lunedì 15 novembre 2010

Terzigno, Le mamme vulcaniche al pm: «La discarica inquina l'acqua, va chiusa


Blitz dei manifestanti alla Procura di Nola. Presenti esposti e denunce contro la Sari dopo l'esame delle falde
15 novembre 2010 - NAPOLI - «Quella discarica bisogna chiuderla: inquina la nostra acqua». I manifestanti si riferiscono alla ex Sari, l'invaso di Terzigno riaperto dopo l'accordo di Berlusconi con i sindaci vesuviani. La voce si leva di nuovo forte dopo che gli ultimi esami dell’Arpac hanno certificato «l’inquinamento della falda acquifera nei pressi dell’impianto». Per ribadire il concetto, stamane una trentina di esponenti dei comitati anti-discarica, le cosiddette mamme vulcaniche, hanno inscenato questa mattina una manifestazione di protesta dinanzi al tribunale di Nola (la procura nolana ha la competenza su Terzigno). Sono state anche presentate diverse denunce, tutte tese a chiedere il sequestro della discarica.

Il pm Giuseppe Visone, che sta seguendo le indagini - secondo quanto rende noto l’associazione Codici Campania - ha ricevuto una delegazione delle manifestanti, «accogliendo ulteriori documenti e ascoltando le loro ragioni».

L’associazione Codici Campania, il Centro per i Diritti del Cittadino che ha la sua sede regionale a San Giuseppe Vesuviano, nel Napoletano, lancia un appello alla magistratura ed in particolare alla procura di Nola affinchè la voce dei cittadini venga ascoltata: «In questa fase - spiega il segretario regionale di Codici Campania, Giuseppe Ambrosi - il ruolo della magistratura può essere fondamentale per dare risposte certe a legittime ansie e preoccupazioni. È indispensabile che le rimostranze della gente vengano tenute nella giusta considerazione, consentendo ai comitati di presentare le relazioni degli esperti nominati da loro».
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