giovedì 23 dicembre 2010

Anche in Campania la differenziata può superare il 90%

Ci sono comuni, segnala Legambiente, capaci di gestire i rifiuti in modo corretto, nonostante la perenne emergenza della regione
22 Dicembre 2010


Non c'è solo la Campania delle discariche piene e dei rifiuti abbandonati nelle strade. Come evidenzia l'edizione 2010 dei Comuni Ricicloni nella regione, curata da Legambiente, ci sono molti paesi e città che riescono a gestire i rifiuti in modo corretto, pensandoli come una risorsa di un ciclo integrato: prevenzione, recupero e riciclo piuttosto che un semplice smaltimento nelle discariche o negli inceneritori. In vetta alla classifica di Legambiente, ricavata dai dati Mud (Modello unico di dichiarazione ambientale) forniti dai comuni, c'è Roccagloriosa, paese salernitano di 1.700 abitanti che ha raggiunto il 93,6% di raccolta differenziata nel 2009. Il podio si completa con i paesi di Atena Lucana e Chiusano di San Domenico, che vantano percentuali rispettivamente del 93,2 e 85. In totale sono 160 i comuni campani che hanno superato il 50% di raccolta differenziata.

Le quote scendono nei centri urbani di maggiori dimensioni. Bellizzi, nel salernitano, guida la graduatoria dei paesi tra 10mila e 20mila abitanti (72,2% di raccolta); Cava de' Tirreni primeggia nella top ten delle città con più di 20mila persone (66%), mentre Avellino è in testa tra i capoluoghi di provincia (61,5%) davanti a Salerno che sfiora il 60 per cento. Napoli, invece, si ferma a un poco lusinghiero 18,5%, poco migliore di Benevento quasi al 17 per cento. Ciò conferma, sostiene Legambiente, che l'emergenza rifiuti è superabile con una rivoluzione nel ciclo dei rifiuti, utilizzando la raccolta porta a porta, separando la frazione secca da quella organica e investendo in impianti per il trattamento dei vari tipi di scarti, riducendo così il volume di spazzatura destinato alle discariche tradizionali o agli inceneritori.

 

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