domenica 2 gennaio 2011

Per gli alluvionati veneti si fa un'eccezione

Nebbia in Val Padana, versate 2 euro pro alluvionati

VENEZIA. «Anche un babbeo sa che i 100 milioni dati finora agli alluvionati sono un acconto e non un saldo». 
Così parlò Luca Zaia. Siamo all'ultima conferenza stampa di giunta del 2010 e la domanda ha spedito il presidente fuori dai gangheri. Ma era necessaria per chiarire l'equivoco originato non da un babbeo ma da un incontro tenuto con i sindaci alluvionati padovani la vigilia di Natale.





Incontro al quale aveva preso parte anche un componente della giunta Zaia, precisamente l'assessore alla protezione civile Daniele Stival, leghista.  Le affermazioni fatte in quella sede, con conseguente allarme dei sindaci, vanno azzerate. Il presidente Zaia precisa: «Dei 200 milioni che rimangono, sui 300 stanziati dal governo per l'alluvione, una quota parte andrà a imprese, famiglie e Comuni e un'altra sarà destinata ad interventi di risanamento degli argini. Con il governo abbiamo in piedi ancora una trattativa in sede Cipe, confidiamo in ulteriori stanziamenti a scopo investimento».  E' escluso dunque che l'acconto dato finora sia in realtà un saldo?  «Lo sanno anche i sassi che i 100 milioni che abbiamo dato finora sono un acconto e non un saldo. Quante volte l'abbiamo detto, quante volte devo ripeterlo? Spero che sia l'ultima. Chiedere da parte di qualche amministratore se questo è un saldo, è cercare la rissa. Gli amministratori non coincidono automaticamente con le persone alluvionate. Non capisco queste insistenze dopo che abbiamo costruito un sistema che dal commissario, alla commissione di esperti, ai soggetti attuatori provinciali si può considerare perfetto».  Può precisare quanta parte dei 200 milioni che rimangono sarà destinata a famiglie e imprese e quanto a interventi di sicurezza idraulica?  «No, non preciso la quota, perché è discrezione del commissario valutarla e perché aspetto la relazione sugli interventi contro il rischio idraulico che i tecnici stanno ultimando».   Interventi per i quali ovviamente non basteranno centinaia di milioni.  «No, servirà oltre un miliardo».  Fin qui lo scambio con il presidente Zaia. Che in materia di alluvione fa pace con l'Anas: sui display autostradali è tornato l'invito a versare i 2 euro. Dopo la polemica e gli anatemi, baci e abbracci di capodanno. Non è successo niente. L'indicazione del nuovo codice della strada che obbligherebbe a inserire nei display solo informazioni stradali, va interpretata. Per gli alluvionati si fa un'eccezione. Vince il buon senso, grazie anche ai buoni uffici del ministro Matteoli e del viceministro Castelli, oltre allo staff di Palazzo Balbi. Chissà in quanti hanno lavorato per comporre l'incidente. Zaia ribadisce la stima nei confronti del presidente dell'Anas Ciucci, ritenendolo estraneo all'analisi giuridica - «tra l'altro corretta» si affretta ad aggiungere - che aveva portato i dirigenti Anas a chiedere ad Autovie Venete, concessionaria per il Passante, di togliere i messaggi. «Verranno rimessi - spiega Zaia sorridente - intervallandoli con altri di informazione stradale: che so, nebbia in Val Padana, versate 2 euro pro alluvionati». Finisce così, con una battuta, lo screzio che doveva interdire all'Anas la terra veneta.  Vanno al microfono gli assessori. In particolare, Finozzi informa di un progetto turistico sulla pedemontana, avviato con i Comuni di Thiene e Vittorio Veneto. E Massimo Giorgetti parla (e polemizza con il Pd) attorno al suo progetto di vendita degli alloggi Ater agli inquilini.
31 dicembre 2011

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