lunedì 22 novembre 2010

Reati, vittime, percezione della sicurezza. ISTAT


22 novembre 2010
Reati, vittime, percezione della sicurezza
Anni 2008-2009
Sintesi per la stampa
La diffusione dei reati: al Sud più rapine, scippi, minacce, furti di veicoli, al Centro-Nord più furti di oggetti senza contatto, furti nella prima casa, borseggi e furti di biciclette
Il 5,7 per cento degli individui di 14 anni e più ha subito negli ultimi 12 mesi precedenti l’intervista reati contro la proprietà (scippi, borseggi e furti di oggetti personali di altro tipo) o reati violenti (minacce, aggressioni, rapine), mentre il 16,2 per cento delle famiglie ha subito reati relativi ai veicoli (furti, tentati furti, atti vandalici ecc.) o reati riguardanti l’abitazione.

− Tra i reati contro la proprietà subiti dagli individui al primo posto si collocano i furti di oggetti personali (2,2 per cento), seguiti dai borseggi (1,6 per cento) e dagli scippi (0,5 per cento). Tra i reati violenti sono più numerose le vittime di minacce (0,9 per cento), seguono quelle di aggressioni (0,6 per cento) e di rapina (0,4 per cento).

− Le famiglie subiscono in primo luogo il vandalismo sui veicoli (7,8 per cento), seguono il furto di biciclette (3,8 per cento), di parti di auto o camion (2,9 per cento), il furto di motorino (2,8 per cento), delle sue parti (2,1 per cento), il furto di oggetti nei veicoli (2,1 per cento), di moto (1,8 per cento) e di automobili (1,7 per cento). Seguono gli atti di vandalismo contro l’abitazione (1,4 per cento), i furti in abitazione principale (1,1 per cento) e il furto di oggetti esterni all’abitazione (0,9 per cento); più basso è il dato sulle abitazioni secondarie (sia in termini di furto - 0,3 per cento - che di ingresso abusivo 0,1). Inoltre, sono stati maltrattati, feriti, o uccisi animali al 2,6 per cento delle famiglie che ne possiedono.

− Al Sud si subiscono di più le rapine (0,8 per cento), gli scippi (0,7 per cento), le minacce (1,2 per cento), i furti dei veicoli (4 per cento furti di moto o motorino, 2,5 per cento furti di auto e camion) e delle parti di veicoli (4,6 per cento furti di parti di auto e camion, 2,7 di parti moto e motorino).

− Al Centro e al Nord si subiscono furti di oggetti personali senza contatto (2,7 per cento al Nord-ovest), borseggi (2,1 per cento al Centro) e furti nella prima casa (1,5 per cento al Centro e 1,3 al Nord), nonché furti di biciclette (5,1 per cento al Nord-est). Campania e Lazio sono invece in vetta alla graduatoria per tutti i tipi di reato.

− Nei grandi comuni è maggiore la probabilità di subire scippi (1,3 per cento), borseggi (3,1 per cento), furti dei veicoli (furti di moto e motorino 4,9 per cento, furti di bicicletta 4,8 per cento, furti di auto o camion 3,3 per cento) e delle loro parti (di auto o camion 4,3 per cento, di moto o motorino 3,7 per cento) e atti di vandalismo contro i veicoli (12,4 per cento) e contro l’abitazione (1,9 per cento).

Quanti sono denunciati? La percentuale di denuncia è elevata per furti di veicoli, rapine, furti nella prima casa; è bassa per i tentati furti
Il numero oscuro dei reati, cioè la quota dei reati non denunciati, è elevato e varia per tipo di reato. La percentuale di denuncia è cospicua per un primo gruppo di reati, cui appartengono i furti consumati di veicoli (camion 96,7 per cento, auto 88,6, moto 86,6, motorino 82,6), la rapina consumata (75,6 per cento) e il furto consumato in abitazione principale (74,2 per cento); nel secondo gruppo rientrano i furti consumati in abitazione secondaria (64,2 per cento), gli scippi e i borseggi consumati che vengono denunciati nel 53,6 e nel 51,2 per cento dei casi.

− Al terzo gruppo di reati appartengono i furti di oggetti nei veicoli (45 per cento), il tentato furto in abitazione principale (40,2 per cento), il furto di oggetti personali consumati (29,3 per cento), i tentati furti di automobili e camion (30,7 per l’auto e 24,3 per il camion), l’ingresso abusivo (28,6 per cento), le minacce (27,6 per cento).

− Nell’ultimo gruppo, quello al di sotto del 20 per cento di denuncia, si trovano le aggressioni (19 per cento), i tentati furti di moto (18,9 per cento), i furti consumati di biciclette (18,5), le tentate rapine (15,1 per cento), i furti di oggetti esterni all’abitazione (12,8 per cento), il tentato furto di motorini (10,4 per cento), il furto di parti di auto (9,2 per cento), di parti di moto e motorini (8,4 per cento), i tentativi di furto inerenti lo scippo (7,6 per cento), gli oggetti personali (6,8 per cento), le biciclette (5,6 per cento) e infine i tentati borseggi (4,2 per cento).

− Fattori importanti che spingono a denunciare sono: l’ammontare delle perdite economiche (quando il valore dei beni rubati supera i 500 euro la rapina viene denunciata nel 90 per cento dei casi, il furto in abitazione nell’84,5 per cento, il borseggio nell’83,1 per cento, lo scippo nel 65,8 per cento dei casi), le ferite (la percentuale di denunce in seguito all’aggressione raggiunge il 53,6 per cento in presenza di ferite) e il tipo di beni rubati.

− Nel caso di furto di carte bancarie ed assegni vengono denunciate il 100 per cento delle rapine, il 91,1 per cento degli scippi, l’87,3 per cento dei borseggi e l’86,4 per cento dei furti di oggetti personali, nel caso di furto di documenti le rispettive denunce sono tutte superiori all’80 per cento.

− I motivi della non denuncia variano per tipo di reato. La scarsa gravità del fatto è un motivo segnalato, ad esempio, nella maggioranza dei casi dei furti di parti di veicoli (oltre il 73 per cento), nel 50,4 per cento dei furti di oggetti personali, ma solo in un quarto degli scippi e nel 17,8 per cento delle rapine. L’inutilità della denuncia alle forze dell’ordine, in gran parte legata alla difficoltà ad operare in assenza di elementi certi e di informazioni sull’autore, è invece segnalata dalla maggior parte delle vittime del furto in abitazione (30,1 per cento), del furto di oggetti personali (26,6 per cento), della rapina (22,5 per cento), del borseggio (21 per cento) e dello scippo (19,8 per cento).

Quando e dove avvengono i reati: sera, notte e prime ore del mattino per rapine e aggressioni, giorno per scippi e borseggi, sera e notte per i furti d’auto
Il 60 per cento delle aggressioni e il 48,5 per cento delle rapine vengono commesse di sera, dopo le 18 o nelle prime ore della mattina. La sera e la notte sono le ore privilegiate per compiere anche i furti di auto o di camion (63,6 per cento) e delle rispettive parti (62 per cento); avviene invece di giorno una quota altissima dei borseggi (75,7 per cento), dei furti senza contatto (64 per cento), degli scippi (64,5 per cento) e dei furti di biciclette (50,7 per cento).

− Per le vittime di scippo le strade e le piazze sono i luoghi più rischiosi (68,4 per cento); mentre l’autobus (33,3 per cento) e i mercati (in generale i luoghi caratterizzati dalla folla –


20,8 per cento) lo sono per i borseggi; scuole e luoghi di lavoro (43,6 per cento) o luoghi di divertimento (28,8 per cento) per i furti di oggetti personali; ancora le strade (52,3 per cento) ma anche i posteggi e i garage (25,2 per cento) lo sono per le rapine. Tra le mura di una abitazione si verificano di più le minacce (39,9 per cento) e in parte le aggressioni (11,5 per cento).

− La maggior parte dei reati avviene nei comuni dove abita l’intervistato (67,3 per cento delle rapine, 64,5 per cento degli scippi, 62,1 per cento delle aggressioni, 58,6 per cento dei borseggi, 57 per cento dei furti di oggetti personali). Altre località a rischio sono rappresentate dai comuni capoluogo di provincia della regione in cui si vive (per circa il 20 per cento dei reati appena citati).

La dinamica dei reati: nella maggior parte dei furti di abitazione i ladri non forzano porte e finestre ma approfittano della distrazione dei padroni di casa
La dinamica dei reati assume le sembianze delle loro principali caratteristiche: gli scippi avvengono con estrema rapidità (41,6 per cento), le rapine sono caratterizzate dall’uso della violenza verbale (14,2 per cento) o fisica (22,3 per cento), i borseggiatori approfittano dei momenti di distrazione delle vittime (26,1 per cento) e della folla (25,3 per cento).

− La distrazione caratterizza anche i furti in abitazione; infatti la maggior parte dei ladri entrano furtivi non scassinando o forzando porte e finestre, ma con raggiri (10,6 per cento), o approfittando della distrazione dei padroni di casa (42,6 per cento) o del fatto che sia particolarmente semplice aprire la porta di ingresso (5,1 per cento) e, nel 66 per cento degli episodi, in casa non vi è nessuno al momento del furto.

− Aumenta la probabilità di successo se l’autore dei reati ha complici: le rapine consumate sono effettuate nel 65,7 per cento dei casi da due o più autori, contro il 18,3 per cento in cui il rapinatore agisce da solo; gli scippi consumati sono commessi da più autori nel 48,1 per cento dei casi contro il 31,7 per cento in cui sono effettuati da un solo autore.

− In genere i beni rubati non vengono recuperati: è infatti poco meno del 10 per cento la percentuale di cittadini che riesce a recuperare totalmente o parzialmente i beni rubati; più alto il dato per il recupero parziale dei borseggi (10,7). Maggiori speranze si hanno invece per i furti di veicoli (59,8 per cento dei furti di auto e camion, 42,4 per quelli di moto e motorino).

Gli autori dei reati: per scippi, rapine, aggressione autori in maggioranza maschi, con meno di 40 anni, in un terzo dei casi stranieri
Gli autori di scippi, rapine e aggressioni spesso agiscono da soli (55,7 per cento nei casi di aggressioni, 47 per cento in quelli di scippi, 39,7 per cento nei casi di rapina), il più delle volte sono maschi (86,8 per cento per le aggressioni, 85,6 per cento per le rapine, 80,7 per cento per gli scippi) e circa nell’80 per cento dei casi hanno meno di 40 anni. Le vittime sostengono che circa il 30 per cento delle rapine e degli scippi sono effettuati da ragazzi con meno di 20 anni.

− È una persona conosciuta nel 27,1 per cento dei casi l’autore delle aggressioni, mentre questa percentuale sale al 53,5 per cento delle minacce. Più in particolare per quest’ultimo reato gli autori sono persone conosciute di vista (21,9 per cento), vicini di casa (8,9 per cento), fidanzati (5,1 per cento), amici (3,7 per cento), compagni (3,3 per cento), parenti (2,1 per cento), colleghi (1,9 per cento) e datori di lavoro (1,8 per cento), mentre gli estranei sono il 44,1 per cento.

− Secondo quanto riportano le vittime degli scippi, delle rapine e delle aggressioni, gli autori sono stranieri nel 30 per cento dei casi (31,9 per cento per gli scippi, 28,7 per cento per le


rapine, 30,9 per cento per le aggressioni). La certezza che l’autore sia uno straniero però si ha solo nel 9,1 per cento delle aggressioni, nel 2,8 per cento delle rapine e nell’1,6 per cento degli scippi.

Le vittime dei reati: donne più colpite da scippi e borseggi, uomini da rapine e aggressioni; giovani di 14-24 anni più colpiti in tutti i reati, anziani meno
I vari strati della popolazione hanno rischi diversi di vittimizzazione; ad esempio le donne hanno maggiori probabilità rispetto agli uomini di subire uno scippo (0,7 per cento contro 0,4 per cento) o un borseggio (2 per cento contro 1,3 per cento), mentre gli uomini subiscono più spesso delle donne le rapine (0,5 per cento contro 0,2 per cento) o le aggressioni (0,7 per cento contro 0,5 per cento).

− Il rischio è più alto per i giovani da 14 a 24 anni, seguiti da quelli di 25-34 anni. Sono rispettivamente vittime dei furti di oggetti personali il 6,5 e il 3,7 per cento contro il 2,2 per cento del valore Italia; di borseggi il 2,9 per cento e il 2 per cento contro l’1,6 per cento – media nazionale; di minacce l’1,7 e l’1,8 per cento contro lo 0,9 per cento; di aggressioni l’1,4 e l’1,2 per cento contro lo 0,6 per cento; di scippo l’1 e lo 0,7 per cento contro lo 0,5 per cento; di rapine lo 0,8 e lo 0,6 per cento contro lo 0,4 per cento.

− A volte le vittime subiscono più reati dello stesso tipo, il fenomeno della multivittimizzazione è più frequente nel caso delle minacce (il 42,3 per cento delle vittime ne ha subite due o più), atti di vandalismo contro i veicoli (il 34,6 per cento delle vittime ne ha subiti due o più) e contro l’abitazione (il 35,6 per cento delle vittime ne ha subiti due o più). È elevata la percentuale di reati subiti più volte anche per i furti di parti di biciclette (30,7 per cento), di parti di motorino (28,6 per cento), di parti di auto (26 per cento) e di parti di moto (23,8 per cento), per i furti o maltrattamento di animali (27,4 per cento), i furti di oggetti esterni all’abitazione principale (24,5 per cento) e per le aggressioni (19,5 per cento).

Il senso di insicurezza: la paura è elevata soprattutto nel Sud e tra le ragazze di 14-24 anni, metà della popolazione dichiara di essere influenzata dalla criminalità nei comportamenti
La paura individuale è un fenomeno che coinvolge una elevata percentuale di cittadini. Il 28,9 per cento prova un senso di forte insicurezza quando esce da solo ed è buio (poco sicuri il 19,9 per cento, per niente sicuri il 9 per cento), mentre l’11,6 per cento non esce mai di casa, né da solo né in compagnia. L’insicurezza è più diffusa tra le donne (37 per cento, mentre poco sicure risultano il 24,3 per cento e per niente sicure il 12,7 per cento) e soprattutto tra le giovanissime di 14-24 anni (47 per cento, di cui il 34,1 per cento poco sicure, per niente sicure il 12,9 per cento).

− I cittadini del Sud del Paese si sentono più insicuri (33,2 per cento, poco sicuri 22 per cento, per niente sicuri 11,2 per cento), in particolare quelli della Campania (insicuri 41,6 per cento, poco sicuri 25,7, per niente sicuri 15,9 per cento). In questa regione le donne si sentono poco o per niente sicure nel 47,2 per cento dei casi (poco sicure il 28 per cento, per niente sicure il 19,2) e le ragazze di 14-24 anni nel 60,3 per cento (poco il 38,2 per cento, per niente il 22,1 per cento).

− Anche la criminalità condiziona in maniera elevata i comportamenti dei cittadini: il 48,5 per cento dei cittadini dichiara di esserne molto o abbastanza influenzato (15,8 per cento molto, 32,7 per cento abbastanza) e il 25,2 per cento afferma di non uscire da solo quando fa sera per paura.

Il senso di insicurezza: alta la preoccupazione di subire un reato, al primo posto la violenza sessuale
Preoccupazioni maggiori si rilevano rispetto alla possibilità di essere vittima di una violenza sessuale (molto preoccupati il 24,1 per cento, abbastanza il 18,6 per cento), di subire un furto nella propria abitazione (22,8 per cento per il molto e 36,5 per cento per l’abbastanza), una aggressione o una rapina (20 per cento molto e 27,6 per cento abbastanza), minori quelle di subire uno scippo o un borseggio (17,5 per cento molto e 30,7 per cento abbastanza) o un furto di automobile (14,1 per cento molto e 29,6 per cento abbastanza).

− Anche in questo caso sono più preoccupate le donne, soprattutto di subire una violenza sessuale (molto 31,8 per cento, abbastanza 20,3 per cento) o un’aggressione (molto 25,4 per cento, abbastanza 30 per cento). Le percentuali relative a questo reato sono più elevate per le donne pugliesi (38,8 per cento molto, 19,3 per cento abbastanza ), le campane (38,3 per cento molto, 20,4 per cento abbastanza) e le donne che vivono nel Lazio (36,6 per cento molto, 20,9 per cento abbastanza).

La zona in cui si vive: più del 60% dichiara che la criminalità è rimasta invariata, ma un quinto sostiene che è aumentata
Il 77,9 per cento della popolazione definisce la zona dove abita poco o per niente a rischio di criminalità. Ai cittadini è stato chiesto anche come percepivano il livello di criminalità rispetto all’anno precedente: per il 63,8 per cento di loro è rimasto invariato, per il 19,6 per cento la criminalità è aumentata e per il 9,1 per cento è diminuita. La frequenza con cui nella propria zona ci si imbatte frequentemente in situazioni di degrado è pari al 9 per cento nel caso degli atti di vandalismo contro il bene pubblico, al 9,5 per cento per i vagabondi o le persone senza fissa dimora, al 5,6 per cento per le persone che si drogano, al 4,8 per cento per persone che spacciano droga, ed infine al 3,4 per cento per le prostitute in cerca di clienti.

− L’opinione dei cittadini riguardo il controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine è in maggioranza positiva ma quasi il 40 per cento esprime opinioni negative: il 61,6 per cento afferma che il controllo della zona in cui si vive sia molto o abbastanza riuscito, contro il 38,4 per cento che pensa che sia effettuato poco o per niente. I più soddisfatti sono i residenti nel Nord-est (67,8 per cento), mentre meno lo sono coloro che vivono al Sud (55 per cento), nel Lazio (52,5 per cento) e nelle aeree metropolitane (51,7 per cento).

− A coloro che sono insoddisfatti del lavoro svolto è stato chiesto cosa avrebbero dovuto fare le forze dell’ordine, il 62,5 ritiene che dovrebbero fare più controlli, passare più spesso per le strade e fare più accertamenti, il 59,5 per cento vorrebbe che fossero più numerosi e più presenti, il 25 per cento vorrebbe che facessero più indagini e interventi più rapidi ed efficaci sugli autori dei reati.

Le strategie di difesa dei cittadini: al primo posto la porta blindata seguita dal supporto dei vicini e dal bloccaggio alle finestre; più di un terzo dei cittadini evita, quando è buio, certi luoghi o certe strade
Tra le strategie di difesa utilizzate dalle famiglie al primo posto si colloca la porta blindata (46,7 per cento), la richiesta ai vicini di controllare (39,4 per cento) e il bloccaggio alle finestre (28,4 per cento). Seguono il lasciare le luci accese quando si esce (23,8 per cento), l’uso di inferriate a porte e finestre (23,2 per cento), l’accensione automatica delle luci (21,9 per cento), il dispositivo di allarme (19,1 per cento), l’assicurazione contro i furti (18,7 per cento) e la cassaforte (15,3 per cento). Le famiglie del Sud presentano valori sopra la media nazionale solo per l’usanza di lasciare le luci accese quando escono (27,1 per cento contro 23,8 per cento).

− Le famiglie che abitano nelle Isole in molti casi presentano valori sotto la media nazionale: chiedere ai vicini di controllare 33,9 per cento, avere l’assicurazione contro i furti 7,5 per cento, possedere la porta blindata 34,4 per cento, il bloccaggio alle finestre 20,3 per cento,


le inferriate a porte o finestre 16 per cento, il dispositivo di allarme 12,7 per cento, l’accensione automatica delle luci 13,6 per cento.

− Alcuni adottano delle strategie di difesa personali, il 35,3 per cento dei cittadini quando è buio evita certi luoghi o certe strade, il 42,8 per cento quando esce in automobile mette la sicura alle portiere, l’8,7 per cento porta qualcosa con sé per difendersi in caso di pericolo.

Cosa è successo negli ultimi 10 anni: diminuiscono i furti nella prima casa, di auto, di oggetti dai veicoli, di animali; stabile la percentuale di insicuri ma diminuiscono i molto sicuri a aumenta chi non esce mai
Rispetto all’indagine del 1997-1998 alcuni reati evidenziano una netta diminuzione, si tratta del furto nell’abitazione principale (dal 2,1 del 1997-1998 all’1,1 per cento del 2008-2009), il furto di automobili (dal 3,6 all’1,7 per cento), il furto di oggetti dai veicoli (dal 4 al 2,1 per cento) e il maltrattamento e furto di animali (dal 4,2 al 2,6 per cento). L’unico reato in aumento è il furto di bicicletta (nel 1997-1998 era pari a 3,1 per cento, 2,5 per cento nel 2002 e 3,8 per cento nel 2008-2009).

− Rispetto al tipo di oggetti rubati, mentre nel 2002 rispetto al 1997-1998 vi era stato una forte crescita dei furti di cellulari, dovuta anche alla crescita del numero di cellulari, l’ultima indagine ha fatto registrare una diminuzione del loro furto, almeno per quanto riguarda il furto di oggetti personali senza contatto (dal 22,2 al 15,6 per cento), forse perché il cellulare rappresenta uno di quegli oggetti che ora più che mai è in uso portare sempre con sé.

− Per il borseggio, invece, è minore la probabilità che venga rubato del denaro. Il denaro è stato indicato nel 1997-1998 dal 76,3 per cento delle vittime, dal 61,5 per cento nel 2002 e dal 43,3 per cento nel 2008-2009. Questa drastica riduzione è probabilmente legata all’aumento dell’uso delle carte bancarie a parziale discapito dell’uso del denaro liquido e ad una maggiore attenzione a dove il denaro viene messo nel momento in cui si prendono i mezzi pubblici da parte della popolazione.

− Negli anni è diminuito l’uso delle armi nelle rapine, attualmente pari al 24,8 per cento. Nel 2002 raggiungeva il 53,3 per cento e nel 1997-1998 il 51,8 per cento.

− La percezione di insicurezza mostra una sostanziale stabilità, sebbene continuino a diminuire coloro che si sentono molto sicuri (dal 24,3 per cento del 1997-1998 al 18,8 per cento del 2008-2009) e aumentino coloro che non escono mai (dall’8,4 per cento del 1997-1998 all’11,6 per cento), soprattutto tra gli anziani con più di 70 anni (dal 33,9 del 1997-1998 al 43,6 per cento).

Cosa è successo negli ultimi 10 anni: aumenta la preoccupazione di subire scippi, borseggi, rapine, aggressioni e violenze sessuali; il rischio di subire una violenza sessuale preoccupa più della metà delle donne
Cresce rispetto al 2002 l’influenza della criminalità sulle abitudini di vita dei cittadini (dal 46,3 del 2002 al 48,5 per cento del 2008-2009). Diminuisce la preoccupazione di subire un furto di auto, ma peggiora la preoccupazione di subire scippi o borseggi (che aumenta dal 2002 dal 44,2 al 48,1 per cento), rapine e aggressioni (dal 43 al 47,6 per cento) e soprattutto violenze sessuali (dal 36,3 al 42,7 per cento), che preoccupano più del 50 per cento delle donne.

− Assumono valori più bassi gli indicatori di degrado sociale ed ambientale rispetto al 1997-1998, ad esclusione della presenza di persone che spacciano droga. Rispetto al 2002 vi è una complessiva stabilità di queste segnalazioni fatta eccezione per la diminuzione della presenza di prostitute in cerca di clienti (13,3 per cento nel 1997-1998, 10,4 per cento nel 2002, 7,7 per cento nel 2008-2009).


− Nel territorio emergono però delle differenze, al Nord e al Centro la percentuale di cittadini che vedono persone che spacciano droga, diminuita tra il 1997-1998 e il 2002, è nuovamente aumentata nel 2008-2009 (dall’11 al 7,6 all’11,6 per cento per il Nord-ovest, dal 7,8 al 5,9 al 7,7 per cento per il Nord-est e dal 9,6 al 7,6 al 10,6 per cento nel Centro). Lo stesso andamento oscillatorio si presenta di nuovo al Centro Italia per quanto concerne la presenza di persone che si drogano (diminuite dal 19,3 per cento del 1997-1998 al 14,9 per cento del 2002 per poi aumentare al 16 per cento nel 2008-2009 ) e al Sud per gli atti di vandalismo (dal 35,3 al 27,7 al 30,4 per cento).

Cosa è successo negli ultimi 10 anni:migliora il giudizio sul lavoro delle forze dell’ordine; cresce l’uso di strategie di difesa meccaniche ed elettroniche (porte blindate, allarmi…)
Il lavoro svolto dalle forze dell’ordine viene giudicato in modo più positivo (il 38,4 per cento si dichiara poco o per niente soddisfatto del loro lavoro rispetto al 42,2 per cento del 1997-1998 e al 36,2 per cento del 2002).

− Aumenta l’uso delle strategie di difesa meccaniche ed elettroniche (la porta blindata dal 36,6 per cento del 1997-1998, al 40,8 per cento del 2002 e al 46,7 per cento del 2008-2009, il bloccaggio alle finestre dal 21,9 al 26,4 e al 28,4 per cento, il dispositivo di allarme dal 13,4 al 16 e al 19,1 per cento); diminuisce il possesso di cani da guardia (dal 14,3 per cento all’11,8 per cento al 9,9 per cento) e l’utilizzo del servizio di portierato condominiale o del custode (dall’8,9 al 7,1 al 5,9 per cento).

Il territorio: Campania, Lazio, Puglia ai livelli più alti della graduatoria per reati e paura
Nel territorio emergono alcuni luoghi di maggiore criticità: la Campania, il Lazio e la Puglia si posizionano sempre nei livelli più alti della graduatoria sia rispetto ai reati subiti, che al timore di subirli nonché in relazione alla percezione di insicurezza e al degrado della zona. Tra le regioni del Nord invece è il Veneto a mostrare i livelli più elevati di paura tra i cittadini, sebbene i suoi abitanti non presentino tassi di vittimizzazione particolarmente diversi dagli altri.

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