mercoledì 22 dicembre 2010

Nei ristoranti lucani la carta dell'acqua (di rubinetto)

POTENZA – I buongustai potranno trovare in 12 ristoranti della Basilicata che espongono il marchio “Qualità italiana”, accanto alla classica “lista dei vini”, anche una “carta” sulle proprietà organolettiche dell’acqua di rubinetto, servita in caraffe con il logo di Acquedotto lucano (Al). Il progetto, che coinvolge otto ristoranti del Potentino e quattro del Materano, è stato presentato stamani, a Potenza, nel corso di un incontro con i giornalisti, a cui hanno partecipato il presidente e il direttore di Acquedotto lucano, Egidio Mitidieri e Gerardo Marotta, e dai presidenti della giunta e del consiglio regionale della Basilicata, Vito De Filippo e Vincenzo Folino.


Si tratta di una fase sperimentale dell’iniziativa, che prevede la distribuzione ai ristoranti di una vetrofania con il marchio “Buona questa”, sottobicchieri e caraffe con il logo di Al: i clienti delle strutture possono chiedere quindi di bere acqua del rubinetto e ricevere un volantino informativo che contiene tutte le caratteristiche dell’acqua che viene servita loro.

In Basilicata, ha spiegato Marotta, ci sono circa 600 sorgenti, e una rete idrica di oltre 12mila chilometri su cui Al effettua settemila controlli l’anno. Mitidieri ha inoltre sottolineato che Al, per il terzo anno consecutivo “si presenterà con i conti in ordine, e il leggero attivo con cui approveremo a giugno il bilancio 2010 assume particolare rilievo in quanto sintomatico del progressivo consolidarsi di un trend, ovvero quello dell’equilibrio finanziario a tariffe sostanzialmente invariate”.

De Filippo ha sottolineato che “con Acquedotto lucano abbiamo messo in campo una nuova architettura istituzionale che garantisca non solo la proprietà pubblica dell’acqua, ma anche controlli in mano alle autonomie locali e gestione pubblica, diventando ancora una volta un modello a livello nazionale”.
Il governatore ha anche sottolineato che “offrire un servizio pubblico di qualità in Basilicata è difficile, perchè si tratta di una regione con un grande territorio e bassi indici demografici, ma con Al stiamo valorizzando una grande ricchezza, che nei fatti è anche un beneficio economico per i lucani, che vale sicuramente più di un pieno di benzina erogato con tanto clamore”. Folino ha invece evidenziato che l’iniziativa di Al “rappresenta un grande vantaggio e un segno di civiltà e libertà per i consumatori, e più in generale per la Basilicata, perchè offre una importante possibilità di scelta in un libero mercato in cui trovare acque minerali imbottigliate e acqua di rubinetto pura”.
22 Dicembre 2010
asterisco.
Non so se ridere o piangere.
Ridere dei managers dell'Acquedotto lucano, che si ritroveranno, tra breve, un passivo clamoroso, e del Governatore, che nella fattispecie manifesta la Sua incompetenza nella valutazione delle iniziative imprenditoriali.
Oppure piangere per i paesi lucani che possono vantare l'erogazione dell'acqua di sole poche ore al giorno. In primavera spesso poco, in estate spesso niente. In Basilicata ci sono paesi con tanti cappellini in testa alle soffitte delle case: le cisterne. Ognuno si attrezza come puo', di tasca sua, ma la tassa relativa la deve comunque pagare. Pare bruto.
Ma, infine, paragonare l'erogazione di un servizio pubblico essenziale con il pieno di benzina, non e' – nella migliore delle ipotesi - da sprovveduto? Oppure il De Filippo crede di poterle sparare grosse, tanto i lucani comprendono nulla punto zero?

 

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