martedì 7 giugno 2011

Istat: il 90% dei posti persi nel 2009-2010 riguarda i giovani


Circa il 90% della caduta dell'occupazione, nel biennio 2009/2010, ha riguardato i 18-29enni. A dirlo è il presidente dell'Istat, Enrico Giovannini, durante l'audizione di oggi in commissione Lavoro della Camera.




In particolare, i dati Istat rilevano che "il numero di occupati è diminuito di 532 mila unità e, di queste, 482 mila hanno riguardato la fascia giovanile che va dai 18 ai 29 anni".
"In termini relativi - sottolinea Giovannini - la flessione dell'occupazione giovanile (8% nel 2009 e 5,3% nel 2010) è stata oltre cinque volte più elevata di quella complessiva": tra il 2008 e il 2010 il tasso di occupazione dei 18-29enni si è contratto di circa sei punti percentuali, scendendo al 42%". L'Istat individua inoltre i "nodi di fondo presenti sul mercato italiano:dalle forti disparità territoriali, alla segmentazione tra italiani e stranieri, all'elevato numero di persone che rinunciano alla ricerca di un'occupazione".

Secondo Confesercenti questo è un nuovo campanello d'allarme che deve impegnare tutti a concentrare ogni sforzo verso la crescita economica. Serve più che mai un taglio deciso della spesa pubblica per recuperare risorse utili allo sviluppo ed al lavoro. Ma occorre anche creare condizioni nuove ed agevolate per il primo impiego e per il mantenimento dei giovani nel mercato del lavoro.  La crisi ha colpito duro, la reazione del Paese deve essere ancora più vigorosa e decisa.
 Notizia del 07/06/2011


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