mercoledì 17 novembre 2010

Ronde anti-rifiuti nel centro città. Le guida il «re» delle cravatte


Marinella e i commercianti di Chiaia annunciano controlli contro chi sversa fuori orario.
NAPOLI — «Adesso basta. Adesso incominciamo a controllare noi il territorio. E se ci andranno di mezzo altri commercianti pazienza. La misura è davvero colma». Maurizio Marinella — insieme con altri titolari di boutique di Chiaia — guida una protesta non solo anti immondizia, ma soprattutto anti vandali. Qualcuno le chiamerà ronde, ma loro non desistono. «Da troppo tempo conviviamo con questi cumuli di immondizia abbandonati in piazza Vittoria — aggiunge — e non possiamo non concordare sul fatto che tanti di noi, spesso titolari di pubblici esercizi, depositano i rifiuti a tutte le ore. Basta dare una occhiata alla natura dell’immondizia. E tutto avviene in barba ai regolamenti. Ora le regole le dettiamo noi. E non guarderemo in faccia a nessuno».

Sono due i piani sui quali il comitato di commercianti di Chiaia si sta muovendo. Da un lato la stesura di un decalogo del buon esercente, che rispetta le regole, al quale si dovrà formalmente aderire per ottenere una sorta di certificazione di qualità. Dall’altro una lettera, dai toni durissimi, una specie di manifesto programmatico inviato alle autorità cittadine e sottoscritta anche da una serie di residenti in zona. Una missiva dove si chiede che venga finalmente effettuata la raccolta differenziata e gestito l’umido in maniera differente, per evitare che imputridisca all’aria. Il caso di piazza Vittoria è emblematico: dall’inizio della crisi l’immondizia non è mai scomparsa dallo slargo. «E allora a noi non resta che diventare controllori del territorio — avverte il re delle cravatte —. Registreremo le infrazioni e apriremo un filo diretto con i vigili e la Municipalità». L’altra anima della protesta è Carla Della Corte, una gioielleria in via Calabritto e l’esasperazione alle stelle. «Multare i trasgressori è inevitabile — sbotta— e puntare al recupero e al riciclo della materia è il punto di partenza per risalire la china. Perché, mi creda, siamo arrivati davvero al fondo».

Il quadro diventa completo quando da Marinella arriva una coppia di turisti. Sono clienti abituali e il primo quarto d’ora va via non a parlare di sete e di nuance, di fantasie piccolo punto o di regimental, ma del cumulo di immondizia che cresce sempre di più fuori dall’edicola della piazza, lambito dai passaggi del City Sightseeing che spesso guada il monte di sacchetti, li schiaccia sotto le ruote. «Ed è così da giorni — aggiunge Marinella —. Ogni cliente un commento, una parentesi inevitabile su questa assurdità». All’appello hanno già risposto in tanti. «Fra i firmatari della missiva — spiega la Della Corte — la cui stesura è stata affidata a Maria Carmen Villani, ci sono Gigi Russo, Alessio Visone, Annalisa Mignogna, Donato e Paola Rosa, Paola Abbamonte, Pasquale Sorrentino. E sono solo i primi. Ci sono anche tutti i dipendenti dei nostri negozi. Tutti si sono impegnati a vigilare e a segnalare depositi dei rifiuti fuori orario e finanche a vigilare sulla mancata differenziata».

Ma come agire, come coordinare i controlli? Un cittadino come può segnalare un abuso del genere? I controlli, quelli ufficiali, sono demandati alla polizia municipale. «Le nostre squadre — spiega il generale Luigi Sementa, comandante dei vigili urbani di Napoli — sono impegnate, compatibilmente con tutti gli altri incarichi che portiamo avanti, in una serie di controlli e sono state elevate una serie di multe anche nella zona Chiaia. Gli uomini guidati da Gaetano Frattini hanno effettivamente sorpreso commercianti e anche signore della cosiddetta città bene a depositare i sacchetti a mezzogiorno. Uno degli ultimi casi che mi è stato segnalato riguarda la zona di piazza Municipio dove sono stati multati la farmacia ed il bar vicino a Palazzo San Giacomo poiché alle 18 gettavano cartoni e rifiuti che potevano essere depositati solo dopo le venti». Ma qual è la strategia da consigliare a questi nuovi controllori del territorio? Come muoversi per ottenere il massimo del risultato e non vanificare gli sforzi? «Occorrono denunce circostanziate — avverte il generale — e senza cattiveria. Qui non si tratta di colpire il vicino poco simpatico, ma di modificarne i comportamenti in una direzione di civismo nell’interesse di tutti. Magari torna utile una foto con una macchinetta che indichi anche la data, l’ora. E poi meglio tenere il numero dell’unità operativa a portata di mano».
Anna Paola Merone - 17 novembre 2010
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