martedì 7 giugno 2011

Messaggio per il Governatore (n.2)


Forza del Sud questa sconosciuta
Il Blog del Direttore di Carlo Alberto Tregua - Qds




Gianni Lettieri, candidato del centrodestra, è stato sonoramente battuto da Luigi De Magistris, ufficialmente candidato apartitico, ma espressione dell’indignazione di Napoli, sospinta dai voti di Bassolino e Iervolino.
 Forza del Sud, il partito fondato da Gianfranco Micciché, attuale sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, con delega per il Cipe, si è presentato con propria lista per il Consiglio comunale di Napoli e ha conseguito un buon successo, pari al 5,22 per cento dei consensi. Altrettanto buon successo ha conseguito l’altra compagine, Noi Sud, costituita da Tarzan (Vincenzo Scotti), nata come scissione dall’Mpa. FdS ha trovato uno sponsor convinto nel presidente della Regione, Stefano Caldoro, e forse anche per questo ha raggiunto il buon risultato.
 Noi siamo i primi ad informare i lettori di questa notizia, senza di che nessuno saprebbe nulla al riguardo.

 I due partiti autonomisti, appunto FdS ed Mpa, non hanno ancora capito che per chiedere consensi e radicarsi hanno bisogno di un quotidiano come ha fatto la Lega Nord col suo organo La Padania. Senza un foglio che ogni giorno raggiunga i propri quadri, amministratori e cittadini, che poi si trasformano in elettori, non passano le iniziative, le notizie relative agli appuntamenti e alle presenze. Non passa il progetto politico, perché esso è un tronco senza gambe che quindi rimane immobile e sconosciuto. 
 Com’è possibile che Micciché e Lombardo non capiscano questa verità essenziale? Sembra una questione cui è difficile credere. Delle due, l’una:o non si pongono il problema, oppure non sono capaci di darvi una soluzione.
 Mentre Lombardo non ha nessuno dietro le spalle, Micciché ha ricevuto il consenso di Berlusconi di procedere allo sviluppo del partito, perché è interesse del Pdl crearsi un bacino di raccolta di voti nel Sud che riunisca i partiti che agiscono nel centrodestra, mettendo insieme anche Giuseppe Scopelliti, presidente della Regione Calabria, Adriana Poli Bortone, fondatrice del Movimento Io Sude forse Renata Polverini, che vuole uscire dal Pdl. L’assenso di Berlusconi è fondamentale per la prossima attività.

Assenso significa finanziamento, il che significa che FdS potrà contare, verosimilmente, su risorse finanziarie. Micciché sa, come ex dirigente di Publitalia, quali sono i modi e quali gli strumenti per fare comunicazione. Prima o dopo dovrà mettere mani al progetto del quotidiano regionale o multiregionale con l’impiego di cospicue risorse indispensabili per realizzarlo. Ma di esso non potrà fare a meno se vorrà legare in una rete i nuovi possibili elettori, i cui nodi sono costituiti dai propri quadri e dai propri amministratori.
 Tutto questo ha bisogno di tempo, perché l’organizzazione non sia raffazzonata e realizzi invece un processo efficiente per raggiungere gli obiettivi. Quello ambizioso che lo stesso Micciché si è posto è di ottenere alle prossime elezioni regionali il 20 per cento dei consensi siciliani.Certo, con l’attuale silenzio mediatico è difficile pensare che un tam-tam fatto negli ultimi mesi possa farlo conseguire. Chi si occupa di comunicazione lo sa bene.

 Naturalmente, le gambe fanno muovere il corpo, il quale ha le sue funzioni fisiologiche, ma deve avere una testa funzionante. Una testa complessa ma armonica, fatta di tante parti unite da un progetto che spinga nella stessa direzione. In altri termini, una squadra che lavori in simbiosi con le energie esterne, che sia sinergica, forte e indirizzata da uno staff dirigenziale capace e intelligente.
 Testa, progetto, comunicazione sono le tre componenti fondamentali per tentare un successo che non è ottenibile coi vecchi metodi clientelari, che non può essere basato sullo scambio fra favori e bisogni, ma che si deve poggiare sul pilastro del servizio.
 Non è facile accettare questa analisi. Più difficile è metterla in atto. Ma innovazione e modernità obbligano a cambiare sistema. Se non sarà compresa questa esigenza, i partiti autonomisti siciliani saranno destinati al fallimento come i loro predecessori.
 Con il vivo disappunto da parte nostra, che siamo autonomisti per antonomasia.


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