mercoledì 15 dicembre 2010

Bonus carburanti modesto, e niente sconto gas, altra delusione per i lucani

Nessun regalo di Natale per i lucani.

Neppure quegli 80/90 euro di cui si parla, perché la cifra esatta ad oggi non la conosce nessuno, neppure al Ministero dello sviluppo economico, ad oggi, sono in grado di quantificare a quanto ammonterà per ogni patentato il bonus carburanti, quella riduzione del prezzo alla pompa tanto voluta dal centro destra. Perché se il bonus gas è sempre stato il vanto del Centro sinistra, il bonus carburanti lo è per il centro destra. Anzi, fin quanto non si è compreso di che cifra si trattava è stato addirittura conteso tra Pd e Pdl. Quel 3% in più di royalty conquistate per la Basilicata e già versate a giugno dalle compagnie petrolifere si ridurranno, infatti a una somma irrisoria. L’unico dato certo è che alla Basilicata andranno 33,5 milioni di euro, dei 38,5 del fondo preordinato alla riduzione del prezzo alla pompa dei carburanti nelle regioni interessate da attività estrattive. Una somma che andrà divisa tra i patentati residenti in Basilicata. Il decreto attuativo è stato firmato dai due ministri dell’Economia e dello Sviluppo Economico, ma è alla registrazione della Corte dei Conti.

In attesa al Ministero dello Sviluppo economico stanno predisponendo tutti gli atti per poter impegnare la spesa entro la fine dell’a n n o, per poter erogare la somma non prima di aprile/maggio del prossimo anno. Ma non basterà dividere matematicamente quei 33,5 milioni di euro per il numero di patentati, perché bisogna prima detrarre almeno un 10% per le spese necessarie per attivare il meccanismo di erogazione che avverrà attraverso una card ricaricabile ogni anno. Forse attraverso Poste Italiane, ma si sta lavorando per mettere a punto la convenzione con l’ente erogatore. Occorre prevedere le spese per la distribuzio- ne, le assicurate per i cittadini che dovranno fare una dichiarazione, un’autocertificazione che sono residenti e hanno la patente. Poi le verifiche dai tabulati in possesso del Ministero e quindi la consegna della card. Aiuterà l’esempio della social card. Senza dimenticare un non trascurabile particolare che sarà quello della forma di pubblicità che si vorrà dare al bonus che ovviamente interesserà solo la Basilicata (per le altre regioni il fondo è talmente irrisorio che a gestirlo saranno le Regioni) e di conseguenza ai suoi costi. Troppe variabili per dire a quando scenderà quella somma di 97 euro prevista dal Ministero dello sviluppo economico e che non tiene ancora conto dei costi che dovranno essere detratti per far partire il meccanismo delle card. Forse l’equivalente di un pieno di benzina o poco più, ma arriveranno nelle tasche dei patentati lucani.

«Se devo andare alle poste a ritirarla con tutta la fila che c’è agli sportelli ogni giorno, non andrò mai. Che mi importa per un pieno di benzina, ci rinuncio», comincia a dire la gente. Perché questo sarà un altro problema. La card, infatti, si avrà su richiesta. Non è detto, quindi, che i lucani lo facciano. Allora cosa succederà. I soldi non saranno erogati e torneranno al ministero dell’Econo- mia o saranno ridistribuiti ai patentati che l’hanno chiesta. Tanta fatica per nulla. Mentre continua da mesi la corsa contro il tempo al ministero dello Sviluppo economico, prima per avere la controfirma del Ministro dell’Eco - nomia e ora per impegnare la somma entro fine anno. E la Basilicata si chiede, ma ne valeva davvero la pena? Le card avranno validità per 5 anni. Ma anche se le royalty potranno aumentare, la cifra rimane comunque modesta. E la possibilità di rivedere la legge? Chissà.
15 Dicembre 2010

Sconti gas e benzina bluff in salsa lucana
di LUIGIA IERACE
Che i conti sulla bolletta del gas in Basilicata non tornassero, nonostante il calo del costo del greggio e il bonus gas introdotto dalla Regione Basilicata, la Gazzetta lo aveva già scritto ad aprile del 2009, la conferma scientifica arriva oggi del rapporto sul «Costo della fornitura di energia elettrica e gas naturale in Basilicata» a cura di Regione Basilicata e Unioncamere Basilicata (Centro Studi) Osservatorio Regionale sui prezzi.

Conti alla mano, insomma, la conferma che lo sconto sulla bolletta è l’ennesima misura che oltre all’effetto «proclama» e al forte impatto politico, perché coinvolge tutte le famiglie lucane e in misura maggiore quelle disagiate, tirando le somme non sortisce alcun effetto di rilievo nelle tasche dei cittadini, oscillando in media da 47 euro l’anno a 137 euro per le famiglie disagiate. Lo studio è stato condotto da un gruppo di lavoro congiunto Centro Studi Unioncamere Basilicata - Ref (Ricerche per l’economia e la Finanza) e presentato ieri a Potenza in un incontro al quale hanno partecipato Pasquale Lamorte, vicepresidente Cciaa Potenza; Angelo Tortorelli, presidente Unioncamere Basilicata, Samir Traini (Centro Ricerche Ref); Franco Bitetti del Centro Studi Unioncamere Basilicata. L’impatto della misura per la riduzione della bolletta del gas naturale per le utenze domestiche, adottata dalla Regione Basilicata attraverso l’utilizzo di una quota parte delle royalty del petrolio è oggetto di un capitolo dello studio, curato da Franco Bitetti. I dati presi in esame sono quelli del 2008: la bolletta complessiva del gas è costata 71,4 milioni di euro (al netto delle imposte) alle 159 mila utenze domestiche lucane. A fronte di tale costo, la Regione ha erogato un contributo (nella forma di uno sconto sulla bolletta) di 8,4 milioni di euro, pari all’11,7% dell’intero importo fatturato dalle società di vendita. In particolare, 148 mila delle 159 mila utenze hanno beneficiato di uno sconto del 10,5%, le restanti 11 mila di uno sconto del 30,5%, in quanto coincidenti con nuclei familiari in condizioni di disagio economic o.

Ecco il risparmio monetario conseguito da una utenza tipo con un profilo di consumo pari a 922 m3/annui di gas. A fronte di un esborso complessivo stimabile intorno ai 640 euro (considerando un’incidenza media delle imposte sul costo della bolletta del 30% circa), il risparmio è stato nell’ordine di 47 euro annui per le utenze non disagiate e di 137 euro annui per quelle disagiate. Dal punto di vista territoriale, l’entità assoluta del risparmio garantito dal contributo regionale a ciascuna utenza domestica è risultata molto differenziata, per effetto dell’ampia varietà dei profili di consumo e dei corrispondenti costi, oltreché della diversa incidenza delle utenze disagiate in ciascun comune. Nel complesso, a fronte di un risparmio medio per utenza, a livello regionale, di 53 euro annui, le utenze del comune capoluogo hanno beneficiato di uno sconto di 75 euro, quelle di Castelgrande (ultimo comune nella graduatoria dei risparmi) di appena 26 euro.

Al programma hanno aderito 10 società di vendita operanti in 119 Comuni lucani, per un numero complessivo di utenze fornite di quasi 160 mila unità pari al 96% della popolazione complessiva resistente in Basilicata. Sono rimasti esclusi dal Programma solo 12 Comuni, 7 dei quali perché ancora non metanizzati e 5 per la mancata adesione all’iniziativa da parte delle società di vendita ivi operanti (Maratea, Nemoli, Rivello, Trecchina e Viggiano). Questo per il 2008, poi nel 2009, che non è stato oggetto di indagine, spiega Bitetti, sono subentrate nuove norme, che comunque non hanno portato a un significativo cambiamento di importi. La Regione ha, infatti, esteso i benefici della misura ai comuni non metanizzati. La Giunta ha anche innalzato i limiti di reddito per rientrare nella condizione di disagio economico, portando a 9.318 euro il valore dell’Isee richiesto.
15 Dicembre 2010
Fonte: 
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDCategoria=2700&IDNotizia=389789




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