mercoledì 1 dicembre 2010

Il Teatro Stabile della Basilicata presenta


la farsa in tre quadretti: Il petrolio il presidente e l'aspirante becchino.
Ovvero, paraleghismo, retorica roccoco' e perfezionismo paranoico, in Lucania.

Primo quadretto. La Val d'Agri pronta a fare i "bagagli" e a passare con la Campania.
«Chiediamo che la Val d'Agri venga annessa alla provincia di Salerno». Motivo della richiesta di “trasferimento” il fatto che la Regione ha deciso di «riservare l'ammontare delle royalties del petrolio e del gas della Val d'Agri esclusivamente alla Finanziaria 2011 della Regione».
Molti comuni del Cilento e dell'alto Jonio calabrese chiedono, da tempo, l'annessione alla Basilicata. Per controbilanciare le cose oggi arriva la proposta del Csail: «chiediamo che la Val d'Agri venga annessa alla provincia di Salerno». Motivo della richiesta di “trasferimento” il fatto che la Regione ha deciso di «riservare l'ammontare delle royalties del petrolio e del gas della Val d'Agri esclusivamente alla Finanziaria 2011 della Regione». Pertanto Filippo Massaro, presidente del Csail, ha annunciato che proporrà un referendum consultivo, tra tutti i cittadini residenti nei comuni valligiani, per chiedere loro di fare i “bagagli” e “trasferirsi” in Campania, visto che «non c'è più alcun motivo per rimanere in Basilicata». Insomma Per Massaro «non c'è altra soluzione che fare il percorso inverso di quello dei comitati popolari del Vallo di Diano e del Cilento che come è noto chiedono il passaggio alla regione Basilicata con l'illusione di un'attenzione politica ed istituzionale che, invece, la vicenda della Finanziaria 2011 dimostra non c'è assolutamente per la Val d'Agri, figuriamoci ci possa essere per altre aree». Non si tratta di «campanilismo ma «di rivendicare quell'equo risarcimento per tutti i problemi (e non sono pochi) che il “popolo del petrolio” vive quotidianamente sulla propria pelle, a cominciare dalla salute». Pur concordando con il fatto che i tagli del Governo impongono alle Regioni sacrifici «non siamo disponibili - ha aggiunto Massaro - ad accettare il principio che ancora una volta siano i cittadini della Val d'Agri a pagare per tutti». 01/12/2010.


Secondo quadretto. La puntualita' di De Filippo.
di NINO GRASSO, Portavoce Presidente Regione
Il presidente della Regione, Vito De Filippo, ne è convinto. E lo va ripetendo spesso.
Specie se l’uditorio, come è recentemente accaduto nell’ultima settimana, prima a Paestum (in un dibattito su politica e giustizia con Rosario Priore) e poi a Potenza (in occasione dell’incontro con Giuliano Amato ed Emilio Colombo sugli ultimi 150 anni di vita unitaria), è di quelli particolarmente autorevoli.
La Basilicata – secondo il governatore lucano – oggi deve guardarsi da quanti, in un impeto di semplificazione demagogica, si sono iscritti a due scuole di pensiero, entrambe pericolose per il loro manicheismo ideologico: quella degli “sciamani”, da un lato, e degli “apocalittici”, dall’altro.
Per i primi, una sorta di “stregoni” del terzo millennio, i problemi che quotidianamente assillano le nostre comunità si possono risolvere “facilmente”, se solo si adottassero ricette “miracolose”, di stampo “rivoluzionario”. E comunque culturalmente posizionate in un “altrove” geografico che si trova al di fuori della nostra terra.
Poi ci sono gli “apocalittici”. Quelli che pensano che non vi sia più nulla da fare per “redimere” il Mezzogiorno, condannato da 150 di disunità ad un inesorabile declino. Secondo questa scuola di pensiero, particolarmente radicata negli ambienti leghisti della Padania, il Sud essendo una sorta di malato “irrecuperabile” non può che essere abbandonato al proprio destino. Possibilmente senza sprecare nuove risorse economiche in uno sforzo, ritenuto improbo, di “salvezza”.
Tra gli uni e gli altri, tra chi pecca dell’arroganza intellettuale degli “sciamani” o del nichilismo geografico degli “apocalittici”, nel malcelato tentativo, condiviso sia dagli uni che dagli altri, di screditare la classe dirigente meridionale in carica, il rischio che si corre è quello di rimanere stritolati in un vuoto rituale, che è proprio di un Paese sempre più “poli-anarchico”. Un Paese cioè – per dirla con De Filippo – dove ognuno pensa ai fatti propri.
Che fare? Il Presidente della Regione Basilicata, anche qui, non ha dubbi. Il Sud – ha spiegato recentemente il governatore lucano prima a Paestum e poi a Potenza – ha bisogno di virtù antieroiche come la pazienza e l’indulgenza. Serve cioè il buon senso di una classe dirigente che con sobrietà, umiltà e disponibilità affronti i problemi quotidiani con la forza, questa sì “eroica”, dell’impegno costante. Spesso oscuro. Improntato al rispetto di regole semplici, ma fondamentali, in una pubblica amministrazione votata al bene comune.
Qualcuno (sulla stampa) ha recentemente commentato con ironia il rigore della puntualità che scandisce i ritmi dell’agenda istituzionale di Vito De Filippo. In un Paese dove il rispetto degli orari sembra essere un optional per gran parte della classe dirigente, fa sicuramente notizia un Presidente di Regione che non si presenta agli appuntamenti con la classica mezz’ora di ritardo.
Lunedì scorso, per esempio, l’appuntamento con le parti sociali era stato fissato per le 8,30 in Sala Verrastro, nel palazzo della giunta a Potenza. E alle 8,25 Vito De Filippo era già in ufficio pronto a cominciare una riunione, alla quale molti degli invitati sono giunti, purtroppo, con il “puntuale” ritardo di sempre.
Certo, per mutuare la metafora del governatore lucano, ci vuole “pazienza” e “indulgenza”. Con la speranza però, verrebbe da aggiungere, che alla lunga anche la “buona educazione”, che si misura proprio con il rispetto degli altri quanto è stato fissato un appuntamento condiviso, finisca per diventare una “buona pratica” in questa Basilicata del terzo millennio.
01/12/2010

Terzo quadretto. Miglionico: il Comune cerca un becchino.
Una patente “C”, una licenza di scuola media inferiore e qualche nozione di polizia mortuaria.
Questo è il necessario per ambire a un “posto fisso”, uno dei pochi oramai, presso il Comune di Miglionico. In esecuzione di Determinazione del Responsabile dell'Area Tecnico Manutentiva emanata guardacaso il 2 novembre, il Comune di Miglionico ha indetto un concorso pubblico per titoli ed esami per la copertura di 1 posto, a tempo indeterminato, a tempo parziale a 18 ore settimanali, per il profilo di “Addetto ai servizi cimiteriali - necroforo/affossatore”, Categoria B3, Posizione economica B3. Pubblicato sulla G.U. n. 88 del 5-11-2010 al bando, in scadenza il 5.12.2010, possono partecipare uomini e donne in possesso dei requisiti qui elencati. Oltre alla patente di categoria “C” e al titolo di Studio di Terza media Inferiore è richiesta la cittadinanza italiana o di uno degli Stati membri dell'Ue alle condizioni previste dall'art. 3 del D.P.C.M. del 7.02.94, n. 174; essere maggiorenne e godere dei diritti civili e politici; non aver subito condanne e non avere procedimenti penali in corso; insussistenza di misure che siano causa di destituzione, dispensa o decadenza dall'impiego presso una Pubblica Amministrazione; avere un'idoneità psico-fisica all'impiego ed alle mansioni del profilo professionale richiesto e, per candidati di sesso maschile, nati entro la data del 31 dicembre 1985, avere una posizione regolare nei riguardi degli obblighi militari. Altri dettagli sono consultabili dal bando completo affisso all'albo pretorio comunale e/o visionabile nell' apposita sezione bandi del sito www.comune.miglionico.mt.it. Il trattamento economico inerente al posto da ricoprire è quello previsto dal vigente Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro-Comparto Regioni-Autonomie Locali. La domanda di partecipazione al concorso, redatta in carta semplice secondo il modello allegato al bando, debitamente sottoscritta dal candidato, dovrà essere indirizzata al Comune di Miglionico - Servizio Personale - via Dante, 12- 75010 Miglionico e potrà essere presentata direttamente all'Ufficio protocollo del Comune o a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno. Una commissione esaminatrice nominata con deliberazione di Giunta comunale si occuperà di selezionare e valutare i candidati. Candidati che saranno sottoposti a tre prove che si terranno presso i locali dell'ex refettorio della scuola elementare in via Estramurale Castello, 1. Le tre prove, scritta, teorico-pratica e orale, inizieranno alle ore 10 e si terranno nell'ordine nelle giornate di Lunedì 13, martedì 14 e venerdi 17 dicembre 2010. Particolare e curiosa la prova “pratica”, che oltre a vertere sulle tecniche di pulizia e manutenzione del verde delle aree cimiteriali, costruzione e manutenzione di opere edili e utilizzo di macchine operatrici (terne e miniescavatori) vedrà il candidato cimentarsi anche in “escavazioni fosse”.
01/12/2010
fonte: http://www.ilquotidianoweb.it/it/Basilicata/

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