venerdì 26 novembre 2010

I silenzi del Consiglio di stato


Mai contestate dai giudici le ordinanze della Protezione civile
di Stefano Sansonetti  
I tecnici della camera dei deputati, con una certa eleganza, parlano di self-restraint. Ma la sostanza è quella di un'accusa piuttosto pesante nei confronti della magistratura amministrativa. Rea, secondo un rapporto appena pubblicato del Comitato per la legislazione di Montecitorio, di non aver mai contestato la miriade di ordinanze emergenziali della Protezione civile.

Nemmeno una censura, dice lo studio, nei confronti degli atti provenienti da palazzo Chigi.
Per carità, dopo le inchieste della magistratura l'argomento è stato affrontato in lungo e in largo. Mai, però, era stato così puntualmente messo in discussione il ruolo passivo che nel meccanismo avrebbero avuto i giudici amministrativi, Tar e Consiglio di stato, ognuno per le sue competenze. Ci ha pensato il Comitato della camera dei deputati presieduta da Gianfranco Fini. Il contesto è quello della proliferazione incontrollata dei provvedimenti d'urgenza adottati da palazzo Chigi per consentire alla Protezione civile di affrontare le situazioni più varie: dai rifiuti ai grandi eventi, per finire alle calamità naturali. Solo nel 2009, tanto per dirne una, questi provvedimenti hanno toccato quota 109. Ma per rendersi conto dei rilievi mossi, conviene andare a leggere la parte conclusiva del rapporto. «Si assiste», è la premessa, «a procedure d'urgenza per interventi i cui connotati di eccezionalità o di imprevedibilità difettavano ab origine o sono progressivamente venuti meno, ma che gli esecutivi, per ragioni varie, non hanno ritenuto di poter realizzare con le procedure ordinarie, considerate inadeguate o ingestibili». Da registrare come il rapporto parli di «esecutivi», dando a intendere che la prassi incriminata ha contraddistinto i governi di ogni colore politico. Il bello, però, viene subito dopo. «Questa prassi», prosegue il dossier, «è stata in larga misura resa possibile dal self-restraint della magistratura amministrativa, che in nessun caso ha ritenuto di censurare dichiarazioni dello stato di emergenza disposte dal Consigli dei ministri».

Insomma, il dossier, preparato da Lino Duilio (Pd), componente del Comitato per la legislazione, con l'ausilio di alcuni consulenti della medesima struttura, sembra proprio voler concludere che Tar e Consiglio di stato non hanno mai avuto voglio di accendere un faro su questi provvedimenti. Certo, è anche vero che si dichiarano emergenze proprio per sottrarre gli atti conseguenti ai vari livelli di controllo, ma evidentemente per gli autori dello studio qualcosa poteva essere fatto lo stesso. E invece, conclude amaramente il testo, l'effetto è stato «quello di ingenerare una perenne instabilità e fluidità del tessuto normativo, che può costituire a sua volta occasione per fenomeni di arbitrio o di malcostume amministrativo».
Fonte:
http://www.italiaoggi.it/giornali/dettaglio_giornali.asp?preview=false&accessMode=FA&id=1688582&codiciTestate=1&sez=hgiornali

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