lunedì 6 dicembre 2010

Ecco tutti i rischi delle ferrovie sarde


L'UNIONE SARDA - Politica: Ecco tutti i rischi delle ferrovie sarde 06.12.2010
Pili (Pdl): binari pericolosi e nessun investimento nell'Isola.
Il rapporto dell'Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria fa paura: il 10 per cento dei punti ritenuti a rischio è concentrato in Sardegna, sulle disastrate rotaie da Cagliari a Golfo Aranci.
L'agenzia Ansf ha presentato un rapporto dettagliato alla Camera dei deputati e l'esame delle 44 pagine regala un'istantanea da brivido della situazione sarda: «Sono 66 i punti pericolosi della nostra piattaforma ferroviaria», dice il deputato Mauro Pili (Pdl), che ha presentato un'interrogazione al ministro dei Trasporti, «punti individuati uno per uno, senza che sia stato attivato nessun monitoraggio, come si può rilevare dagli stessi tabulati depositati tra i faldoni del Parlamento nel corso dell'audizione dei responsabili dell'Agenzia». Sessantasei casi - dice Pili - che costituiscono il 10% di tutte le emergenze nazionali. Un dato chiarissimo, che diventa pubblico dopo i tagli agli stanziamenti per la Sardegna: «Le strade ferrate sarde sono a rischio crolli, smottamenti e caduta massi e la società di Stato, Rete Ferroviaria Italiana, continua a togliere i soldi alla Sardegna. C'è un caso Sardegna, sono troppi i rischi sul nostro territorio. La denuncia di Pili sulla scarsa sicurezza arriva dopo che lo stesso deputato aveva presentato alcune interrogazioni sullo «scippo messo in atto da Rfi e Ferrovie dello Stato contro la Sardegna», sottolinea il parlamentare. LA MAPPA La segnalazione di pericolo per la caduta di massi riguarda i tratti Abbasanta - Paulilatino, Bauladu Milis - Solarussa, Campeda - Macomer, Giave - Bonorva e Paulilatino - Bauladu Milis. In questa ultima frazione di percorso, i punti a rischio sono addirittura tre, dal km 117 al km 121. I tratti di rete ferroviaria considerati a rischio erosione (del materiale, del terreno, della roccia che costeggia i binari) sono quelli fra Bauladu Milis e Solarussa, Mandras - Berchidda e Mores Ittireddu - Torralba. Quest'ultimo tratto, fra il km 200 e il km 203, presenta addirittura dieci punti pericolosi, senza alcun sistema di monitoraggio o controllo. La segnalazione di “piattaforma cedevole”, ovvero di rete ferroviaria danneggiata, riguarda nove punti della Abbasanta - Paulilatino (dal km 124 al km 129), la Borore - Abbasanta (ben 24 punti, un disastro) dal km 131 al km 137. Quindi, “piattaforme cedevoli”- per l'Agenzia della sicurezza nelle ferrovie - anche fra Uras e Pabillonis, fra Samassi e Serramanna, fra Paulilatino e Bauladu (dieci passaggi pericolosi, fra il km 113 e il km 123), fra Oristano e Sant'Anna e nei tratti Campeda - Macomer e Cagliari Elmas - Cagliari Santa Gilla. POLEMICHE E INTERROGAZIONI «I tabulati sulla sicurezza delle ferrovie italiane, nascosti ai più, hanno un capitolo tutto sardo, grave e allarmante, sul quale regna il più totale silenzio», sottolinea Mauro Pili. Un dato su tutti, dice il parlamentare: «Sono 66 i punti critici della piattaforma ferroviaria sarda: da una parte la massima autorità sulla sicurezza denuncia una situazione gravissima delle rete sarda e dall'altra la società Rfi propone un piano dove non risulta alcun investimento in Sardegna». Pili ha presentato una dettagliata interrogazione parlamentare al ministro dei Trasporti, nella quale ipotizza che «il mancato intervento sulla rete ferroviaria costituisce un'omissione dalla quale scaturiscono ben altre responsabilità sul piano non solo civile ma anche penale». LO SCENARIO «Non intendo restare in silenzio - dice Pili - ed è per questo che esorto tutti coloro che hanno competenza diretta ad intervenire sia sul piano istituzionale, in particolare il ministro Altero Matteoli, sia coloro che hanno competenza sul rispetto delle norme in materia di sicurezza». Secondo il parlamentare «la predisposizione del rinnovo del contratto di programma che ha escluso la Sardegna a tal punto da cancellarla dalla cartina geografica dell'Italia è ancor più grave proprio perché Rete Ferroviaria Italiana era a conoscenza del rapporto dell'Agenzia della sicurezza. Aver escluso la Sardegna è, dunque, una colpa grave e non può restare omessa». Nei prossimi giorni, potrebbe aprirsi un tavolo di confronto «con quei soggetti preposti a definire interventi urgenti e soprattutto in grado di ripristinare gli stanziamenti dovuti alla Sardegna», sottolinea il parlamentare, «altrimenti mi vedrò costretto ad interessare altri organi dello Stato sulla questione ed assumere nuove iniziative per far restituire alla Sardegna il maltolto». ENRICO PILIA
Fonte:
http://www.regione.sardegna.it/


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