lunedì 22 novembre 2010

Il petrolio della Russia: riserve ricche, imposte alte


André Frick, Equity Research
22.11.2010   In nessun altro paese scorre più petrolio: l'industria petrolifera estrae ogni giorno 10 mio. di barili e le riserve sono considerevoli. Allo stesso tempo le imposte fino al 90 percento frenano lo sfruttamento di nuovi campi petroliferi.


Con riserve attestate di 74,2 miliardi di barili, la Russia dispone di un enorme potenziale di risorse petrolifere ed è superata solo da alcuni paesi del Medio Oriente, oltre che dal Venezuela. Se si aggiungono anche le riserve di gas di 44'400 miliardi di metri cubi (ovvero 279 miliardi di barili), la Federazione Russa raggiunge il vertice delle nazioni più ricche di petrolio e gas.

Nel mirino i valori record dell'era sovietica
Nel 2009 la Russia, con una produzione di oltre 10 milioni di barili al giorno, ha estratto soprattutto più petrolio di qualsiasi altro paese. Negli ultimi due decenni ha avuto alti e bassi straordinari. Nell'era sovietica si stabilirono ambiziosi obiettivi di crescita produttiva che fecero sì che i volumi furono portati al limite, raggiungendo nel 1987 il valore massimo di 11,5 milioni di barili al giorno. La caduta dell'Unione Sovietica e la fiducia nelle tecnologie tradizionali provocarono però in pochi anni il crollo dei volumi di petrolio a 6,1 milioni al giorno. Tuttavia, con l'apertura della Russia, le nuove tecnologie e i nuovi metodi, nonché una migliore gestione delle riserve, i volumi sono aumentati costantemente negli ultimi anni.

Da Occidente a Oriente e verso il Nord
La maggior parte degli attuali campi petroliferi produttivi sembra aver raggiunto od oltrepassato l'apice. I campi nella regione del Volga e nella Siberia occidentale, che forniscono il 78 percento del volume produttivo russo, presentano parzialmente quote molto in calo, oppure riescono a mantenere i propri volumi solo grazie ad una più intensa attività di trivellazione. Il livello produttivo attuale si può garantire a lungo termine solo con lo sfruttamento di nuovi campi. Nonostante la Siberia orientale, l'estremo Nord e l'Estremo Oriente contengano molte risorse petrolifere, lo sfruttamento dei campi presenta ancora vari ostacoli. Si devono effettuare ancora ingenti investimenti nelle infrastrutture, ad esempio negli oleodotti, le strade o le centrali elette. Anche il clima, con le sue temperature superiori ai 20 gradi d'estate e inferiori ai 60 gradi d'inverno e il permagelo, presenta sfide eccezionali per l'uomo, il materiale e la tecnologia.
 

Il forte onere fiscale contiene l'avidità espansionistica
Il maggior handicap consiste tuttavia nella forte imposizione dell'industria petrolifera russa, che deve dare allo Stato fino al 90 percento delle entrate sull'esportazione di petrolio grezzo. Le imprese energetiche sono così poco motivate ad investire miliardi in nuovi progetti, se devono poi trasmettere gran parte dei propri profitti allo Stato. Consapevole del fatto che il potenziale dei campi esistenti è quasi esaurito, nei mesi scorsi il governo russo ha iniziato a comunicare sgravi di imposte per attirare gli investimenti delle multinazionali petrolifere. Poiché tuttavia le entrate tributarie derivanti dal settore petrolifero costituiscono più della metà delle entrate fiscali totali della Russia, e vista la minaccia incombente di disavanzi di bilancio nei prossimi anni, non si prevedono altre concessioni a breve termine al settore petrolifero.

Le società di servizi petroliferi sfruttano il boom della trivellazione
Grazie all'impetuoso boom della trivellazione, nei prossimi anni le compagnie di servizi petroliferi russe saranno probabilmente tra coloro che approfitteranno maggiormente dell'industria petrolifera. Ciò che per le compagnie di esplorazione rappresenta infatti maggiori spese d'investimento, significa invece per le ditte petrolifere una crescente domanda di servizi e, di conseguenza, libri degli ordini pieni. Anche lo sfruttamento di nuove regioni richiede maggiore sostegno da parte delle ditte di servizi petroliferi, dato che i campi sono difficilmente raggiungibili e si trovano a gran profondità. Inoltre le ditte di servizi petroliferi non soffrono assolutamente della forte imposizione che si osserva invece nel settore petrolifero, il che si riflette nei forti flussi di cash flow.
Fonte: https://www.credit-suisse.com/global/it/

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