martedì 16 novembre 2010

Il Ministro Fitto in Sardegna: "I fondi Fas per la Sassari-Olbia"


LORENZO PIRAS - Martedì 16 novembre 2010 07.16

Olbia. Sulla Sassari-Olbia e sulla Portovesme srl il Governo prova a battere un colpo. Per la strada a quattro corsie, come ha garantito ieri a Cagliari il ministro per i Rapporti con le Regioni Raffaele Fitto, saranno rimodulati i fondi Fas per le aree sottoutilizzate e quelli Por.
Per la Portovesme, assieme al governatore Cappellacci, il ministro ha annunciato che è stata convocata per giovedì la riunione del Cipe, comitato interministeriale per lo sviluppo economico.
Sono le principali novità emerse durante il convegno sul federalismo fiscale. Sardegna Mediterranea, fondazione che tra i suoi fautori vede in prima linea il deputato del Pdl Salvatore Cicu, ha radunato nel capoluogo regionale esperti e politici per capire se davvero il passaggio di competenze dallo Stato alle Regioni contribuirà a creare sviluppo. L'intervento conclusivo è stato proprio quello del ministro Fitto.

La Sardegna non può più attendere. Ministro Fitto, servono urgentemente i fondi Fas.
«Non so quando, ma arriveranno. Anche perché prevedono interventi come quello sulla Sassari-Olbia su cui c'è un forte e preciso impegno di questo Governo e del presidente Berlusconi in prima persona».

Non è la prima volta che il Governo fa questa promessa.
«Porto fatti concreti. Dalla rimodulazione dei fondi Fas e dei Por arriveranno le risorse per la strada. È attiva la commissione paritetica con le Regioni, dove si faranno le proposte per ottimizzare le risorse e la spesa. Poi la Sardegna porterà direttamente al Governo le sue istanze».

Sa che nei giorni scorsi il governatore Cappellacci ha inviato una lettera al premier proprio sulla Sassari-Olbia?
«Sì, ha prospettato le sue dimissioni da commissario per la realizzazione della strada e capisco le sue ragioni. Ma sono qui per rassicurare su questo tema. È ora che insieme si definisca una strategia di spesa e che, soprattutto, si definiscano delle priorità».

Quali?
«Vale per tutto il Mezzogiorno, vale anche per la vostra Isola. Bisogna evitare di impegnare risorse in mille opere che poi non si realizzano. È accaduto per troppi anni, ora basta. Compatibilmente con le prospettive di durata del Governo alla luce delle ultime vicissitudini, cercheremo di concentrare le risorse nelle opere strategiche».

Quali vantaggi porterà il federalismo fiscale all'Isola?
«Vantaggi enormi, sotto il profilo della spesa. Significherà poter gestire direttamente le risorse per infrastrutture e sviluppo».

Sviluppo che non può prescindere da sanità, assistenza e istruzione.
«Nella riforma sono garantite con un intervento diretto da parte dello Stato».

Perché allora del federalismo c'è chi mette in evidenza più i rischi che gli aspetti positivi?
«Io sono un uomo del Sud, sono stato consigliere regionale e presidente della Puglia. Ritengo senza dubbio che esistano due federalismi».

In che senso?
«Esiste un federalismo mediatico e uno approvato, di contenuti. I governatori che partecipano ai tavoli paritetici devono spiegare perché prima approvano determinate misure e poi le criticano sui giornali».

La Sardegna non ha bisogno di altre polemiche. I pastori sono in rivolta, è ancora aperta la questione industriale.
«Posso rispondere su questo tema. Sul Sulcis, su Portovesme srl, c'è una pressione continua da parte dei deputati sardi, a cominciare da Cicu. Non è un caso che sia nell'agenda del Cipe».

La riforma tiene conto dell'insularità?
«Bisogna fissare i parametri, ma l'insularità è nel federalismo al pari dei suoi principi fondanti: la responsabilizzazione degli amministratori e il miglioramento della spesa».

Ci sono sindaci che prima di questo passaggio vorrebbero ritoccare il patto di stabilità.
«Si può discutere. Se un'amministrazione ha coperto prima della fine dell'anno la spesa corrente, deve essere messa nelle possibilità di incidere anche in quella sugli investimenti».

Il Governo durerà?
«Non so, ma abbiamo lavorato bene in una fase complicata. Se ora possiamo parlare di sviluppo è solo perché siamo riusciti a non far precipitare i conti pubblici. Ma ora è arrivato il momento di stringere i cordoni della borsa: la spesa pubblica non può essere quella degli anni scorsi. Occorre razionalizzare il sistema: in questo senso il federalismo è un'opportunità».

Commento, di grecanico.
Per favore, informate l’Illustre Ministro Oca Giuliva che il maxiemendamento alla finanziaria 2011, del 15 novembre 2010, all’articolo 1, comma 6, esplicita: Viene rimodulata la quota di 1,5 miliardi per il 2012 delle risorse Fas (Fondo aree sottosviluppate) da destinare a interventi di edilizia sanitaria pubblica. Si specifica che l'85% di questi soldi dovranno essere dirottati al Sud e il restante 15% alle regioni del Centro Nord.
Un’autostrada ed un ospedale hanno in comune le corsie, nient’altro.
Fonte:
http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/203355

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