giovedì 9 giugno 2011

Finalmente l’antimafia ha un codice, oltre che gestire un’agenzia, di stato: con un direttore, una struttura ed il relativo organigramma, le sottoposte funzioni, ed i relativi stipendi. A bello! Che ti credi….l’antimafia ha pure un sito, anch’esso istituzionale, manco a dirlo: http://www.benisequestraticonfiscati.it/ L’attivita’ di sequestro – svolta per specializzazione vocativa nelle regioni dei lampascioni - deve essere pittosto lucrosa, se e’ diventata attivita’ istituzionale dello stato italiano. Un’attivita’ economica che si pasce di beni privati, trasformandoli in stipendiacci, pubblici. O, per favorire associazioni di varia specie, comunque familistica, tipo moglie di questo o di quello, in donazioni. Il termine donazione e’ un eufemismo, lasciamo perdere di cosa. Comunque sono alla frutta, fanno pil con i sequestri. Il tutto rimembra – come la puzza di sentina - il decennio della dittatura piemontese, del dopo 1861. Comunque sia, bellezza, e’ la prassi democratica della repubblica degli italiani.


Il governo vara il «Codice antimafia»
Misure di prevenzione, norme penali, processuali e amministrative per combattere la criminalità organizzata


MILANO - Il consiglio dei ministri ha approvato il Dlgs per Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione e nuove disposizioni in materia di documentazione antimafia. Lo si apprende da fonti di governo. L'approvazione definitiva del Codice antimafia era uno dei due provvedimenti (l'altro sono i decreti attuativi della riforma dei riti civili) indicati da Angelino Alfano pregiudiziali alle sue dimissioni da Guardasigilli per assumere il nuovo incarico di segretario del Pdl.

CINQUE LIBRI - Il provvedimento, si legge nella Relazione illustrativa, prevede l'adozione di un corpus unico di norme, suddiviso in cinque diversi libri: 1) La criminalità organizzata di tipo mafioso; 2) Le misure di prevenzione; 3) La documentazione antimafia; 4) Le attività informative ed investigative nella lotta contro la criminalità organizzata. L'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata; 5) Modifiche al codice penale e alla legislazione penale complementare. Abrogazioni. Disposizioni transitorie e di coordinamento. Le nuove misure legislative, che passeranno ora al vaglio del Parlamento, puntano a riordinare e razionalizzare le varie norme antimafia, con l'obiettivo di rendere più incisiva la lotta alla criminalità organizzata.

BENI SEQUESTRATI - Il Governo dà così attuazione alla legge delega del 13 agosto 2010 che prevedeva l'emanazione di un Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, «con il precipuo compito di effettuare una completa ricognizione delle norme antimafia di natura penale, processuale e amministrativa, nonchè la loro armonizzazione e coordinamento anche con la nuova disciplina dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata». La stessa legge del 2010 ha delegato il Governo anche alla redazione di un decreto legislativo per la modifica e l'integrazione della disciplina in materia di documentazione antimafia.


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