sabato 14 maggio 2011

Wirtschaftswunder, Frau Merkel. L’Europa e’ a due velocità.

La Germania azzera la crisi
Il Pil tedesco cresce dell’1,5% rispetto al trimestre precedente e la Germania torna ai livelli dei primi mesi del 2008, annullando la crisi e ribadendo il suo ruolo di locomotiva d’Europa.


La crescita dell’economia tedesca nel primo trimestre 2011, infatti, ha trainato l’intero vecchio continente, con il Pil dell’area euro che è aumentato dello 0,8%, ad un ritmo, dunque, doppio rispetto agli Usa, in realtà ancora ‘al palo’.

Un nuovo Wirtschaftswunder. Per gli analisti la Germania sta vivendo un nuovo Wirtschaftswunder, un secondo miracolo, dopo la disfatta della seconda Guerra mondiale.  Carsten Brzeski, economista di Ing, al Sole 24 Ore ha rimarcato come “la risposta del mercato del lavoro, gli ordini già acquisiti dalle aziende e la forza delle esportazioni, mai venuta meno anche nei momenti più critici, sono elementi che danno alla crescita tedesca solidità anche per il futuro”.
 Per l’Ufficio di statistica tedesco, in realtà, alla ripresa della Germania quest'anno hanno contribuito soprattutto il risveglio dei consumi delle famiglie, gli investimenti delle imprese e le spese per le nuove costruzioni.
 Dai dati Eurostat, ancora, il Pil tedesco è cresciuto del 4,8% su base annua, un record per la Germania dopo la riunificazione del 1990.
 Bene anche la Francia, con un Pil che nel primo trimestre dell’anno è cresciuto dell’1%, spiazzando così le attese (0,6%), mentre resta ancora ferma l’economia britannica, importante punto di riferimento fuori area euro, con una crescita pari a zero.

L’Europa a due velocità. La ripresa europea, +2,5% su base annua nell'eurozona e nella Ue a 27 sta avvenendo a due velocità, con il Nord, ad eccezione dell’Inghilterra, in palese miglioramento e il Sud sempre più aggravato dalla crisi del debito sovrano e dai disavanzi nei bilanci pubblici. Nel primo trimestre la Grecia ha fatto registrare un rimbalzo dello 0,8% dopo il - 2,8% del trimestre precedente, mentre Spagna e Italia sono rimaste quasi ferme, con il prodotto interno (rispettivamente +0,3% e +0,1% nel primo trimestre) ancora quattro punti percentuali al di sotto dei livelli ante crisi. Sempre peggio il Portogallo, che ha fatto segnare un calo dello 0,7%.

Ripresa solida. Per il commissario europeo agli Affari economici e monetari, Olli Rehn, “la ripresa in Europa è solida e prosegue nonostante le recenti turbolenze e tensioni sul mercato del debito sovrano”. Nelle previsioni di inizio primavera la Commissione Ue ha confermato le stime di febbraio sul Pil nell'Eurozona e nella Ue per il 2011, rispettivamente, all'1,6% e all'1,8%.
 Per la Grecia, il cui deficit entri fine anno dovrebbe attestarsi al 9,5%, contro il 7,4% stimato dalla Commissione in autunno, Rehn, commentando l’eventualità di una ristrutturazione del debito ellenico e di nuovi aiuti internazionali, ha dichiarato che “nelle prossime settimane decideremo. Ma non ha senso ora azzardare speculazioni su dettagli e cifre”, anche se “la situazione è grave”.
 Il commissario ha anche aggiunto che “i deficit pubblici diminuiscono ed è necessario proseguire nel risanamento dei conti e nella realizzazione delle riforme strutturali che favoriscono la creazione di posti di lavoro e migliorare la competitività delle nostre economie”.
Marco Notari


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