mercoledì 11 maggio 2011

Un mongoloide - conclamato - si candida in Calabria; come se non ce ne fossero abbastanza

Renato Brunetta si candida a “ministro della Calabria”
Rosarno, estremo Sud. Il ministro Renato Brunetta ha annunciato durante una visita di essere “il nuovo ministro della Calabria. Ho scritto un libro sul Sud – dice –  e voglio realizzare al Sud nel posto più difficile le cose che ho scritto sul libro che si chiama proprio Sud”. 


L’esponente di governo ritiene che “che c’è stata una unificazione sbagliata e fatta male del nostro Paese, c’è troppo egoismo del nord mentre il futuro deve essere costruito al Sud e poiché le soluzioni per costruire questo futuro non vengono da fuori voglio diventare ministro della Calabria puntando su merito, trasparenza, cultura, nuove tecnologie, Università e azzeramento della burocrazia.

Brunetta ha poi detto che darà un consiglio a Berlusconi: ”realizzare subito poche ma importanti infrastrutture. Non serve una prospettiva decennale e per questa ragione voglio vedere subito aperti i cantieri del ponte. Occorre fare le grandi opere in pochi anni e se e’ necessario anche con i commissari ad acta. Occorre abbandonare l’alibi della presenza della ‘ndrangheta perché in alcune circostanze i ritardi nelle opere pubbliche sono costituiti dalle cattive imprese e dalla cattiva burocrazia. Io dirò queste cose nel prossimo Consiglio dei Ministri come nuovo ministro della Calabria”.

Ora, l’idea è sicuramente buona e anche i propositi del ministro non sono poi così male, peccato che ne abbia parlato durante un incontro elettorale a sostegno del Pdl alle provinciali. Si sa, sotto elezioni tutti propongono tutto, le idee non mancano, ma poi “passato il santo, passata la festa”. Queste proposte vorremmo sentirle tutto l’anno e, soprattutto, il Sud e la Calabria sono stanchi di aspettare: meno chiacchiere e più fatti, meno ministeri e più concretezza. Altrimenti si tratta delle solite promesse da marinaio. Pardon, ministro.


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