domenica 2 gennaio 2011

Il Presidente della Provincia di Isernia, Luigi Mazzuto: una delusione totale

di ANTONIO BORRELLI,  CittàMOLISE - Centro studi politico culturale
Una delusione totale. Il bilancio di fine anno stilato dal presidente della Provincia di Isernia Luigi Mazzuto, un lungo elenco di cose  banali che riguardano essenzialmente l’ordinaria amministrazione, non poteva che lasciare l’amaro in bocca.

Antonio Borrelli

E la sensazione generale che si avverte a Isernia, tra gli addetti ai lavori e tra le gente comune, è che quella di Luigi Mazzuto sia senza alcun dubbio la presidenza più deludente, scialba e inconcludente dal 1970 ad oggi, la peggiore di questi quaranta anni di provincia. Ma non solo, Mazzuto non ha primeggiato solo nel non- fare, ma,  anche nel favorire  parenti di importanti apparati della burocrazia di via Berta. E’ ben noto a tutti che negli uffici provinciali lavorano, a vario titolo, i figli di ben cinque dirigenti, con varianti parentali per generi e nipoti. Ma anche molti funzionari hanno avuto la fortuna di lasciare i propri eredi a via Berta, per non parlare di vere e proprie infornate di personale che risulta proveniente in gran parte sempre da pochi fortunati comuni, come Sesto Campano. Eppure, davanti a tutto questo, il presidente voluto fermamente dal Governatore Iorio – un politico privo di qualsiasi vera esperienza amministrativa di un qualche rilievo – si assiste anche alla protervia di voler trasformare l’ottone in oro, e cioè di elencare una serie di azioni amministrative senza nessun reale riscontro nel sociale, tra le gente, spacciandole per conquiste.  A chi interessa, infatti, il Museo Maci? A chi interessano poche diecine di quadri di autori misconosciuti, con vernissage che costano 50mila euro? Certo non alle migliaia di disoccupati, di giovani che non hanno altolocate parentele e che aspettano, invano, un posticino qualsiasi per scrollarsi di dosso la paura del domani. A chi giovano le varie trovate di dubbio gusto su tartufi e affini, le rose che Mazzuto ha donato alle alunne premiate alle borse di studio – anche queste sono state contestate per talune parentele ingombranti -, ed i tanti volontari venatori, in procinto di “benevola” assunzione? Ma l’esecutivo provinciale ha brillato anche, nel 2010, per molte scelte del tutto inadeguate sul piano amministrativo, come l’accorpamento in un'unica persona di ben tre dirigenze, tra l’altro affidate ad un funzionario tecnico che non ha titolo ad essere dirigente amministrativo-legale, la soppressione della Biblioteca provinciale, unico servizio che Mazzuto pudicamente non ha nominato nel suo trionfale elenco di fine anno, nonostante la sua importanza e frequentazione, visto che ne aveva decretata la soppressione con un provvedimento generale di ristrutturazione dei servizi che, in altri tempi, qualsiasi CoReCo avrebbe bocciato senza pietà. Dunque, la Provincia di Isernia brilla per i suoi tartufi, le sue mostre di pittura, le sue assunzioni scandalose, le macchinone di extralusso, i telefonini da 350 euro ai dirigenti, i tanti sprechi inutili, e soprattutto il suo non fare, quando si dovrebbe invece dare vero sollievo ai disoccupati, ai disagiati, ai più deboli.  L’attuale presidente  farebbe bene a dimettersi, ma certo questo sarà un sogno per tutti i 90mila abitanti della provincia pentra. Come Berlusconi, le dimissioni non lo sfiorano mai, nonostante la sua mediocrità politica evidente a tutti. E con Mazzuto alla presidenza, sarebbe molto meglio fare sparire Isernia dall’elenco delle province d’Italia.
 

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