Diego Dalla Palma, cinque anni fa, dal precedente sindaco Antonella Stella. «Allora avevo accettato volentieri», precisa De Marzi, annunciando che la restituirà al mittente in un’occasione pubblica e pure con dei manifesti a Gallio che spieghino le motivazioni del gesto. Ma non finisce qui. Il musicista ricorda come nell’estate 2010 Rossi avesse pubblicamente invitato Lele Mora, il manager di molte star televisive «respinto » da Cortina d’Ampezzo, a venire a Gallio. E conclude proponendo un ironico «passaggio di consegne »: «Visto che il sindaco ci tiene tanto, potrei cedere la cittadinanza a Mora».
Andrea Alba

Bozen. Copertura del duce, Durnwalder: "Tutto fermo, serve il sì di Tremonti"
Il governatore fa sapere che non basta la lettera dell'allora ministro della cultura Bondi ma ci vuole il benestare del titolare dell'Economia (trattandosi degli uffici finanziari). "Dubito che arriverà".
BOLZANO. Battuta d'arresto per il progetto della Provincia di Bolzano di coprire con una grande lastra di vetro opaco il bassorilievo con il Duce a cavallo in piazza Tribunale.
''La lettera di Bondi non basta, serve il consenso scritto da Roma'', dice il governatore Luis Durnwalder al quotidiano Dolomiten. Alla vigilia del voto di fiducia l'allora ministro Bondi aveva concordato con la Svp il depotenziamento dei monumenti d'epoca fascista in Alto Adige.
Per coprire il bassorilievo di Mussolini sul palazzo delle Finanze serve però anche il placet del ministro Tremonti. ''Ho dei dubbi che questo avverrà. Lo spero però, perché la questione va risolta'', dice Durnwalder che invita i parlamentari Svp ad attivarsi in questa direzione. 8 giugno 2011

Svp, Brugger e Zeller: "Pronti a rivedere la linea blockfrei, potremmo votare contro il governo"
Se si dovesse interrompere la collaborazione con il governo sulla questione delle norme di attuazione, il partito minaccia di recedere dalla linea "blockfrei". Frattini invita al dialogo: "Ricominciamo ad incontrarci".
di Francesca Gonzato
Troppe assenze, Biancofiore espulsa dal consiglio comunale
BOLZANO. La Svp non porgerà l'altra guancia al governo. Altrimenti detto, «non dobbiamo fare gli astenuti per forza». Siegfried Brugger e Karl Zeller hanno iniziato ieri la settimana di lavoro alla Camera. Tra gli obiettivi dei due deputati Svp, verificare se la minaccia di bloccare le norme di attuazione appartiene solo ai ministri Franco Frattini e Roberto Calderoli, o a tutto il governo. Nella seconda ipotesi, concordano i due deputati impegnati nella Commissione dei 6 e dei 12, «chiederemo al partito di trarre le conseguenze». Pronti a riconsiderare tutto, avverte Zeller. Anche la posizione blockfrei tenuta da inizio legislatura.

 Tra i due Brugger è più ottimista perché, rivela, «ho avuto un colloquio con il ministro Fitto, che mi è sembrato intenzionato a proseguire la collaborazione. Siamo rimasi d'accordo di rivederci per parlare delle norme e va fissato anche l'incontro con Durnwalder sulla segnaletica di montagna». In caso contrario, aggiunge Brugger, «concordo con Zeller che la Svp dovrà decidere cosa fare. Saremo un partito criticabile su altri fronti, ma non sulla dignità: non prendiamo ordini né ci facciamo minacciare». Zeller e Brugger avevano una linea diversa sul presidente del consiglio provinciale. Zeller spingeva per le candidature Vezzali-Artioli. Brugger era convinto che in assenza di una indicazione univoca del centrodestra si dovesse lasciare libertà di voto al gruppo consiliare (come è poi avvenuto). Così Zeller.
Al di là delle minacce, è vero che il governo blocca le norme di attuazione?
 «Le norme sono ferme da mesi. Che ci sia l'intenzione di proseguire così me lo ha detto Calderoli in un dialogo che non definirei cordiale. Per noi è essenziale chiarire se questa sarà la linea del governo o solo di alcuni ministri. E' pacifico che il clima sia peggiorato e mi dispiace, perché eravamo riusciti a costruire un rapporto di
collaborazione. La reazione del ministro Frattini è stata eccessiva, poco istituzionale».
Lei aveva sostenuto i candidati sponsorizzati da Frattini e Calderoli.
 «E' vero. Sapevo che ci tenevano molto e ritenevo che si potesse fare. E' anche vero che prima puntavano su Vezzali (Pdl), che sarebbe stato più semplice, poi hanno scelto la Artioli (Lega) poi di nuovo Vezzali. All'interno del loro stesso gruppo non c'è stata linearità di comportamenti. Ho parlato con tutti nel partito, li avevo avvisati "guardate che la prenderanno sul personale: non è giusto ma sarà così". Alla fine nel gruppo consiliare sono prevalsi i buoni rapporti con Minniti (Pdl), che è sempre stato affidabile e corretto e non ha nemmeno un nemico tra i nostri consiglieri. Comunque ormai l'escalation è partita e dovremo reagire».
Come?
 «Se ministri di primo livello minacciano "non lavoreremo più con voi" è chiaro quale sarà la reazione. Se la pensa così tutto il governo, e non lo so perché sono divisi, dovremo decidere la nostra linea. Finora ci siamo astenuti, potremo iniziare a votare contro».

 La replica del Pdl, attraverso il ministro degli Esteri Franco Frattini, non si è fatta attendere ed è improntata al dialogo.
 ''Ho più volte ripetuto che sarebbe utile, per confermare un clima positivo di collaborazione tra governo e Svp, che si riprendesse la consuetudine di incontri operativi su iniziative di comune interesse con l'intervento di rappresentanti di entrambe le parti''. Lo dice il ministro Franco Frattini, dopo la minaccia della Svp di votare contro il governo a causa di divergenze sull'attuazione dell'autonomia speciale. ''Questo - ribadisce Frattini - è il metodo giusto per affrontare problemi e, come spero, superare le divergenze''.

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