lunedì 27 dicembre 2010

Il federalismo e’ la bacchetta magica, per le imprese padane

Federalismo, Ccia Monza: le imprese lo chiedono anche contro la mafia
Roma, 27 dic (Il Velino) - Più della metà delle imprese lombarde chiede il federalismo per contrastare il fenomeno delle organizzazioni criminali di stampo mafioso in Lombardia. È quanto emerge dalla indagine “Economia, crisi e illegalità” condotta dall’Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza, che ha coinvolto circa 1000 imprese lombarde.


Un fenomeno che preoccupa soprattutto in relazione alla crisi che, per oltre il 90 per cento degli imprenditori lombardi, ha avvantaggiato mafia e ‘ndrangheta offrendo un più “facile credito” e possibilità di commesse e lavoro. E per circa la metà degli imprenditori lombardi una maggiore trasparenza nella Pubblica Amministrazione è il mezzo più efficace per arginare la tentazione di scendere a patti con mafia e ‘ndrangheta, anche se quasi 1 imprenditore su 3 ritiene che un presidio del territorio da parte delle Forze dell’Ordine funzioni da deterrente contro le infiltrazioni a stampo mafioso. I più convinti del federalismo come ricetta anti-criminalità sono gli imprenditori di Varese (68,3 per cento) e Como (63,8 per cento), mentre a Milano e a Monza si punta sulla trasparenza nella P.A. e al presidio delle Forze dell’Ordine. Edilizia (64,3 per cento), immobiliare (11,9 per cento) e il new business rifiuti (12,3 per cento) sono i settori più “permeabili” a infiltrazioni e collusioni.

“Un territorio che fa della legalità il valore, e si impegna a tutelarla in ogni suo aspetto, è un territorio ricco che attrae investimenti “veri”, “buoni” ed impresa – ha dichiarato Carlo Edoardo Valli, presidente della Camera di commercio di Monza e Brianza –. In questo momento tra crisi e ripresa, come istituzione non possiamo permetterci di abbassare la guardia, ma dobbiamo continuare a rafforzare la rete della legalità per sconfiggere ogni forma di illegalità che danneggia i cittadini e le imprese del territorio”.

LE ORGANIZZAZIONI CRIMINALI MAFIOSE IN LOMBARDIA - La maggioranza degli imprenditori lombardi, prosegue la Cciaa, crede che la presenza delle organizzazioni criminali di stampo mafioso in Lombardia sia un fenomeno favorito dalla infiltrazioni della malavita nella Pubblica Amministrazione per ottenere appalti (49,8 per cento). Per più di un imprenditore lombardo su quattro (27,3 per cento) si tratta di un fenomeno naturale, legato alla ricchezza economica della Regione. Il 13,4 per cento infine, ritiene che mafia ed ‘ndrangheta nel Nord del Paese siano derivate dalla presenza di detenuti al confino nel passato. Solo il 2,7 per cento degli imprenditori lombardi pensa che si tratti di una campagna mediatica fatta dai giornali e dalle televisioni. I più convinti delle infiltrazioni della malavita nella Pubblica Amministrazione sono i bergamaschi (52,9 per cento) e i milanesi (50,5 per cento). Mentre gli imprenditori di Varese e Monza e Brianza ritengono che le organizzazioni criminali di stampo mafioso siano un fenomeno legato alla presenza di detenuti al confino nel passato (rispettivamente 20,7 per cento e 20 per cento). La principale conseguenza delle infiltrazioni mafiose consiste per gli imprenditori lombardi nel danno economico per l’intero sistema socio-produttivo (82,7 per cento), come del resto pensano che mafia e ‘ndrangheta danneggino l’immagine del territorio (13,3 per cento).

LA CRISI E LE ORGANIZZAZIONI CRIMINALI A STAMPO MAFIOSO - Il fenomeno delle organizzazioni criminali preoccupa soprattutto in relazione alla crisi che, secondo gli imprenditori lombardi, ha avvantaggiato mafia e ‘ndrangheta offrendo un più “facile credito” (57 per cento) e possibilità di commesse e lavoro (35,7 per cento). Del resto il 33 per cento delle imprese lombarde ritiene che gli imprenditori collusi con mafia e ‘ndrangheta “cedano” per non chiudere l’attività, sebbene la maggioranza creda che le collusioni non siano frutto di necessità, ma siano invece causate dalla voglia di incrementare il proprio giro d’affari. A credere maggiormente che la mafia offra un più facile credito sono gli imprenditori di Monza e Brianza (60,6 per cento), Como (63,8 per cento) e Bergamo (61,8 per cento).

I MEZZI PER CONTRASTARE LA MAFIA - Circa la metà degli imprenditori lombardi chiede una maggiore trasparenza nella Pubblica Amministrazione per contrastare il fenomeno delle organizzazioni criminali a stampo mafioso, anche se quasi 1 imprenditore su 3 ritiene che un presidio del territorio da parte delle Forze dell’Ordine funzioni da deterrente contro le infiltrazioni a stampo mafioso. Così come è importante per 1 imprenditore su 5 il ruolo delle associazioni di categoria e delle istituzioni locali. Gli imprenditori di Brescia (58,3 per cento), Como (52,2 per cento) e Varese (51,2 per cento) sono quelli che chiedono di più una maggiore trasparenza nella P.A., mentre a Bergamo (30,4 per cento) e a Monza e Brianza (30 per cento) sono le Forze dell’Ordine a rappresentare il mezzo più efficace per arginare il fenomeno di mafia e ‘ndrangheta. Anche il federalismo, si legge ancora nello studio, rappresenta un rimedio utile contro le organizzazioni criminali per circa la metà delle imprese lombarde, e addirittura il 6,4 per cento crede che sia capace di annullare completamente il fenomeno. Il federalismo non incide su mafia e ‘ndrangheta per il 37,2 per cento dei lombardi e il 6,9 per cento pensa addirittura che le riforme a stampo federalistico possano aggravare la situazione. I più federalisti sono gli imprenditori di Varese (68,3 per cento) e Como (63,8 per cento).

I SETTORI DOVE OPERANO MAGGIORMENTE LE ORGANIZZAZIONI CRIMINALI – Edilizia (64,3 per cento), immobiliare (11,9 per cento) e rifiuti (12,3 per cento): questi i settori in cui, secondo gli imprenditori lombardi, operano di più le organizzazioni criminali a stampo mafioso. A Monza e Brianza gli imprenditori vedono nell’edilizia il settore dove le infiltrazioni sono più diffuse (74,4 per cento), mentre a Brescia quasi un imprenditore su 5 crede che il new business dei rifiuti sia quello più permeabile a mafia e ‘ndrangheta.
(red/dam) 27 dic 2010 11:2
http://ilvelino.it/articolo.php?Id=1266153
 

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