lunedì 27 dicembre 2010

Il brutto natale di Stefania Prestigiacomo

di BlogSicilia
27 dicembre 2010

Una intervista confessione. Accorata, liberatoria. “Inquesto Pdl mi sento sempre più a disagio. Si è creata un’atmosfera da caccia all’untore. E sono stata anche insultata dagli ex di An”.
Così il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo al “Corriere della Sera”, dopo un “silenzio di quattro giorni”.


E sono stati quattro giorni di disagio”. Poi, il ministro dice di aver chiarito sul voto contrario in Parlamento con “Cicchitto, grazie anche al dottor Letta. Ma certo non mi aspettavo di leggere sul Giornale una ricostruzione dei fatti alterata e un editoriale offensivo palesemente ispirato da qualcuno che fa il direttore occulto”, aggiunge tirando in ballo Daniela Santanche’ per quello che definisce “un attacco personale, basato sul fango”.

La politica italiana è maschilista?

«Qui siamo molto oltre il maschilismo, e molto peggio. Le donne in politica non sono una categoria. Ognuna ha la sua storia e le sue competenze. Se Tremonti, Alfano, La Russa hanno un problema, si parla di quello. Se ce l’hanno la Prestigiacomo, la Gelmini, la Carfagna, si parla delle donne, delle loro lacrime, dei loro nervi».

Sui presunti giudizi del premier su di lei e  Carfagna, dice: “Non sono una yes-woman, non dico sempre di sì, dico quel che penso. Ma l’idea che io, dopo 16 anni, possa essere accusata di infedeltà sarebbe ridicola se non fosse mortificante. Sono nata politicamente con Berlusconi, morirò politicamente con Berlusconi”. La Prestigiacomo torna sulla norma, quella che sospenderebbe la tracciabilità dei rifiuti.

«L’80 per cento dei rifiuti italiani è speciale. Ed è fuori controllo. Viaggia per i fatti suoi. Sostiene il ministro. La documentazione è tutta cartacea, ed è facile falsificarla. Il controllo deve diventare telematico, con i dati su una chiavetta, una scatola nera sui camion, e la sorveglianza affidata ai carabinieri. Una rivoluzione. La Confindustria ci appoggia. Purtroppo molte aziende preferiscono il vecchio sistema. E dietro i rifiuti ci sono lobby potentissime».
Cosa chiede a Berlusconi?

«Di intervenire nel merito dei problemi. Nel partito, dove i giovani non possono essere sacrificati per sempre, dove non possono essere tre persone a fare e disfare. E nel ministero, che nel 2011 non può lavorare con un taglio al bilancio del 60 per cento. Sono riuscita a salvare i parchi, che rischiavano la chiusura. Ma per bonificare 53 siti, grandi come una regione italiana, non ho un euro.
Come faccio? La logica dei tagli orizzontali è deleteria, soprattutto per un ministero disastrato come quello che ho ereditato da Pecoraro Scanio. Lavoro 12 ore al giorno. Non merito di essere trattata così».

Sul passaggio al gruppo misto, il ministro dice di non aver “ancora deciso. Non sono un’irresponsabile”, ma “si fa politica con la bava alla bocca. Davvero crediamo sia il modo giusto per allargare la maggioranza?”. Poi, solidarieta’ alla collega Carfagna perché “ha fatto una carriera politica veloce, ma poi ha dimostrato umiltà“.

Quanto all’episodio verificatosi alla Camera, Prestigiacomo sottolinea che “la scene con deputati di maggioranza che mi insultavano e chiedevano le mie dimissioni mi hanno profondamente ferito. Erano tutti ex di An. La parte che dovrebbe essere minoritaria nel partito. Mi chiedo se invece non siamo noi, nati con Forza Italia, a essere finiti in minoranza”.

Sulle voci di un possibile passaggio nelle fila del partito di Micciché dice: “Da sempre guardo con grande attenzione al partito del Sud. Costruire un contraltare alla Lega è una grande sfida. ”
E la fedeltà a Berlusconi? “Ma il partito del Sud avrà in Berlusconi il suo faro…”.





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