mercoledì 1 dicembre 2010

Rischio Italia per l'euro, Napoleoni ci crede. Krugman un po' meno


Roma, 01-12-2010
L'euro? Per Loretta Napoleoni, ospite di Rainews, "può crollare, perché la Germania non può reggere" il peso del debito di paesi come l'Italia.

"Dubito che personalità come Tremonti o Draghi possano convincere i mercati che la situazione italiana è diversa da quella che è, siamo vicini ad una situazione di panico di mercato e un'Italia senza governo e nell'incertezza facilita questo panico".

Ma allora, che fare? "Credo sia difficilissimo trovare una soluzione valida - risponde Napoleoni da Londra - Il pericolo è che se l'Italia non riesce a convincere i mercati che la situazione è stabilizzata, c'è il rischio che l'euro crolli" e che la moneta unica resti solida solo per i paesi con i conti a posto, "come la Germania" e non per quelli inaffidabili come Portogallo o Italia. 

La tempesta punta l'Italia
Sempre a Londra, hanno idee un po' diverse da quelle della Napoleoni al Financial Times, che vede la tempesta dell'eurozona spostarsi verso l'Italia ma identifica Tremonti - con o senza Berlusconi - come la garanzia che soddisfa i mercati.
Il quotidiano britannico ricorda l'aumento degli spread sui btp con l'Italia che paga il 2% in più della Germania, l'elevato debito pubblico (118,5% del pil) e la necessità di rifinanziarlo, "quasi 300 miliardi il prossimo anno" ( e già qui ci sarebbe da discutere, visto che la responsabile del debito pubblico Maria Cannata ha parlato recentemente circa 240 miliardi di emissioni di titoli di Stato a medio e lungo termine, circa 20 miliardi in meno di quest'anno).

Dopo Silvio, Giulio
Insomma, l'attenzione dei mercati per i conti pubblici italiani si tradurrà in una pressione non solo finanziaria ma anche politica: e sotto questo profilo "la personalità e le politiche di Tremonti sono un vitale fattore stabilizzante", alle luce delle tensioni politiche in vista del voto di fiducia del 14 dicembre che deciderà le sorti del Governo Berlusconi. Dopo il Cavaliere, secondo Ft, potrebbe arrivare Tremonti.

Paella indigesta per gli italiani
Ma il punto, secondo Ft, è che il destino del'italia nella crisi dell'eurozona resta legato a quello di Madrid: se "la Spagna chiedesse un aiuto d'emergenza" il conto che l'italia dovrebbe pagare per sostenerlo metterebbe le nostre finanze pubbliche sotto pressione. Da qui la chiosa del Financial Times: per il bene dell'intera eurozona, "la difesa dell'Italia deve cominciare con quella della Spagna".

The Italian Job
Si occupa di Italia anche il Nobel per l'economia Paul Krugman, che in un post sul suo blog sul New York Times prova a scherzarci su: 
"Ok, gente, questo problema dell'euro sta diventando davvero grave. La Spagna è già abbastanza grave, ma l'Italia ...
L'Italia - scrive Krugman - mi lascia un po 'perplesso. Da un lato, ha un sacco di debiti (al netto il 99% del Pil), e se si guarda ai prezzi e ai salari sembra quasi sopravvalutata come la Spagna. D'altra parte, il deficit in Italia non è poi così male (5,1% nel 2010, secondo l'FMI), e l'economia non sembra soffrire tanto quanto ci si aspetterebbe.
Ma ora anche l'Italia è sotto pressione", riconosce Krugman.
Che tuttavia, non abbraccia il catastrofismo della Napoleoni: "Non riesco ancora a vedere una rottura a livello dell'euro. Ma credo che valga la pena di pubblicare un post, ora, a memoria futura, un pensiero che ho adesso: e cioè, che una zona euro 'dimagrita', senza l'Europa del Sud, non mi sembra praticabile.
Non si tratta di economia di per sé: è politica economica", spiega Krugman, convinto che nell'area euro Francia Italia e Spagna abbiano ancora qualcosa da dire alla Germania.
Che le cose siano più chiare, viste oltre Oceano?
Paolo Cappelli
Fonte: http://www.rainews24.it/it/news.php?newsid=147920

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