venerdì 3 giugno 2011

Istat. Economia non osservata: Centro Italia il valore medio del reddito evaso è di 2.936 euro per contribuente, pari al 17,4% del reddito complessivo, al Nord si scende a 2.532 euro, 14,4%, e nel Mezzogiorno a 950 euro, 7,9%.


Fisco, un Belpaese ‘sommerso’

Nel 2010 il numero dei grandi evasori smascherati è aumentato del 56%, ma il fenomeno è ancora troppo esteso.
 I lavoratori autonomi e gli imprenditori dichiarano il 56,3% in meno di quanto incassano, occultando al Fisco, in media, 15.222 euro a testa, mentre i proprietari di casa non dichiarano addirittura l’83,7% dei loro redditi immobiliari, pari a 17.824 euro medi pro-capite. È quanto si apprende dal rapporto ‘Economia non osservata’ (un nuovo eufemismo), stilato da un gruppo di lavoro guidato dal presidente dell’Istat, Enrico Giovannini, in vista della riforma fiscale che, ci si auspica, dovrà ridurre tale ammanco.

Oltre il 16% del Pil. Il recupero negli ultimi dieci anni c’è stato, ma è ancora insufficiente per dare  questo Paese una parvenza di legalità sotto il profilo fiscale. Il sommerso in Italia rappresenta ancora un’importante fetta del prodotto lordo. Nel 2008 la stima dell’economia ‘in nero’ spaziava fra un minimo di 255 miliardi di euro e un massimo di 275 miliardi, pari rispettivamente al 16,3 e al 17,5% del Pil. Nel 2000 il valore aggiunto prodotto nell’economia ‘sommersa’ risultava fra i 217 e i 228 miliardi di euro, rispettivamente il 18,2 e il 19,1% del Pil.
 Ovvio che se tutti pagassero il dovuto, lo Stato non avrebbe più problemi di bilancio e si potrebbero finanziare molti più servizi.

I settori e le stime. L’incidenza del sommerso varia molto per settore di attività. Nel 2008 in agricoltura è stato il 32,8% del valore aggiunto totale, pari a 9,1 miliardi di euro, nel settore industriale si è fermato al 12,4%, circa 52,8 miliardi, e nel terziario è arrivato al 20,9%, ben 212,9 miliardi.
 In assoluto, secondo questo studio presieduto dall’Istat, l’evasione raggiunge i picchi più alti nel settore degli alberghi, dei bar e dei ristoranti e in quello dei servizi domestici.
 Passando all’evasione media di tutti i cittadini italiani, la quota diventa quasi ‘risibile’.
 Dalle stime presentate nello studio richiamato, infatti, nel 2010 è stato evaso soltanto il 13,5% del reddito dichiarato, per una media di 2093 euro a contribuente. Ma non si può ignorare che la media viene calcolata mettendo insieme l’intera massa dei contribuenti, considerando dunque l’evasione zero dei redditi tassati alla fonte (cioè quelli da lavoro dipendente) e l’evasione molto più facile di tanti altri tipi di introiti.
 A livello territoriale, infine, nel Centro Italia il valore medio del reddito evaso è di 2.936 euro per contribuente, pari al 17,4% del reddito complessivo, al Nord si scende a 2.532 euro, 14,4%, e nel Mezzogiorno a 950 euro, 7,9%.
Marco Notari

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