giovedì 6 gennaio 2011

Epifania, ecco i regali dell’oca giuliva ai meridionali: ad esempio, nella misura in cui

Raffaele Fitto, ministro per gli affari regionali, fa professione di ottimismo in un inizio di 2011 che fin dalla prossima settimana mettera’ alla prova il governo in parlamento proprio a partire dal federalismo fiscale.


«Ci sono ottimi spazi per allargare la maggioranza e poter proseguire la legislatura», prevede Fitto senza nascondere la possibilita’ di arrivare a un'intesa con l'Udc. Intanto il ministro annuncia altre iniziative: il primo decollo tra gennaio e febbraio degli interventi strategici infrastrutturali su ferrovia del piano per il sud e un disegno di legge delega per riformare il sistema delle conferenze con regioni ed enti locali.
Ministro Fitto, la ripresa politica vedra’ subito in parlamento il battesimo del fuoco per il governo. A partire dal federalismo fiscale. Con numeri da trovare per la tenuta della maggioranza e con le dure critiche dei sindaci e del Pd sul fisco municipale.
In questi anni sul federalismo il confronto non e’ mai mancato sia con gli enti locali che con le regioni. Prima l'impianto della riforma, poi quello dei decreti attuativi sono stati sicuramente condivisi. Io credo che c'e’ un margine per discutere, per poter avviare ancora un confronto positivo e proficuo in parlamento di cui possa tenere conto il governo nell'approvazione finale in consiglio dei ministri. Lo stesso ministro Calderoli ha gia’ indicato percorsi di possibili aperture in un'intervista al vostro giornale. I tavoli sono continuamente aperti per trovare le soluzioni migliori.
Lei assicura che c'e’ margine di discussione, ma sindaci e centrosinistra accusano intanto che sul fisco municipale i conti non tornano, anzi.
Qualsiasi scelta va fatta tenendo conto dello scenario finanziario mondiale e della difesa delle manovre del governo che sono state decisive per la tenuta dei conti pubblici. Questo punto non puo’ essere messo in discussione, tutti insieme dobbiamo partire da questa valutazione. Quanto alle ipotesi di ricadute negative circolate in questi giorni, le considero del tutto prive di fondamento. L'ipotesi del Pd di riduzione dei trasferiinenti ad alcuni comuni, ad esempio, ignora del tutto il fondo di riequilibrio e quello perequativo. E’ una lettura parziale di un impianto che ha invece una tenuta assolutamente positiva e comunque ancora migliorabile nel passaggio parlamentare.
Dunque c'e’ ancora da lavorarci su...
Le ripeto: il confronto non e’ mai mancato e io credo che che ci sono tutte le condizioni per continuare lungo questa strada per arrivare a una sintesi positiva e condivisa.
Il suo ottimismo, e magari le scelte del governo, deve intanto misurarsi con i numeri di una maggioranza risicata alla camera. A partire proprio dalla bicamerale sul federalismo. Mentre la Lega insiste: o il federalismo o le urne.
Il voto ci sara’ nella misura in cui non dovessero esserci le condizioni perché il governo vada avanti, sul federalismo come su tutti i provvedimenti. Io pero’ sono molto ottimista sulla prosecuzione della legislatura. Bisognera’ continuare ad allargare la maggioranza recuperando alla coerenza del voto a sostegno del governo quei parlamentari, e sono tanti, eletti col centrodestra. Ci sono ottimi spazi per riuscirci. Anche costruendo con l'Udc un percorso d'intesa su alcuni punti programmatici.
Il governo ha rilanciato il piano per il sud tra i suoi punti programmatici. Una bella scommessa, anche perché vi si accusa di aver messo in vetrina una scatola vuota, con vecchi fondi, e che ancora una volta non partira’ niente, solo le inaugurazioni. Federalismo e piano per il sud sono due facce della stessa medaglia per il rilancio del mezzogiorno. E poi la polemica sulle risorse e’ singolare: se il divario tra nord e sud cresce nonostante l'assegnazione di fondi, se la percentuale di spesa al sud e’ cosi’ bassa, se c'e’ il rischio di perdere importanti risorse comunitarie, evidentemente c'e’ un meccanismo sulle modalita’ di spesa che non funziona. E questo e’ per noi il tema di fondo: il piano ha l'obiettivo di individuare pochi punti ma chiari e sicuri. Intervenendo sulle modalita’ di spesa con la certezza del principio di responsabilita’ nella realizzazione degli interventi.
Da cosa e quando partirete allora?
Tra gennaio e febbraio avremo i primi riscontri chiari e concreti per passare al finanziamento delle prime grandi infrastrutture ferroviarie. Tra Campania e Puglia, tra Campania e Calabria, tra Palermo e Catania, ad esempio.
Ministro, ha sempre in agenda la riforma del sistema delle conferenze con regioni ed enti locali?
Senz'altro. Il sistema attuale, che risale aprima della riforma del titolo V, ha in sé molte sovrapposizioni e in alcuni casi una certa farraginosita’. Spesso funziona soprattutto per il buon senso e la capacita’ politica di chi svolge un ruolo da una parte e dall'altra del tavolo. Ma questo non puo’ essere un meccanismo istituzionale, che deve essere invece regolato in modo chiaro da un funzionamento ordinario snello in grado di poter affrontare i provvedimenti. Sicuramente procederemo con un ddl delega in uno dei prossimi consigli dei ministri, naturalmente dopo un confronto che iniziera’ fin dai prossimi giorni con regioni, comuni e province.
asterisco.
Grazie oca giuliva, quattro risate fanno bene in questo freddo gennaio.
grecanico

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