lunedì 27 dicembre 2010

Federalismo, Armao: “Prime conferme del pregiudizio contro la Sicilia”

di BlogSicilia
27 dicembre 2010 -
“Quanto il governo regionale ha sostenuto da mesi sugli scenari nefasti che si apriranno con il federalismo fiscale che vuol propinare l’esecutivo a trazione leghista è oggi avvalorato anche dai dati.


I più recenti studi pubblicati in materia dimostrano, infatti, che la forma di federalismo fiscale, così come si sta delineando in Italia, al di là delle ricadute che avrà sulle singole amministrazioni locali e regionali, rischia di provocare ulteriori danni al Mezzogiorno, accentuando le differenze tra la Sicilia ed il centro-nord”.

Questo il commento dell’assessore regionale dell’Economia, Gaetano Armao, sullo studio del Pd sulle refluenze del federalismo fiscale sui Comuni italiani.

“Solo adeguati e contestuali riequilibri finanziari ed infrastrutturali - ha detto Armao – e le perequazioni previste dalla legge sul federalismo fiscale, che non trovano sino ad oggi l’attuazione richiesta, potranno evitare che si approfondisca il già grave divario esistente tra nord e sud del Paese”.

“È indispensabile, pertanto, – ha proseguito l’assessore – che la definizione e l’attuazione delle perequazioni, sia fiscali che infrastrutturali, vadano di pari passo con il federalismo fiscale, cosa che non sta avvenendo. Se le cose rimarranno così – e lo diciamo da mesi - il federalismo servirà soltanto a rafforzare le aree più ricche del Paese, rendendo incolmabile il divario che si è approfondito dopo 150 anni di Unità d’Italia”.

“Per questo motivo – ha concluso Armao – intendiamo, dopo essere riusciti a sganciare la Sicilia dal carro del federalismo fiscale nazionale che corre dritto verso la sperequazione, negoziare con lo Stato un federalismo equo e solidale per i siciliani.

Sono queste le condizioni che abbiamo già posto allo Stato in Commissione paritetica, ma è necessario che questo processo veda protagonista l’intera classe dirigente siciliana -politica, economica e culturale – unita dall’esigenza di offrire alla nostra terra una via d’uscita dal declino al quale la vogliono condannare gli speculatori e gli ascari, sempre numerosi, nei momenti di svolta”.

 

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