giovedì 10 febbraio 2011

Gli imprenditori piemontesi scrivono. Ritengono indispensabile. Per il bene del paese, ovvio.

Sale L'allarme Sulla Torino-Lione. Da "IL SOLE 24 ORE" di giovedì 10 febbraio 2011.
Gli imprenditori piemontesi scrivono a Matteoli per denunciare i ritardi e chiedere un incontro urgente.


Augusto Grandi TORINO «Solo una richiesta di incontro urgente, assolutamente non una polemica»: Mariella Enoc, presidente di Confindustria Piemorite, è la prima firmataria di una lettera che tutte le organizzazioni territoriali subalpine di Confindustria hanno inviato al ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, per esprimere la «grandissima preoccupazione in merito alla realizzazione della nuova linea ferroviaria TorinoLione».
Ma la lettera, assicura Enoc, vuol essere solo un invito al governo affinché non si abbassi la guardia e non venga meno l`attenzione per un`opera che è fondamentale per il Piemonte ma anche per l`Italia intera.
«Un collegamento strategico prosegue Enoc - non solo verso la Francia, ma anche e soprattutto in direzione della Russia e delle opere che Mosca, come ha sottolineato il Sole 24Ore, sta realizzando per intensificare i rapporti con la Cina, con il Kazakistan, con tutta l`Asia centro orientale». Per la presidente degli industriali piemontesi la regione non può rinunciare alle infrastrutture senza di cui non è possibile essere competitivi ed attrarre investimenti stranieri o conservare quelli italiani.
Anche se Enoc assicura che la decisione di scrivere a Matteoli è stata presa nei giorni scorsi, a fronte di ritardi come quelli sul finanziamento del cunicolo esplorativo della Maddalena, indubbiamente nuove preoccupazioni sono legate alle dichiarazioni dell`amministratore delegato delle Ferrovie, Mauro Moretti, secondo cui la Torino-Lione non sarebbe prioritaria rispetto a migliori collegamenti nell`area milanese. «Dichiarazioni inaccettabili - le bolla Gianfranco Carbonato, presidente dell`Unione industriale di Torino - ma non sorprendenti, visto che Moretti ha sempre difeso il progetto precedente e non apprezza quello nuovo».
Carbonato ricorda anche che l`opera, oltre ad essere indispensabile come infrastruttura, «garantirà anche 5milaposti di lavoro nella fase realizzativa, in pratica in termini occupazionali la costruzione vale come l`investimento per Mirafiori». Dunque, per Carbonato, l`amministratore delle Ferrovie può pensare quello che gli pare, «ma ciò che conta è la volontà del governo che deve prevalere, e anche se è un po` di tempo che non vediamo il ministro, il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, ci assicura che l`atteggiamento del governo è assolutamente favorevole all`opera». In effetti oggi il sottosegretario alle Infrastrutture, Mino Giachino, interverrà per conto del ministro per rispondere ad un`interpellanza in merito alle dichiarazioni di Moretti. E in particolare Giachino ribadirà che il governo ritiene fondamentale la Torino-Lione, come è stato affermato anche di recente in un incontro con il governo francese. Dunque, secondo Matteoli e Giachino, le affermazioni di Moretti non sono da intendere come una alternativa tra Milano e Torino, a vantaggio del capoluogo lombardo, ma semplicemente come indicazione di un altro intervento importante da effettuare. E poi, ribadiscono anche al ministero (dove assicurano di non aver ricevuto la lettera di Confindustria Piemonte), le scelte politiche spettano al governo e non a Moretti.
D`altronde la Torino-Lione rappresenta solo un tassello delle grandi opere da realizzare, come ricorda Davide Parodi, presidente dell`Unione industriali del Verbano, Cusio, Ossola. Perché il collegamento Est-Ovest non è alternativo a quello della Genova-Rotterdam che, probabilmente, sarebbe più interessante per l`area del Verbano.
«Noi - precisa Parodi - ríteniamo indispensabile la Torino-Lione perché non possiamo guardare ai piccolo interesse del campanile quando sono in gioco valori assoluti, quando si discute del bene del Paese. La linea tra Italia e Francia ha una portata continentale le ricadute positive ci saranno anche per il nostro territorio». Parodi pensa ad un ruolo logistico di primo piano per l`area della sua provincia. «Ma è evidente - sottolinea - che quando un`opera viene realizzata non in casa ma sull`uscio di casa, occorre essere bravi per approfittarne. E noi dobbiamo essere bravi».
Per Tiziano lanni, presidente di Confindustria Canavese, è però fondamentale che tutti facciano la propria parte, «come noi imprenditori ci battiamo per garantire l`occupazione, anche gli altri non devono sottrarsi al loro dovere, per evitare che 3 miliardi di finanziamento europeo per la Torino-Lione finiscano ai Paesi dell`Est nel caso in cui non si rispettassero i tempi indicati». In fondo lanni ha più motivi degli altri per essere preoccupato, considerando come le Ferrovie «ignorino totalmente il Canavese: per noi è un`impresa andare in treno a Torino, altro che a Lione».


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