lunedì 27 dicembre 2010

Le due facce contrapposte del governatore Cappellacci

Il secondo anno di governo: dal caso eolico alla vertenza entrate poi la sconfitta elettorale


CAGLIARI. Sul piano dell’attività di governo il secondo anno di Ugo Cappellacci alla presidenza della Regione non ha regalato niente di più e niente di meglio rispetto al primo, che non si era certo caratterizzato per brillantezza. Ma mentre per il 2009 ci poteva essere l’attenuante del rodaggio, per il 2010, trascorso in gran parte a inseguire vertenze senza risolverle (come quella delle entate fiscali), era stata promessa una svolta. Non c’è stata. Nello stesso centrodestra c’è chi dice che la legislatura, al giro di boa tra 7 mesi, è già segnata. Sul piano più strettamente politico il 2010 di Cappellacci è stato a due facce. Una è negativa ed è caratterizzata da due «infortuni» e da un’occasione sprecata. Il primo e il più grave degli infortuni è l’inchiesta della magistratura romana sull’eolico in Sardegna, che vede il presidente coinvolto assieme a Flavio Carboni: certe frequentazioni bastano da sole a macchiare un’esperienza. Il secondo sono le elezioni amministrative di primavera: rispetto alle regionali del febbraio 2009 il centrodestra è stato soronamente bocciato dal dilagante astensionismo. L’occasione sprecata sono le riforme. A un certo punto il presidente ha ripreso in mano la clava del cambiamento: «Aboliamo le nuove Province». E invece? Nessuna proposta operativa né sulle Province né su altri enti, ma commissariamenti (Asl e non solo) e tidimidezze (lo Statuto). La faccia positiva (o semipositiva) del 2010 è la formazione della nuova giunta con l’uscita di 4 tecnici e l’ingresso di altrettanti politici. Il «rimpastone» non ha risolto i problemi della maggioranza e per l’inizio del 2011 se ne annuncia un altro. Auguri.
(f. per.)

 

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