venerdì 12 novembre 2010

Berlusconi è peggio del Vesuvio.


E Bondi non può sottrarsi dalle sue responsabilità
di Diego Gabutti
A Pompei, un brutto giorno, crolla la domus bimillenaria dei gladiatori e di chi è la colpa? Del tempo che passa (secoli, millenni, intere età del mondo)? Dell'incuria dei diretti responsabili, i sovrintendenti locali, i custodi, i sindacati che hanno trasformato in una barzelletta la cura del nostro patrimonio artistico (questa sì anche troppo nota all'estero, dove i musei sono sempre aperti al pubblico, mentre da noi, be', lasciamo stare)? No, la colpa è di quei vecchiardi bavosi che stanno al governo. È colpa del Cavaliere, che il cielo lo confonda (e già che c'è lo danni, non sia avaro).
Anzi, è colpa di Sandro Bondi, ministro della cultura e sosia dello Zio Fester della Famiglia Addams. Che cosa scrive infatti Repubblica? Scrive che, quand'è crollata la domus, a Pompei pioveva! È tutto chiaro, no? Piove, ergo governo ladro: lo dice anche il Fatto quotidiano. Bisogna sfiduciare Bondi; e che Berlusconi si dimetta. Dov'erano lui e Zio Fester quando la domus crollava? Avrebbero dovuto essere presenti (come Stalin, che era onnipresente su tutto l'Arcipelago Gulag, o come Padre Pio che, grazie al dono divino dell'ubiquità, ciondolava in più luoghi contemporaneamente). Magari il Cavaliere aveva da fare (festini, impegni di governo, Putin, Gheddafi, bunga bunga). Ma almeno Bondi avrebbe dovuto essere sul posto! Era a casa, invece, e dormiva, o forse (ministro della cultura com'è) stava contemplando un affresco erotico sul soffitto oppure leggiucchiando un libro o anche solo Topolino prima d'addormentarsi? Cos'ha fatto, si è girato dall'altra parte, quando in camera sua, un attimo prima del crollo, è suonato l'allarme (come nei film di guerra quando nei cieli di Londra appare la Luftwaffe)? Perché non si è subito teletrasportato (come il Capitano Kirk di Star Trek) sul luogo del disastro? Con quella faccia, oltre che da Zio Fester, anche da gran visir delle Mille e una notte, perché non è saltato su un tappeto volante come Aladino o Simbad il marinaio, per poi volare fino a Pompei agitando nell'aria uno spadone a mezzaluna? È inutile che il ministro della cultura scarichi il barile: il crollo della domus è con piena, assoluta evidenza colpa sua (lo dicono anche all'estero, dove tutti riconoscono che, se il resto delle case di Pompei rimane in piedi, il merito è dell'opposizione, e in particolare dei futuristi, Mascellino in testa).
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