venerdì 17 dicembre 2010

Fondo salva stati, vince il Cancelliere. Eurobond, perde Tremonti.

Il Consiglio Ue ha dato il via libera allla creazione di un Fondo salva-Stati permanente a partire dalla metà del 2013 e alle necessarie modifiche del Trattato di Lisbona 17 dicembre, 08:30
Moody's declassa l’Irlanda.
ROMA - Moody's ha tagliato il rating dell'Irlanda da Aa2 a Baa1. L'outlook, secondo quanto riporta Bloomberg, è negativo.

OK 27 A FONDO. FMI, UE LENTA NON OTTERRA' MOLTO
di Ugo Caltagirone
Il Consiglio Ue ha dato il via libera allla creazione di un Fondo salva-Stati permanente a partire dalla metà del 2013 e alle necessarie modifiche del Trattato di Lisbona. In una dichiarazione, inoltre, i sedici capi di Stato e di governo dell'Eurozona si sono detti pronti a "fare tutto quello che è necessario per assicurare la stabilità della zona euro nel suo insieme", anche "assicurando un sostegno finanziario adeguato" ai Paesi che si dovessero trovare in difficoltà nelle prossime settimane o nei prossimi mesi, attraverso il Fondo temporaneo già attivato per l'Irlanda. I leader europei - riuniti a Bruxelles per dare risposta a una crisi dei debiti sovrani senza precedenti - provano così a dare risposta unitaria che possa calmare i mercati e ridurre i rischi di contagio ai Paesi attualmente più esposti agli attacchi della speculazione, come il Portogallo e la Spagna. Non tutti però sono convinti che si tratti di una risposta sufficiente.

- CRITICHE DALL'FMI. Lo pensano i vertice dell'Fmi, che avevano proposto (in sintonia con la Bce) un aumento immediato delle risorse dell'attuale Fondo temporaneo di sostegno ai Paesi in difficoltà. Ma il direttore generale del Fondo monetario, Dominique Strauss-Kahn, non ha gradito il veto della cancelliera tedesca, Angela Merkel. E, dall'altra parte dell'Atlantico, ha lanciato la sua stoccata proprio mentre a Bruxelles era appena iniziata la riunione del Consiglio Ue: con le decisioni che si apprestano a prendere, i 27 leader europei "non otterranno molto". Strauss-Kahn è quindi tornato a criticare "l'approccio troppo frammentario" e la lentezza dell'Europa nel prendere le sue decisioni, sollecitando "una soluzione più ampia" e un "piano organico" da mettere in campo al massimo dall'inizio del 2011. Un piano per risanare più velocemente le finanze pubbliche e affrontare con più determinazione i problemi delle banche.

- LA DICHIARAZIONE DELL'EUROZONA. La dichiarazione dei sedici leader dell'euro - che accompagnerà le conclusioni del vertice - vuole essere una risposta a queste perplessità. Sette i punti su cui i governi dell'Eurozona si impegnano: piena attuazione dei programmi di aiuto a Grecia e Irlanda; determinazione nel portare avanti i piani di austerity per risanare le finanze pubbliche; sostegno alla crescita attraverso le necessarie riforme strutturali; rafforzamento del Patto Ue di stabilità e di crescita con un accordo entro l'estate del 2011; risorse adeguate ai Paesi in difficoltà attraverso l'attuale Fondo salva-stati (lo European financial stability facility); ulteriore rafforzamento delle regole nel settore finanziario, compresi nuovi stress test per le banche; sostegno all'azione della Bce.

- COME SARA' IL FONDO PERMANENTE. Sul fronte del Fondo anticrisi permanente, operativo dalla metà del 2013, nelle conclusioni del Consiglio Ue saranno di fatto accolte tutte le richieste di Berlino. Al meccanismo si dovrà ricorrere solo come 'ultima ratio' e solo con una decisione da prendere all'unanimità, legando i prestiti ai Paesi in difficoltà a condizioni molto severe. I dettagli del futuro meccanismo saranno quindi messi a punto nei prossimi mesi, ma - come già deciso dall'Ecofin - al nuovo Fondo potranno partecipare anche le banche e altri investitori privati, con una valutazione che andrà fatta 'caso per caso'. Per quel che riguarda le risorse, più di un leader ha sottolineato la necessità che il Fondo abbia "tasche profonde", il più possibile.

- LE MODIFICHE AL TRATTATO UE. I leader europei hanno quindi dato il via libera anche alle modifiche del Trattato Ue necessarie per creare il Fondo. Si tratta di modifiche molto limitate che permetteranno di avviare una procedura semplificata e, già dalla primavera del 2011, i processi di ratifica nazionali. Alcuni Paesi - quelli con una forte componente euroscettica nella propria opinione pubblica - destano qualche timore, perché anche un solo 'no' alla revisione del Trattato complicherebbe tutto. Dal premier irlandese, Brian Cowen, sono comunque arrivate delle rassicurazioni: un referendum sulle modifiche in Irlanda è "molto improbabile"..

- EUROBOND, TROPPO PRESTO. Infine, il capitolo eurobond. A proporre l'emissioni di obbligazioni Ue da parte di un'Agenzia europea del debito sono stati ultimamente il presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, e il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. Se ne è parlato durante la cena dei leader, ma al momento la questione non si pone, non essendoci un consenso adeguato. Soprattutto per il 'no' di Francia e Germania. Ma in molti sono convinti che la discussione continuerà nei prossimi mesi.

Moody's taglia rating Irlanda a Baa1
Decisione nasce dall'aumentata incertezza economica del Paese
17 dicembre, 08:39
(ANSA) - ROMA, 17 DIC - Moody's ha tagliato il rating dell'Irlanda da Aa2 a Baa1. L'outlook, secondo quanto riporta Bloomberg, e' negativo. La decisione dell'agenzia di rating nasce dall'aumentata incertezza economica del Paese, oltre che dal calo della solidita' finanziaria del Governo. Una debolezza che, spiega Moody's, potrebbe ulteriormente peggiorare se la crescita dovesse dimostrarsi inferiore a quanto previsto e se i costi per riportare la stabilita' nel sistema bancario nazionale dovessero superare le stime.



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