lunedì 3 gennaio 2011

Si prospetta un 2011 memorabile

Pensioni più tardi, stipendi bloccati, multe più care: i tanti piccoli salassi del 2011
Il 2011 debutta con una stangata
Federalismo fiscale, i decreti legislativi da approvare


1. Fisco, multe, pensioni e bollette: le novità del 2011 per gli italiani saranno tante. Le buone novità, invece, saranno poche. Dal primo gennaio di quest’anno, infatti, cambiano tante piccole regole che riguardano il nostro portafogli, ma quasi nessuna cambia a vantaggio del contribuente.
Innanzitutto le buste paga. Per i dipendenti pubblici, infatti, 2011 vuol dire primo anno del congelamento delle buste paga. Si tratta di un provvedimento, tra i più discussi, previsto dalla manovra estiva di Giulio Tremonti. Un blocco destinato a durare fino al 2014. La misura, però, non cozzerà con la cosiddetta “riforma Brunetta”, quella che, sulla carta, dovrebbe introdurre premi per i meritevoli e tagli per i fannulloni. Con una differenza: il blocco è un fatto, la riforma Brunetta un progetto.
Capitolo doloroso anche le pensioni. In generale vale la regola del dover aspettare di più. Innanzitutto per le finestre: i dipendenti potranno ottenere l’assegno di anzianità e di vecchiaia dopo 12 mesi dalla data di maturazione dei requisiti. Autonomi, artigiani, commercianti e coltivatori diretti invece dovranno aspettare ben 18 mesi. Poi c’è la questione dell’età pensionabile. Per i dipendenti pubblici vale il discorso della quota 96: il diritto alla pensione scatta solo quando, sommando età anagrafica e età di contributi si totalizza almeno 96. Con un particolare: in nessun caso si potrà andare in pensione con meno di 60 anni. Per i lavoratori autonomi, invece,  la quota è pari a 97, tenendo presente che l’età per il pensionamento non potrà essere inferiore a 61 anni.
Novità poco piacevoli anche per quanto riguarda il capitolo multe: il 2011 è infatti l’anno del ritocco. Così, buona parte delle infrazioni (sono escluse quelle “ritoccate” nel 2010), ci costeranno circa il 3,5% in più. Novità anche sul fronte della patente. L’esame orale di guida, infatti, vedrà l’introduzione della risposta singola: 40 domande e un massimo tollerato di 4 errori. Via anche alla “prova pratica” per chi vuole guidare un ciclomotore o una microcar.
Poi le novità per i contribuenti. Con la manovra Tremonti, in primo luogo, è stato ridotto da 12.500 a 5.000 euro la soglia massima per l’utilizzo del contante e dei titoli al portatore. Entro la metà del 2011 i titolari di libretti al portatore con saldo pari o superiore a 5mila euro possono estinguere il libretto o riportare la somma sotto la soglia di guardia dei 5mila euro. Sempre da inizio 2011 è proibito compensare crediti con debiti di natura erariale in presenza di iscrizioni a ruolo a titolo definitivo di imposte erariali e accessori per un valore superiore ai 1.500 euro. Il Sole 24 Ore spiega che il 2011 sarà un anno di maggiore attenzione anche agli avvisi di accertamento: “Per quelli notificati a partire dal 1° luglio e relativi ai periodi di imposta a iniziare dal 2007, di dovrà adempiere entro 60 giorni all’obbligo di versamento delle somme richieste. Trascorsi 30 giorni dal termine ultimo per il pagamento, la riscossione sarà affidata ai concessionari”.
Ritocchi a danno del contribuente anche in materia di contenziosi tributari. Sempre il Sole spiega:  ”Per i versamenti omessi, carenti o tardivi sanati entro 30 giorni, la sanzione passa dal 2,5% al 3 per cento. Per la regolarizzazione entro il termine di presentazione della dichiarazione relativa all’anno nel corso del quale è stata commessa la violazione (o, quando non è prevista dichiarazione, entro un anno dalla violazione), la sanzione passa dal 3% al 3,75 per cento. Per rimediare all’omessa presentazione della dichiarazione (al massimo entro 90 giorni), la sanzione passa dal 2,5% al 3 per cento”.
Infine una piccola buona notizia: arrivano gli incentivi per il rientro dei cervelli (docenti e ricercatori) dall’estero. Nel periodo d’imposta in cui il ricercatore diviene fiscalmente residente in Italia e nei due successivi, è infatti previsto, ai fini Irpef, un abbattimento del reddito di lavoro dipendente o autonomo del 90 per cento degli emolumenti percepiti, e ai fini Irap, che l’intero emolumento percepito non rientri nella formazione del valore della base imponibile.
3 gennaio 2011 | 09:01

2. Costi maggiorati per i consumatori, ma anche negli appalti
Pagina a cura DI DUILIO
Latte bollette del gas, i pedaggi per i trafori in entrata e in uscita dall'Italia e i biglietti dei treni pendolari. Sono solo alcune delle voci interessate dai rialzi di inizio anno. Il 2011; dunque, si preannuncia difficile per i consumatori, con le «minacce» che arrivano soprattutto dagli enti territoriali, a caccia di nuove entrate per fronteggiare la stretta ai trasferimenti statali. Occhio alla bolletta.

Dal 1  gennaio è cambiato il prezzo di riferimento del gas per uso domestico, con un incremento dell'1,3% rispetto all'ultimo trimestre del 2010 e dopo che già lo scorso anno ha registrato una crescita del 10%. Lo ha disposto l'Autorità per l'energia elettrica e il gas, con un provvedimento che varrà fino al 31 marzo, prima di una nuova revisione. La cosa curiosa è che il prezzo dell'energia elettrica è sceso da inizio anno dello 0,2%. Perché questa differenza, visto che l'aumento dei prezzi del greggio incide allo stesso modo sia sull'elettricità che sul gas? Il motivo è semplice, spiegano le associazioni dei consumatori: nel mercato elettrico c'è più concorrenza rispetto a quello del gas e questo favorisce la competizione sul prezzo. Trasporti sotto pressione. I trasporti rischiano di riservare gradite sorprese già nelle prossime settimane. Secondo Federconsumatori, Adusbef e Movimento Consumatori a breve emergeranno le conseguenze dei tagli in termini di tagli al servizio, peggioramento della qualità e aumento dei biglietti dal 15 al 35%, con ricadute da 80 a 380 euro per i pendolari che utilizzano il servizio ferroviario. In Lombardia, secondo quanto dichiarato nei giorni scorsi dall'assessore regionale alle infrastrutture e mobilità, Raffaele Cattaneo, i rialzi saranno limitati «a un massimo del 20%. e partiranno non prima di febbraio. Tuttavia, secondo Pendolaria (il dossier di Legambiente dedicato alla situazione del trasporto regionale e metropolitano), i 2 milioni 700 mila pendolari che prendono il treno quotidianamente presto potrebbero fari i conti con il taglio di diverse linee di trasporto, perché nelle linee ferroviarie nazionali e regionali si investe poco: dal 2002 oltre il 70% delle risorse sono state destinate dal governo a strade e autostrade, mentre solo il 13,7% è andato alle linee ferroviarie. Per l'associazione, «il 2011 sarà, con tutta probabilità, l'anno nero del trasporto ferroviario in Italia. Verranno tagliati 154 treni a lunga percorrenza (su 600), mentre, per quanto riguarda il servizio ferroviario pendolare, mancano 800 milioni di euro rispetto al 2010, ossia il 45% delle risorse necessarie per garantire un servizio, già in molti casi carente. La conseguenza inevitabile sarà un drastico taglio dei treni in circolazione». Nell'ultimo anno, rileva Pendolaria, soltanto la provincia autonoma di Bolzano è riuscita a investire più dell'1% per i pendolari. Tra le regioni a statuto ordinario quella ad aver stanziato più risorse per il 2010 è la Campania con lo 0,64% del proprio bilancio, grazie soprattutto a uno stanziamento di 77 milioni.
Montagne sempre più care. Intanto il 1 gennaio sono salite le tariffe di transito ai trafori del Monte Bianco e del Frejus, tra Italia e Francia, aumenteranno del 4,96%. L'aumento è legato per 1'1,46% all'inflazione e per il 3,5% a investimenti straordinari (al Frejus la galleria di sicurezza e al Monte Bianco l'ammodernamento dell'autostrada sul versante francese). Per una moto il passaggio semplice costa 24,3 euro, che salgono a 30,6 con il ritorno, mentre per le auto fino a due metri di altezza il prezzo è rispettivamente di 36,8 e 45,9 euro. Tra i turisti della neve qualcuno si è già accorto dei rialzi, altri lo rileveranno presto: l'accesso alle piste, secondo uno studio di Altroconsumo, quest'anno costa mediamente il 2,7% in più rispetto allo scorso inverno. In cima alla classifica degli aumenti ci sono le località del Friuli e del Trentino: nel primo caso l'aumento rispetto al 2009 è stato superiore al 4% per i biglietti giornalieri e di oltre il 6% per lo skipass; in Trentino si supera mediamente il 7%. In Valle d'Aosta si registrano aumenti dal 2,5 al 3,3%; in Lombardia dal 2,2 al 3,3%, in Veneto dall'1,7 al 4,3%. Costi maggiorati per le gare d'appalto. Con il nuovo anno sono entrati in vigore gli aumenti per la tassa sulle gare d'appalto a carico di imprese, stazioni appaltanti e Soa. Di pari passo sono stati anche rimodulati gli importi con l'istituzione di scaglioni. La fascia più bassa viene suddivisa in una prima fino a 40 mila euro del tutto esente e una da 40 a 150 mila euro in cui pagheranno 30 euro a gara solo le amministrazioni. Nel nuovo scaglione da 150 a 300 mila euro gli operatori pagheranno 20 euro, mentre da 300 a 500 mila euro si passerà a 35 euro per ogni partecipazione. Nelle gare più importanti, invece, gli importi raddoppiano: tra uno e cinque milioni le amministrazioni verseranno 600 euro (200 in più rispetto a oggi) e la imprese 140 ( 100%). Oltre i 5 milioni la p.a. pagherà 800 euro ( 60%), mentre i privati vengono divisi in due fasce: fino a 20 milioni di euro verseranno 200 euro ( 100%), oltre i 20 milioni, 500 euro ( 400%). Viene inoltre introdotto l'obbligo, per stazioni appaltanti ed enti aggiudicatori, di richiedere il numero identificativo univoco «Numero gara» e di inserire i lotti che compongono la gara, ai quali il sistema attribuirà il codice identificativo Cig.

3. Il fisco dei municipi è il prossimo dei decreti legislativi da approvare, il quarto.
Di Antonella Folgheretti
Deve essere approvato entro il termine inderogabile del 28 gennaio. Sono 3 i decreti legislativi sul federalismo già approvati: Roma capitale, fabbisogni standard di comuni e province, federalismo demaniale.

Il federalismo fiscale fortemente voluto dalla Lega conta su passaggi veloci in Bicamerale e in Commissione Bilancio. E, per questo, Bossi, oltre ad agitare lo spauracchio di crisi e di opacità politiche extraparlamentari, cerca la convergenza con il Partito democratico e Italia dei Valori.

FISCO MUNICIPALE – Il decreto assegna ai comuni il gettito dei tributi immobiliari e introduce dal 2011 la cedolare secca al 20% sugli affitti e dal 2014 l’imposta municipale unica. Il parere della commissione bicamerale è atteso per il 20 gennaio. Il termine inderogabile è il 28 gennaio.

FISCO REGIONALE E PROVINCIALE – Attribuisce ai governatori compartecipazione Iva, addizionale Irpef e la possibilità di diminuire l’Irap fino a zero. Ha avuto l’ok della Conferenza Stato-Regioni.

ARMONIZZAZIONE DEI BILANCI – Dal 2014 scattano gli stessi principi contabili per regioni, province e comuni, che dovranno adottare il bilancio per missioni e programmi. Ha avuto il primo via libera dal Consiglio dei ministri il 17 dicembre scorso.

PREMI E SANZIONI – In attesa di andare in Conferenza unificata il decreto individua forme di premialità per le amministrazioni locali che dimostreranno di avere i conti in ordine e, al contrario, sanzioni fino all’ineleggibilità per chi va in rosso.

POLITICA DI COESIONE E NUOVO FAS – Il provvedimento fissa nuovi criteri per la politica di coesione e per l’utilizzo di fondi comunitari e risorse Fas. Rientra nel piano per il Mezzogiorno e ha avuto finora solo il sì di Palazzo Chigi.
3 gennaio 2011


 


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