lunedì 6 dicembre 2010

6 dicembre 2010, a Napoli e’ sempre emergenza rifiuti


I sindaci del napoletano chiedono l'intervento dell'Esercito
I militari dell'Esercito interverranno domani nei comuni di Giugliano, Brusciano e Casalnuovo (in provincia di Napoli) per fronteggiare l'emergenza rifiuti. I soldati saranno in azione, come avviene solitamente, con alcuni mezzi per il movimento terra e con dei bobcat per rimuovere i cumuli di spazzatura che si sono accumulati negli ultimi giorni. Come di prassi, a seguito della rimozione entreranno in azione gli uomini della Sanità militare che provvederanno alla bonifiche delle aree.
A chiedere l'intervento dell'esercito è stato fra gli altri il sindaco di Giugliano, Giovanni Pianese. Secondo quanto accertato, vi sarebbero a terra oltre 1100 tonnellate di spazzatura, a fronte di una produzione quotidiana che sfiora le 220 tonnellate. Le aree a maggiore rischio sono quella della periferia (via Madonna delle Grazie, via Oasi Sacro Cuore, via Verdi) e dei quartieri della fascia costiera (Licola, Lago Patria e Varcaturo). Alla base della richiesta avanzata da Pianese c'è il timore dei gravi danni che il rallentamento nella raccolta della spazzatura potrebbe causare alla salute dei cittadini.
Domani, intanto, inizieranno le partenze dei primi camion di rifiuti napoletani diretti in Puglia. Il primo impianto Stir ad essere liberato dalla frazione umida sarà proprio quello di Giugliano. Nel capoluogo, nel frattempo, rallenta la fase di recupero della spazzatura ancora in strada: dopo avere toccato sabato quota 1400 tonnellate, il quantitativo di "monnezza" ancora da prelevare sta nuovamente crescendo e oggi, nei quartieri della città, campeggiano cumuli per circa 1800 tonnellate. Nessun impianto di tritovagliatura della provincia è stato in grado di ricevere rifiuti 'tal qualè, in quanto le vasche delle frazioni umida e secca sono sature. Delle circa 1300 tonnellate che Napoli produce quotidianamente, infatti, ne sono state conferite 757 nella discarica di Chiaiano. Le altre sono rimaste per strada.
L'assessore all'Igiene del Comune di Napoli Paolo Giacomelli si dice preoccupato: «Avevamo promesso alla cittadinanza e agli operatori economici partenopei di consegnare loro una città pulita per il ponte dell'Immacolata, ma le difficoltà di conferimento ci stanno mettendo i bastoni tra le ruote». Per Giacomelli, gli impedimenti emersi in questo giorni evidenziano «la fragilità di tutto il sistema». «Per verificare la capacità di ricezione degli impianti provinciali risulta decisiva la giornata di oggi», ha poi concluso Giacomelli

«Arrivano in Puglia i rifiuti campani»
di FULVIO COLUCCI
TARANTO - «I rifiuti campani arriveranno in provincia di Taranto già domani (oggi,ndr)». Il tono usato nella nota stampa dai rappresentanti dell'Italia dei valori fa trasparire i timori e la rabbia. Una giornata in bilico, quella di ieri a Grottaglie, dove l'Idv si è riunito; ma anche a Statte, Monteparano, Faggiano, Fraganano, San Marzano, Lizzano, i centri della provincia vicini alle discariche pronte a ricevere i rifiuti campani. Ma, come ha ricordato il presidente del circolo Idv di Grottaglie, Ciro Petrarulo, insieme ai colleghi di partito Donato Trivisani, consigliere comunale di Grottaglie, Gianni Brigante, consigliere provinciale e Francesco Tagliente assessore al Bilancio di Statte, «è impossibile accettare sul territorio ionico i rifiuti della Campania come gesto di mera solidarietà». Sia che arrivino i rifiuti sia che si tratti di un falso allarme, la giornata di oggi è, comunque, importante, sospesa tra dialogo e protesta. Nulla può fermare ora la marcia dei camion da Napoli dopo la firma a Bari del protocollo d'intesa fra Regione Puglia e Regione Campania per lo smaltimento di 50mila tonnellate nelle tre discariche della provincia di Taranto: Italcave (Statte), Ecolevante (Grottaglie), Vergine (Monteparano, Faggiano, Fragagnano, Lizzano e San Marzano).

Proprio dai Comuni interessati è giunto il «no» secco e una decisa presa di posizione, venerdì scorso, durante l'incontro fra i sindaci e l'assessore regionale all'Ambiente Lorenzo Nicastro. E proprio dai Comuni coinvolti nell'emergenza sale la protesta che troverà oggi il suo momento culminante nella manifestazione in programma alle 9 davanti agli uffici della Regione Puglia a Bari. Una protesta che vive riflessi istituzionali, perché i sindaci dei centri tarantini saranno alla testa dei manifestanti decisi a chiedere che il presidente Vendola ascolti le loro istanze.
Una protesta alimentata anche dal passaparola sul social network Facebook. Nessuno vuol respingere l'idea della solidarietà verso la Campania, ma quei rifiuti fanno paura perché non è certo siano speciali e «innocui» come più volte sostenuto dall'assessore regionale Nicastro; si teme che le ecoballe non contengano materiale «biostabilizzato », incapace di produrre puzza e di nuocere alla salute, ma rifiuti solidi urbani indistinti, pericolosi per l'ecosistema e per le popolazioni. I timori, per esempio a Statte, si basano sul precedente del 2005 quando giunsero dalla Campania rifiuti che, sulla carta, erano «speciali» ma che poi produssero disagi dal punto di vista ambientale, scatenando la protesta dei cittadini.
I sindaci insistono nel loro «no», al di là del fatto che le discariche tarantine, consorziatesi qualche mese fa, abbiano vinto l'appalto per smaltire rifiuti campani. Esiste poi un problema controlli. La Regione Puglia ha più volte ribadito che la qualità dei rifiuti sarà oggetto di analisi rigorose: prima della partenza, da parte dell'Arpa della Campania e dell'esercito; da parte dell'Agenzia regionale per l'ambiente pugliese al loro arrivo. Resta da chiedersi però se l'Arpa ha uomini e mezzi necessari.

Vendola incontra i sindaci del Tarantino: ci saranno risarcimenti
BARI – Alla presidenza della Regione Puglia è in corso una riunione tra il presidente, Nichi Vendola, l'assessore regionale all’Ecologia, Lorenzo Nicastro, il presidente della Provincia di Taranto, Gianni Florido, e i sindaci dell’area interessata dalle tre discariche joniche, situate nei comuni di Grottaglie, Fragagnano e Taranto, che dovrebbero accogliere a partire da questa settimana 500 tonnellate al giorno di rifiuti provenienti dalla Campania, per un totale di 50mila tonnellate in tre mesi.
Venerdì scorso i rappresentanti delle Regioni Puglia e Campania avevano firmato a Bari un protocollo d’intesa sullo smaltimento di una parte dei rifiuti campani. Nei comuni interessati dalle discariche, però, nei giorni scorsi sono state annunciate manifestazioni di protesta per impedire che i camion provenienti dalla Campania scarichino i rifiuti nelle discariche tarantine. L’arrivo dei primi camion è previsto per domani.
«Abbiamo assicurato alle comunità che si fanno carico di questo problema una compensazione di tipo economico» che «non è stata la richiesta dei sindaci ma è stata la nostra scelta, perchè è giusto che si possa parzialmente compensare il disagio». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, parlando con i giornalisti dei rifiuti campani che arriveranno da domani in Puglia. «I sindaci – ha spiegato – sono stati molto maturi, molto civili e non hanno battuto cassa. Però noi ci rendiamo conto che bisogna anche compensare dal punto di vista economico quello che è il sacrificio di queste popolazioni. «E allora – ha precisato – trasferiamo mezzo milione di euro alla Provincia di Taranto e mezzo milione di euro direttamente a questi Comuni coinvolti». «Insomma – ha concluso Vendola – mi pare che il problema fosse soltanto quello di condividere, di farci carico reciprocamente dei problemi».
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