mercoledì 22 dicembre 2010

Politici, viaggi istituzionali e Livia Turco in Basilicata

Livia Turco e la sua strana isola felice
22/12/2010 - di ALESSANDRO GALELLA
Leggere sul Quotidiano dell’incontro con Livia Turco mi ha suscitato una serie di riflessioni. Livia Turco dice: “Questa è un’isola felice”. E si, ma giustamente lei arriva nella regione rossa del mezzogiorno e trova uno stuolo di personaggi sorridenti, sazi fino alla punta dei capelli.


Sono loro, i protagonisti della realizzazione di un sistema che non perde mai, che riesce ad assicurare alla classe politica e ai suoi amici un benessere eterno, le rielezioni in Basilicata sono una certezza. Una struttura di potere perfetta, una macchina da guerra imbattibile che in ogni “scontro” elettorale, non perde un colpo. (...) Vivere in regioni rosse in Italia ha sempre comportato una serie di vantaggi e un infinità di svantaggi. Basti pensare all’Emilia Romagna o l'Umbria, posti dove il centrosinistra come in Basilicata sembra imbattibile. In queste regioni girando per le strade, per i ristoranti, conosci tanta gente di sinistra, orgogliosa di esserlo, ma orgogliosa anche del posto in cui vive, della qualità della vita che il sistema politico ha garantito. La Basilicata invece si è presa solo la parte peggiore. Nella mia regione il centro sinistra governa la mia Regione, la mia Provincia, la mia città, ma io di gente felice e orgogliosa non ne riesco proprio a trovare. I lucani continuano a sottoscrivere ogni volta che si vota un contratto che garantisce solo la loro infelicità. Ma come è possibile questo schifo? Molti dicono non c'è una vera alternativa. Bene allora creiamola! Altrimenti continueranno a venire personaggi come Livia Turco a dire: “Qui siete in un isola felice” mentre tutti invece vogliono scappare. Ma l’assurdo deve ancora raggiungere l’apice, e sì, perché è proprio il Vicepresidente del Consiglio Europeo, che deve dire ad una dirigente nazionale che i leader del Pd sono dei coglioni. Insomma un vicepresidente che viene da una zona della Basilicata, con un grandissimo calo demografico, con una percentuale di disoccupazione elevatissima, dove l’emigrazione giovanile è in continuo aumento, dove il turismo della costa non è mai decollato, lui definisce i vertici del Pd nazionale dei coglioni! Ebbene si miei cari lucani, perché invece qui siamo in un’isola felice, forse non ve ne eravate accorti, forse quelli che emigrano, quelli che scappano, quelli che vivono di stenti, non si sono accorti di questo benessere! Allora forse è legittimo che io sconcertato mi chieda: ma i veri coglioni chi sono?
I politici lucani
di MASSIMO BRANCATI
In Russia per partecipare a un seminario sugli studi politici. Costo: 2.375 euro. In Canada per vedere le foto di Ron Galella. Costo: 3.008 euro. In Francia ogni anno si va a un non meglio precisato «congresso poteri locali e regionali»; nel 2007 si è speso 1.548 euro, nel 2008 362 e nel 2009 867. Sono soltanto alcuni dei viaggi istituzionali all’esterno organizzati dalla Regione Basilicata che lo scorso anno ha speso in «missioni» oltre ai confini nazionali quasi 72.500 euro per un totale di diciotto viaggi: 13 promossi dalla commissione regionale dei lucani all’estero (che ha sborsato 62.429 euro) e 5 su mandato dei propri uffici (10.068 euro).
Nel 2009, complessivamente, sono stati spesi circa 30mila euro in più rispetto al 2008 e 55mila euro se confrontiamo il dato al 2007. È forse una delle poche voci in assoluto che cresce in un contesto in cui si «sforbicia» di tutto. Trend che subirà inevitabilmente uno stop: dal 2011, infatti, sulla scia delle disposizioni della legge n. 122/2010, le amministrazioni pubbliche non potranno effettuare spese per missioni, anche all’estero, per un ammontare superiore al 50 per cento della spesa sostenuta nell’anno precedente. Significa che la Regione non potrà spendere più di 36.000 euro, centellinando partecipazioni a convegni, congressi e fiere. Non solo all’estero, ma anche in Italia. In particolare, il neo presidente della commissione dei lucani all’estero, Antonio Di Sanza, dovrà districarsi tra le fitte maglie di questa direttiva cercando comunque di non far mancare il proprio supporto alle associazioni dei lucani sparse nel mondo. È proprio la commissione, infatti, il soggetto istituzionale che in generale organizza i viaggi all’estero. Lo scopo principale è quello di incontrare le circa 170 associazioni dei lucani presenti in tutto il mondo e seguire le loro attività. Nell’altra pagina pubblichiamo il quadro riassuntivo delle missioni organizzate negli ultimi tre anni.
Il viaggio più costoso risale al 2008 quando in Australia ci fu l’incontro con le comunità lucane per la settimana della cultura lucana nel Paese dei canguri: 4 persone (presidente della commissione e tre consiglieri regionali) costarono 18.936 euro. Un’altra settimana trascorsa tra Paraguay, Argentina e Colombia, questa volta nel 2009, costò 15.135 euro. Cinque persone (presidente della commissione, presidente del Consiglio regionale, portavoce e consiglieri regionali) parteciparono alla settimana lucana in America latina. A questi viaggi, come i lettori avranno notato, partecipano il presidente o un componente della Commissione, e, quando gli impegni lo consentono, il presidente del Consiglio regionale o un consigliere regionale delegato dal presidente e scelto di volta in volta con un criterio di rotazione, a partire dei componenti dell’ufficio di presidenza.
A volte le delegazioni comprendono anche gli assessori regionali che ricevono i rimborsi spese direttamente dalla giunta (un quantum non considerato nei dati che pubblichiamo). Dirigenti e funzionari partecipano solo per specifiche ragioni riguardanti l’at - tività del proprio ufficio. In base alle leggi nazionali, il presidente della Giunta e del Consiglio regionale, gli assessori ed i consiglieri avrebbero diritto a viaggiare in business class, ma in genere come tutti gli altri (presidente e componenti della Commissione lucani all’estero, eventuali dirigenti o funzionari) viaggiano in economy. Secondo quanto prevede la legge regionale n. 38/2002, i consiglieri regionali hanno diritto a soggiornare in alberghi di prima categoria e ricevono il rimborso delle spese per il vitto. I componenti della Commissione lucani all’estero hanno diritto allo stesso trattamento di missione dei dirigenti regionali.
In un’epoca di tagli, rinunce, vacche sempre più magre, di fronte a queste missioni (che costano alla comunità) il cittadino s’interroga: chi garantisce che i viaggi abbiano realmente finalità istituzionali? E se fossero semplicemente «premi», vacanze pagate da Pantalone? Ai consiglieri, molto spesso, bisogna credere sulla parola. A volte, però, tocca ai magistrati ficcare il naso nelle spese a piè di lista.
21 Dicembre 2010
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDNotizia=391136&IDCategoria=12

 

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