giovedì 10 febbraio 2011

Federali del Mattino. L’ecomafia brianzola: San Gennaro non puo’ dare la vita ai morti ma puo’ aiutare gli emiliani. Protesta dei pomodorini. 10 febbraio 2011.

Sezione ecomafia e fisco:
1. Milano. Rifiuti, rischio ecomafia in Brianza.
2. Parma. In Emilia il 10% dell'Iva evasa in Italia.

Sezione incredibile, paradossale:
3. Napoli. San Gennaro, il tesoro mai visto
4. Napoli. Falsi invalidi, 5 arresti clan Mazzarella.

Sezione ultima cella:
5. Catanzaro. Esclusivo: rivelazione shock di un pregiudicato.
6. Palermo. Spatuzza: «L'agenda rossa l'hanno presa, per via D'Amelio condannati innocenti».

Sezione andate a prendere per i fondelli il vostro fondovalle:
7. Napoli. Tremonti, Angeletti e Bonanni in viaggio nel 'profondo Sud'.
8. Piano Sud? «Una farsa». «No, è svolta».
9. Napoli. Comune Napoli, Civicrazia presenta decalogo per prossimo sindaco.
10. Palermo. Pomodori Pachino, Forza del Sud chiede l’intervento di Zavoli.
1. Milano. Rifiuti, rischio ecomafia in Brianza. L'allarme della Commissione parlamentare d'indagine sulle attività illecite. MILANO - Trecentosettanta siti «contaminati», 230 ancora attivi: un terreno che anche in Brianza lascia spazio all'ipotesi dell'infiltrazione della criminalità organizzata, 'ndrangheta in particolare, «impegnata» nel settore con la movimentazione terra, le bonifiche, il noleggio degli automezzi. Ad accendere i riflettori su questo rischio è stata la commissione parlamentare d'inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, presente ieri a Monza per una serie di audizioni nella caserma della guardia di finanza. Davanti al presidente, Gaetano Pecorella (Pdl), e agli altri due commissari, Daniela Mazzucconi e Gennaro Coronella, senatori di Pd e Pdl, sono sfilati il questore e il prefetto di Milano, il procuratore capo di Monza e i vertici provinciali dei carabinieri, oltre al presidente della Provincia e al sindaco. Obiettivo: mettere a fuoco il livello di infiltrazione della malavita alla luce di recenti inchieste come «Star War» e «Infinito».
Dal confronto è emerso chiaro l'allarme per i 370 siti censiti in Brianza, da bonificare perché impregnati di sostanze tossiche: significa uno ogni due chilometri quadrati. Alcune aree, come l'ex Acna di Cesano Maderno, l'ex Snia di Varedo o la Lombarda petroli di Villasanta, anche molto grandi. Al momento, come ha spiegato Pecorella, «l'infiltrazione malavitosa c'è, ma non è inquietante». Tuttavia, il numero elevato di «discariche» impone di tenere alto il livello di sorveglianza. «Sono numeri che destano allarme - prosegue la senatrice Mazzucconi -, la Brianza è piccola, ma conta molti abitanti e altrettante industrie». Molte delle discariche che potrebbero rientrare nell'attività della 'ndrangheta risalgono, infatti, al boom economico quando i rifiuti, compresi quelli chimici, venivano seppelliti sotto terra.
Sul tavolo della commissione è finito anche il caso della Lombarda petroli, l'ex raffineria dalle cui cisterne nel febbraio 2010 fuoriuscirono tonnellate di idrocarburi finite nel Lambro e poi nel Po. I pm che stanno seguendo il caso hanno confermato che il disastro ambientale sarebbe stato causato per coprire l'evasione delle imposte su tonnellate di gasolio stoccate abusivamente (l'impianto avrebbe dovuto chiudere a giugno 2010 con conseguente controllo dell'agenzia delle dogane). Gli indagati sono Giuseppe e Rinaldo Tagliabue, 54 e 49 anni, proprietari della società. L'accusa è di sottrazione all'accertamento o al pagamento dell'accisa sugli oli minerali e nel frattempo la Provincia di Monza, per bocca del presidente Dario Allevi, ha fatto sapere che si costituirà parte civile visti gli ingenti danni ambientali. Riccardo Rosa
2. Parma. In Emilia il 10% dell'Iva evasa in Italia. Il 10% dell’Iva evasa in Italia nel 2010 è stato individuato in Emilia-Romagna. Si tratta di 654 milioni su un totale nazionale di 6,3 miliardi. L’anno scorso il Comando regionale della Guardia di Finanza ha accertato anche  oltre tre miliardi di redditi sottratti all’imposizione, il 6% sul recupero italiano, pari a 49,2 miliardi. Merito dei quasi 7.000 interventi del 2010, i cui risultati hanno dato ragione alla scelta di ampliare la platea dei soggetti controllati, riducendo le verifiche agli anni più recenti. I numeri sono stati forniti dalle Fiamme Gialle. Secondo il comandante regionale del corpo Domenico Minervini, che ha presentato i risultati dell'attività che è stata svolta lo scorso anno,  «l'Emilia-Romagna si conferma una delle regioni più virtuose d'Italia». In totale sono 513 gli evasori totali scoperti nell’anno appena concluso per circa 1,1 miliardi sottratti al Fisco. Poco più di 1.000 i lavoratori in nero e 935 quelli irregolari emersi dai controlli. Qualche dato: i controlli sugli scontrini hanno sfiorato quota 35.000, rilevando circa 9.715 violazioni (il 28%). In 200 casi è stata proposta la sospensione dell’attività da tre a 30 giorni, quando sono state accertate almeno quattro violazioni in 12 mesi.
Per quanto riguarda la contraffazione sono stati quasi 350 gli interventi che hanno portato alla segnalazione di 310 persone all’autorità giudiziaria e al recupero di 1,8 milioni di pezzi falsi. Almeno un sesto proviene da Bologna e provincia, dove sono stati scoperti anche 82.308 file musicali scaricati illegalmente, 25 videopoker fuorilegge e altrettanti pc per scommesse online.
3. Napoli. San Gennaro, il tesoro mai visto: 15mila gemme brilleranno in 7 musei napoletani. Da aprile a giugno in mostra inediti preziosi del tesoro. Coinvolti anche Pio Monte, Girolamini e museo diocesano. NAPOLI – Popolo vuole che San Gennaro non sia mai venuto meno ogni qualvolta i napoletani l’abbiano invocato. Dalle terribili epidemie e terremoti del XVI secolo (nel 1527 tra guerre, eruzioni del Vesuvio e la peste si toccò quota 250 mila vittime) il Santo patrono non ha mai negato un suo «intervento». Al tempo dell’emergenza rifiuti, per onorare al meglio il vescovo di Benevento decollato alla Solfatara nel 313 d. C., si prepara una mostra senza precedenti a Napoli che coinvolgerà ben sette poli museali.
SETTE MUSEI PER IL PATRONO - Per la prima volta, come ha anticipato La Stampa, dall'8 aprile saranno esposte 15mila gemme preziose, studiate per tre anni dai maggiori esperti italiani nei caveau del Banco di Napoli, insieme con alcuni «pezzi» mai esposti, come i messali in argento dei sette altari della cappella del patrono e i busti dei 54 santi gregari appartenenti al vecchio tesoro. L’esposizione, presentata oggi in Senato dal direttore del museo del tesoro di San Gennaro Paolo Jorio, dall’assessore regionale Caterina Miraglia e da Vittorio Sgarbi, si snoderà dalla sede del museo del tesoro al vicino complesso dei Girolamini, al Pio Monte della Misericordia, al museo diocesano e all’archivio storico del banco di Napoli passando per la navata laterale del duomo, con la riapertura della sua porta d’ingresso da piazza Sisto Riario Sforza. Per l’evento, che sarà il «piatto forte» del maggio dei monumenti e che durerà fino a maggio, saranno anche previste processioni speciali all’interno dei musei ospitanti.
UN TESORO INESTIMABILE - Il tesoro di San Gennaro vanta nel suo complesso 21.610 capolavori e non appartiene alla Curia ma alla città, secondo un atto notarile firmato nell’annus horribilis 1527. Di origini nobili e di valore inestimabile i preziosi conservati fin dal 1305, quando re Carlo d’Angiò donò il primo busto d’argento e gemme. Un tesoro il cui valore supera di gran lunga quello di re e regine di tutto il mondo e che da sempre la camorra non osa toccare, eccezion fatta per «’O re di Poggioreale», boss del 1947 che si fece restituire il tesoro dal Vaticano (dove era stato portato a causa dei bombardamenti del secondo conflitto mondiale) per riportarlo in piazza a Napoli. Una storia che ispirò la pellicola di Dino Risi «Operazione San Gennaro» datata 1966 con Nino Manfredi. Marco Perillo. 09 febbraio 2011
4. Napoli. Falsi invalidi, 5 arresti clan Mazzarella. NAPOLI. Cinque persone, ritenute affiliate al clan camorristico Mazzarella attivo nel centro storico di Napoli, sono state arrestate dai carabinieri nell'ambito di un'inchiesta sui falsi invalidi. Gli indagati sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato, violenza o minaccia per costringere a commettere reato, corruzione aggravata, contraffazione di pubblici sigilli e falsità materiale. Gli arresti sono scaturiti nell'ambito delle indagini sulle false pensioni di invalidità, coordinate dalla Procura di Napoli, che finora hanno portato all'arresto di 123 persone e al sequestro di beni per 1,5 milioni di euro. I militari dell'Arma hanno scoperto che il clan si era infiltrato nel processo di reclutamento delle persone e di preparazione delle loro pratiche per ottenere l'invalidità per poi riscuotere una percentuale sulle indennità pagate.
5. Catanzaro. Esclusivo: rivelazione shock di un pregiudicato. «De Grazia sostenuto dalle cosche». Il giudice promotore della legge Lazzati avrebbe chiesto aiuto ai clan lametini quando si candidò. Rilevazione shock di un pregiudicato di Lamezia che svela un episodio del 1993. 09/02/2011 Una dichiarazione shock: «Il giudice De Grazia quando nel 1994 si candidò alla Camera dei deputati fu sostenuto da numerosi esponenti delle cosche lametine, alcuni dei quali deceduti nella guerra di mafia». Così Giovanni Governa, pregiudicato lametino (è stato pure consigliere comunale Socialista nel disciolto consiglio per infiltrazioni mafiose nel 1991) che ha racconta al Quotidiano come e perché conobbe il magistrato lametino, "padre" della legge "Lazzati" (approvata dal Parlamento a ottobre scorso e già in vigore) della quale si è discusso qualche giorno fa a Torino e Milano. E che per 17 anni il giudice di Cassazione (ora in pensione) Romano De Grazia, ha portato all'attenzione di prestigiosi giuristi e numerosi parlamentari (ultima Angela Napoli, relatrice della legge) di tutta la Penisola. Una legge che vieta la propaganda elettorale ai sorvegliati speciali. E che punisce anche i candidati che accettano il sostegno delle 'ndrine. «Per recidere il legame fra mafia e politica» ha sempre detto il giudice De Grazia, fondatore del centro studi Lazzati nonché promotore instancabile della legge che dovrebbe rompere il legame fra mafia e politica nelle campagne elettorali.
6. Palermo. Spatuzza: «L'agenda rossa l'hanno presa, per via D'Amelio condannati innocenti». Il collaboratore parla al processo per le stragi del '93. «Non posso dare la vita ai morti ma posso aiutare i vivi». PALRMO - Per la strage di via D'amelio sarebbero state condannate persone innocenti. Sono queste le rivelazioni che Gaspare Spatuzza ha fatto all’udienza del processo sulle stragi del ’93. Il mafioso pentito ha anche parlato dell'agenda rossa di Borsellino: «L'ha presa qualcuno». «La mia storia nasce soprattutto per via D’Amelio, per una storia di pentimento: ci sono persone condannate all’ergastolo e sono innocenti, io purtroppo non posso restituire la vita a quelli morti, ma sono qui per la vita di queste persone». Con queste parole Spatuzza ha risposto alle domande dell’avvocato Luca Cianferoni, difensore di Francesco Tagliavia, unico imputato, sui rapporti con i servizi segreti e sui motivi della sua collaborazione. L'uomo ha parlato dell’attentato di via D’Amelio definendo la questione «delicatissima» e sull'agenda rossa ha aggiunto: «Da anni se ne parla, l’ha presa qualcuno. Da anni si parla del fatto che sul Monte Pellegrino c’era una sede dei servizi segreti».
LA LETTERA AI GRAVIANO - Il pentito ha parlato anche dei suoi rapporti con i Graviano afferamno che «sicuramente hanno capito» la sua scelta di collaborare. Eppure, rispondendo ad una domanda del presidente della corte d’assise Nicola Pisano che chiedeva a Spatuzza se ritenesse che «i Graviano gli portino rancore», l'uomo ha precisato: «Io rappresento un nemico per Cosa Nostra. Io sono un collaboratore, che è un rinnegato». Il collaboratore di giustizia ha aggiunto di aver «scritto una bellissima lettera» a Giuseppe Graviano. «Anche se li contesto e non li condivido - ha concluso Spatuzza - i Graviano rimangono miei fratelli, sia cristianamente, ma anche per la grandissima amicizia che c’è sempre stata con loro».
7. Napoli. Tremonti, Angeletti e Bonanni in viaggio nel 'profondo Sud'. A sorpresa e informalmente da Roma a Reggio Calabria e ritorno. (ANSA) - NAPOLI, 9 FEB - In treno e poi in autobus in viaggio tra i disagi del profondo Sud. La 'strana comitiva' che affronta questa avventura e' composta dal ministro dell'Economia, Giulio Tremonti e dai leader sindacali della Cisl, Raffaele Bonanni, e della Uil, Luigi Angeletti. Partiti da Roma, arriveranno a Reggio Calabria in serata e domani torneranno in autobus nella Capitale. ''E' un modo - spiega Bonanni - per provare le difficolta' delle strade ferrate e di quelle gommate, che non permettono al Meridione di essere alla pari con altre realta'. Abbiamo pensato di recuperare almeno simbolicamente questo gap ripercorrendo le difficolta' che ci sono''.(ANSA).
8. Piano Sud? «Una farsa». «No, è svolta». Pd ironizza: «Berlusconi ha presentato l'agenda del ministro Fitto». Pdl esulta: «Stavolta è certo». NAPOLI - La destra lo osanna, la sinistra decisamente meno. È il piano per il Sud annunciato dal governo dopo l'ultima riunione del consiglio dei ministri. Annuncio fatto in verità più volte nel corso della legislatura (anche Prodi, nel 2008, parlò di 100 miliardi per il Mezzogiorno). Palazzo Chigi ha indicato nel 30 aprile la scadenza entro cui presentare gli adempimenti relativi al Piano, al suo finanziamento, all’elenco delle opere infrastrutturali da completare o cantierizzare.
AMENDOLA: «FARSA» - Scettico, a dir poco, il Pd campano. «Piano per il Sud? No, quella presentata oggi è solo l'agenda degli appuntamenti del ministro Raffaele Fitto - afferma il segretario regionale Enzo Amendola - Mancano le cifre e un progetto serio per il meridione. Una farsa. Amendola riecheggia le parole del suo leader Bersani: «È indispensabile costruire un'alternativa partendo dalle idee e dalle riforme, come ha fatto oggi il segretario Pier Luigi Bersani che ha lanciato un patto ricostruttivo delle opposizioni e sfidato il governo partendo dalle 41 norme concrete sulle liberalizzazioni». Rincara la dose Antonio Marciano, coordinatore della segreteria Pd regionale: «Mentre da Roma il Ministro Fitto parla di corretta gestione dei fondi UE, in Campania siamo ancora con un assessore allo sviluppo economico congelato e un’economia bloccata».
«ENTRO 30 APRILE ATTUAZIONE» - D'altro segno le dichiarazioni degli esponenti di centrodestra meridionali. «Dopo decenni di filosofia sul Mezzogiorno, il governo Berlusconi è il primo ad occuparsi di Mezzogiorno con tabelle, finanziamenti certi» sostiene il vicecoordinatore regionale del Pdl della Puglia, Antonio Distaso. «Ora - conclude - abbiamo la certezza che entro il 30 aprile tutti gli adempimenti relativi al Piano, al suo finanziamento, all’elenco delle opere infrastrutturali strategiche, saranno portati a termine. Il Sud oggi può tirare un sospiro di sollievo». Al. Ch.
9. Napoli. Comune Napoli, Civicrazia presenta decalogo per prossimo sindaco. Napoli, 9 feb (Il Velino/Velino Campania) - Comunali di Napoli, pronto il decalogo civico. Venerdì 11, alle 11.30, nella sala conferenze del Grand hotel Vesuvio (via Partenope 45, Napoli) l’avvocato Giuseppe Fortunato, presidente dell'associazione Civicrazia, “renderà note le risposte dei partiti politici a seguito degli incontri intercorsi con Civicrazia circa il progetto Napoli innanzitutto e i requisiti inderogabili che dovrà avere il prossimo sindaco di Napoli” come scritto nella nota diffusa. In occasione della conferenza stampa, sarà distribuito un documento dettagliato contenente le risultanze degli incontri. La conferenza sarà moderata dal giornalista Ermanno Corsi. (com/red) 9 feb 2011 12:55
10. Palermo. Pomodori Pachino, Forza del Sud chiede l’intervento di Zavoli. di BlogSicilia. 9 febbraio 2011 - “Egregio direttore, sarai certamente a conoscenza che durante la puntata del 3 febbraio della trasmissione ‘Bontà Loro’ di Maurizio Costanzo, il conduttore di ‘Occhio alla spesa’ Alessandro Di Pietro, adducendo prove assolutamente inconsistenti, ha proposto di boicottare l’acquisto dei pomodorini di Pachino per presunte infiltrazioni mafiose tra i produttori”. E’ la lettera che Pippo Fallica, coordinatore regionale di Forza del Sud e parlamentare, ha inviato al presidente della Commissione parlamentare di Vigilanza Rai Sergio Zavoli. “Chiedo pertanto – prosegue la missiva – un Tuo autorevole intervento al fine di porre rimedio a quanto asserito nel corso della trasmissione e Ti informo di aver già presentato un’interrogazione parlamentare sull’accaduto”.
 

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