domenica 21 novembre 2010

Sud, scommessa vinta. Presentate 144 idee per cambiare il Paese


di STEFANO LOPETRONE
Più di mille iscritti. Oltre le più rosee aspettative. ItaliaCamp è stato un successo anche nel Mezzogiorno. Ieri nelle aule della Facoltà di Ingegneria dell’Università del Salento si è registrato un tripudio di idee e di gente: un migliaio di persone (ma i presenti erano anche di più) si sono iscritte alla raccolta di idee per cambiare il Paese e farlo approdare finalmente nella contemporaneità. Quasi 150 i progetti, corredati da studi di fattibilità e business plan, presentati dagli atenei e dagli imprenditori delle regioni meridionali per rimettere in moto l’Italia.

«Siete la generazione che ha il compito di rimettere in piedi un paese smarrito», ha detto in videoconferenza il governatore Nichi Vendola, rivolgendosi ai giovani che hanno partecipato alla tappa leccese del BarCamp (metodologia innovativa che porta nella realtà le logiche di discussione del web). «L’Italia è in crisi: siamo come un bruco, chiusi nel bozzolo e troppo spaventati per diventare farfalla. L’innovazione deve partire da voi».

Con Vendola, hanno introdotto i lavori anche il sindaco Paolo Perrone; il presidente della Provincia Antonio Gabellone; il rettore Domenico Laforgia; Pier Luigi Celli e Fabrizio Sammarco, presidente e vicepresidente di ItaliaCamp. Dopo i saluti e prima di tuffarsi nelle loro idee, i giovani partecipanti ad ItaliaCamp sono stati invitati a ragionare sulle sfide del futuro. Attorno alle sollecitazioni di Giuseppe De Tomaso, direttore de La Gazzetta del Mezzogiorno, si è sviluppato un dibattito che Alessandro Laterza (Commissione Cultura di Confindustria), Gabriele Giudice (direzione generale Affari economici dell’Unione Europea e capo dell’unità Regno Unito, Estonia e Lettonia), Pier Luigi Celli (direttore generale della Luiss e presidente di ItaliaCamp), Gianfranco Viesti (professore di Politica Economica dell’ateneo barese) e Domenico Giorgi (direttore generale per i Paesi del Mediterraneo e del Medio Oriente della Farnesina) ha introdotto molti dei temi poi sviluppati nelle 7 aule dibattito, dove i 144 progetti sono stati illustrati. Un esempio del collegamento tra vecchie e nuove generazioni auspicato da ItaliaCamp.
Eccone la prova: Giorgi, sollecitato da De Tomaso, ha spiegato che la via italiana al federalismo non indebolirà il Meridione di fronte alle dinamiche della globalizzazione: «Il Mediterraneo è di nuovo al centro degli interessi globali, la nostra sfida deve essere salvaguardare il patrimonio culturale, colmare il gap con il Nord e spingere sulle energie rinnovabili, consapevoli che nell’area mediterranea il Sud Italia è centrale». Una sfida poi raccolta nell’aula tematica che si è occupata di «Euromediterraneo: progetti di connessione», dove la presentazione dei progetti si è alternata agli interventi di personalità istituzionali, come Adriana Poli Bortone (come presidente dell’Agenzia per il Patrimonio culturale Euromediterraneo) e Sergio Blasi. Celli dà la propria chiave di lettura dello stallo in cui si ritrova l’Italia: «La crisi è frutto dell’egoismo della società. Serve più coraggio, servono persone che si assumano il rischio di cambiare, al Nord come al Sud. Gli unici che possono riuscirci sono i giovani che hanno meno di 35 anni».
21 Novembre 2010
Fonte:
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDNotizia=384122

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