mercoledì 11 maggio 2011

Che bello! Il caso Campania continua a far discutere anche in Europa. Siamo europei!

Rifiuti, cinquanta roghi nella notte 
I vigili del fuoco costretti ad intervenire in varie zone della città, in particolare a Fuorigrotta e Corso Malta 
NAPOLI — Roghi di spazzatura, cassonetti dei rifiuti al centro della strada per sollecitarne la rimozione, militari a Gianturco in versione spazzini. Ieri Napoli ha offerto un’immagine surreale. Gli incendi: almeno 50 i roghi di immondizia appiccati nella notte tra lunedì e martedì. I vigili del fuoco sono stati costretti ad intervenire in varie zone della città, in particolare a Fuorigrotta, dove sono state bruciate dai roghi anche due auto . A Secondigliano, a Ponticelli e in via Salvator Rosa, poi, gruppi di cittadini hanno spostato i cassonetti stracolmi di rifiuti al centro della carreggiata, per sollecitarne la rimozione. Nella zona Est della metropoli, in via Ferrante Imparato, nel quartiere Gianturco, e poi a Quarto, sono entrati in azione i militari inviati dal Governo per raccogliere l’immondizia. Oggi si ripeteranno nella zona di Capodichino ed a Melito. Un’operazione, quella annunciata da Berlusconi alla fine della scorsa settimana, più di facciata che di sostanza. Lo provano le cifre: complessivamente, ieri mattina, i mezzi militari hanno prelevato 60 tonnellate, un venticinquesimo del quantitativo di spazzatura che la metropoli produce in un solo giorno e circa un trentesimo dell’immondizia (1800 tonnellate) accumulata nelle strade di Napoli, secondo le stime della Regione. Il Comune è peraltro più pessimista e quantifica in circa 3000 tonnellate rifiuti non raccolti che appestano l’aria della città. Ieri l’assessore all’Igiene Urbana, Paolo Giacomelli, ha assistito alle operazioni dei soldati. «La loro presenza» , ha detto, «è il segnale di un’attenzione da parte delle istituzioni, ma non risolve certo il problema. Avrà un impatto ridotto. Il punto vero, infatti, non è la raccolta dei rifiuti, ma dove portarli. Il sistema impiantistico non è adeguato» .

Ed ha aggiunto: «Aveva senso prima, nella precedente emergenza, la presenza dei militari. A pochi giorni dal voto, però, sembra una operazione meno vicina alla città» . Infine Giacomelli ha ammesso: «Il nostro punto debole, del Comune, è che avremmo potuto fare più e meglio la raccolta differenziata. In Campania però lo smaltimento spetta alla Provincia e alla Regione compete il coordinamento dei flussi» . L’assessore fa mea culpa sulla differenziata, dunque. Gli fa eco Maria Triassi, direttore del dipartimento di Igiene della Federico II: «La soluzione al problema dei rifiuti in strada è la raccolta differenziata e non l’apertura di una nuova discarica. La vera soluzione è la ristrutturazione del sistema della raccolta, puntando su una differenziazione almeno al 50%.

In questo modo, vendendo plastica, vetro e carta o avviando la frazione umida al compostaggio e smaltendo solo la frazione secca indifferenziata in discarica o nei termovalorizzatori, rifiuti possono diventare un’opportunità economica e di sviluppo della regione» . Ieri alle 17.30 Napoli aveva scaricato a Chiaiano 60 tonnellate delle 100 assegnate dall’ufficio flussi della Regione. Nel sito, malgrado il sequestro della Procura, dunque gli sversamenti proseguono. Ma tre compattatori che, secondo l’ufficio pesa della discarica, erano carichi oltre il consentito, sono stati mandati indietro. Gli impianti: anche ieri hanno lavorato a rilento con estenuanti file di compattatori in attesa. A Giugliano, dato provvisorio, erano state portate 269 tonnellate delle 700 assegnate: 248 da Asìa e 21 dai mezzi militari. I problemi di conferimento sono legati alla situazione dell’impianto, ingolfato di frazione secca, quella che dovrebbe finire nell’inceneritore di Acerra. Stesso problema allo Stir di Tufino, dove alle 17.30 Napoli aveva conferito 331 tonnellate delle 500 assegnate. A Caivano erano arrivati invece tutti i rifiuti concessi dall’ufficio flussi (200). A Santa Maria Capua Vetere, 154 tonnellate delle 350 assegnate. Totale provvisorio delle 17.30: 1015 tonnellate, meno di quanto Napoli produce in un solo giorno. Il caso Campania continua a far discutere anche in Europa. Ieri Joe Hennon, portavoce del commissario Ue all’ambiente Janez Potocnik, ha detto che il piano della Campania per adeguarsi alle normative comunitarie sui rifiuti è ancora all’esame di Bruxelles. La Commissione europea dovrebbe essere in grado di indicare i primi orientamenti sul dossier «entro due settimane» .
Fabrizio Geremicca



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