martedì 23 novembre 2010

Federalismo, Cgia: Solo 4 Regioni su 20 versano più di quanto ricevono

Roma, 23 nov (Il Velino) - Solo 4 Regioni su 20 – esordisce Giuseppe Bortolussi, segretario della CGIA di Mestre - versano imposte, tasse e contributi in quantità superiore a quanto ricevono in termini di trasferimenti e servizi dallo Stato centrale. Ed è per questo motivo che sta riemergendo la protesta tra gli imprenditori e i Sindaci del Nord delle aree di confine.
I primi, come è successo lunedì scorso a Cernobbio, premono perchè la Lombardia parta subito con il federalismo fiscale; i secondi, invece, chiedono a gran voce di trasferirsi nelle Regioni a Statuto Speciale”. I numeri, secondo la Cgia di Mestre, sono inequivocabili: nel 2008, solo la Lombardia (+ 28,10 mld di euro), il Veneto (+4,70 mld di euro), l’Emilia Romagna (+3,14 mld di euro) e il Piemonte (+568 milioni di euro) hanno segnato un residuo fiscale positivo, ovvero hanno versato molto di più di quanto hanno ricevuto in termini di trasferimenti e servizi dallo Stato. Tutte le altre realtà regionali, invece, hanno presentato valori negativi, con punte preoccupanti per la Campania (-15,30 mld di euro) e la Sicilia (-18,73 mld di euro). Il dato medio nazionale, fanno notare dalla Cgia di Mestre, è stato pari a –42,57 mld di euro e corrisponde al deficit registrato dalla nostra Pubblica Amministrazione. In termini pro capite, invece, ogni cittadino lombardo ha dato in solidarietà al resto del Paese 2.915 euro. Ciascun veneto 974 euro, ogni emiliano-romagnolo 736 euro e ciascun piemontese 129 euro. Ad avere i maggiori benefici tra quanto hanno versato e quanto hanno ricevuto sono stati i cittadini valdostani. Ciascun residente in Valle d’Aosta ha registrato un saldo pro capite negativo pari a 6.216 euro. “Dalla lettura di questi dati – conclude Bortolussi – non balza agli occhi solo la grande differenza esistente tra Nord e Sud del Paese, in parte giustificata dai forti squilibri economici esistenti, ma, soprattutto, dalle sperequazioni esistenti tra le Regioni a Statuto ordinario e quelle a Statuto Speciale del Nord. Una diversità di trattamento che sta spingendo molti Sindaci delle aree di confine a chiedere di trasferirsi verso le Regioni autonome che, rispetto alle altre, pagano meno, trattengono più risorse sul proprio territorio e, spesso, ricevono maggiori trasferimenti dallo Stato”. 
(red/mal) 23 nov 2010 13:
fonte: http://www.ilvelino.it/articolo.php?Id=1246271


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