giovedì 9 giugno 2011

Dopo lo stop al nucleare la Germania deve stabilizzare la rete elettrica


L'industria tedesca è critica ma la Merkel difende la sua scelta: "Il nostro sistema energetico può essere cambiato radicalmente". 03 Giugno 2011


La decisione della Germania di dire addio all’atomo entro il 2022 continua a far discutere. Il cancelliere tedesco Angela Merkel, che appena nove mesi fa aveva prolungato mediamente di 12 anni la vita di alcune centrali più obsolete, ha difeso con forza la sua decisione: "Il nostro sistema energetico può essere cambiato in modo radicale e può esserlo", ha affermato il cancelliere - vogliamo che l'elettricità del futuro sia più sicura e, al tempo stesso, affidabile ed economica".

La scelta dell’Esecutivo è stata invece criticata dall'industria tedesca.
Il presidente della Daimler, Dieter Zetsche, ha avvertito che "presenta rischi per un Paese industrializzato come la Germania, con la rinuncia a forniture di energia a prezzi sostenibili". In un'intervista alla Bild, il manager ha lamentato che il governo ha deciso "sulla base di forti emozioni" per Fukushima, senza tenere conto di aspetti quali "la protezione del clima, la sicurezza e il problema dei costi", come sarebbe lecito attendersi da un buon governo". Il presidente della Daimler ha criticato anche la Merkel, senza nominarla, lamentando che il governo "non ha mostrato una linea di condotta chiara: la gente si aspetta scelte orientative, ma da questo punto di vista sono da registrare troppe correzioni di rotta". Pesanti anche le critiche dalla Frankfurter Allgemeine Zeitung (Faz), il più diffuso quotidiano tedesco, secondo cui la Merkel con la sua decisione ha voluto imboccare "l'autostrada del consenso sociale".

In ogni caso resta incertezza sulla gestione dei rischi di black out che potrebbero emergere nel prossimo inverno per via dell’addio all’atomo, come hanno previsto i gestori degli impianti e delle linee ad alta tensione e l'Agenzia federale delle reti. Questa organizzazione, che controlla le reti elettriche, del gas e delle tlc, ritiene che "la situazione resterà sotto controllo durante il semestre estivo, ma che l'autunno e l'inverno saranno segnati da tensioni". Di diverso avviso gli esperti di energia dell'Istituto Diw che sottolineano: "produciamo energia elettrica sufficiente, il problema sta nella stabilità delle reti".

In effetti la chiusura entro fine anno degli otto reattori più vecchi, che pesano solo 8,5 GW a fronte di una capacità totale pari a 920 GW, non dovrebbe impedire al paese di coprire il suo fabbisogno. Tuttavia, la decisione di fermare immediatamente quei reattori (5 sono nel Sud e nell'Ovest della Germania, le zone più  industrializzate e densamente popolate) potrebbe porre problemi di distribuzione. Per questo motivo i quattro principali operatori della rete elettrica in Germania hanno chiesto al governo un rinvio per una o due delle otto centrali condannate alla chiusura nel 2011. La richiesta sarebbe già stata parzialmente accolta in quanto, secondo indiscrezioni raccolte in ambienti politici, almeno una delle otto centrali dovrebbe essere messa in stand-by e non chiusa subito. Rispetto a questa ipotesi i quattro principali operatori tedeschi (E.On, Rwe, Vattenfall e EnBw) si sono però mostrati scettici: 'Un reattore nucleare non può essere riattivato con un interruttore switch-off'.

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