lunedì 10 gennaio 2011

Per Fitto il Sud non più tollerabile. Lo dice da uomo del sud: una garanzia

Marco Galluzzo
ROMA — «Il federalismo avrà il parere favorevole del Parlamento, sono più che fiducioso, perché è una riforma che serve al Paese, serve al Mezzogiorno e perché il governo sta lavorando bene, con una grande disponibilità alle proposte migliorative e alle modifiche che si ritengono sostenibili». Raffaele Fitto è titolare degli Affari regionali, le sue deleghe lo obbligano a seguire passo dopo passo la scrittura dei decreti che nei prossimi giorni attendono il parere della Camera.


Ministro, lei è pugliese, più di una proiezione dice che il federalismo toglierà al Sud per rendere più ricchi Regioni e Comuni del Nord. Come replica?
«Sono studi parziali, che dimenticano che la legge prevede in modo chiaro un meccanismo di perequazione, previsto del resto in Costituzione e garantito nei decreti di attuazione. Diffondere studi che non tengono conto del principio è scorretto. Io non avrei mai votato la legge senza l'espressa previsione di un principio che garantisce in modo assoluto sanità, assistenza e istruzione di ogni Regione italiana».
Serve al Mezzogiorno, perché?
«Perché introdurrà un miglioramento della qualità della spesa pubblica, obbligherà le classi dirigenti ad una maggiore responsabilizzazione. E francamente, lo dico anche con dolore, su questo punto il margine di miglioramento è enorme. Basti pensare, ed è un dato drammatico, che dei fondi europei per gli anni 2007-2013, pari a circa 45 miliardi di euro, sono stati spesi finora solo l'8%».
Cosa garantisce che l'andazzo cambierà?
«Il federalismo obbliga tutti ad adottare un principio di spesa virtuoso. E insieme al piano per il Sud, che dalla fine di gennaio entrerà in una fase operativa, contribuirà a modificare in modo strutturale i meccanismi di spesa. Esiste una situazione che non è più tollerabile, lo dico da uomo del Sud».
Il federalismo appare a taluni la riforma di Lega e Tremonti.
«E una riforma di tutta la maggioranza. Sicuramente per la Lega è un punto imprescindibile, ma a partire dal presidente Berlusconi, che la sostiene con grande convinzione, tutti ci lavorano in modo serio e hanno contributo alla realizzazione».
Calderoli dice che lui e Tremonti hanno un segreto sulla riforma del fisco. 
«Io posso dire che la riforma è in testa all'agenda del premier ed è uno dei cinque punti su cui è stata ottenuta la fiducia. Certamente sarà fruttuosa l'opera del ministro Tremonti, che ha già aperto i quattro tavoli di confronto con le parti sociali».
Secondo il Pd, il piano per il Sud è una scatola vuota.
«Ognuno può fare la propaganda che vuole, ma si tratta di un lavoro molto serio, di cui le parti sociali hanno condiviso all'unanimità l'impianto generale. Si sono riservati di vedere la fase di attuazione, ma ne hanno condiviso cornice e metodo. È l'altra faccia del federalismo, si interviene in modo strutturale sui metodi della spesa, soprattutto si applica finalmente un principio fondamentale, quello del potere sostitutivo, ovvero si sostituisce l'organo decisionale inadempiente nelle fasi di attuazione di un progetto».
D'Alema sollecita Casini a scegliere fra voi e loro. E voi?
«Siamo convinti che il governo, dopo il voto di fiducia, possa proseguire e allargare la base parlamentare. E che sia possibile coniugare rigore dei conti e sviluppo. Credo che Casini abbia molti più argomenti di confronto con noi che con l'opposizione, abbiamo un confine politico comune come il partito popolare europeo».
 

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