venerdì 19 novembre 2010

Finanziaria 2011, il 5 per mille ridotto del 75%. Le associazioni: “Siamo sconcertati, rischi per l’occupazione”


Dal 2007 lo Stato ha destinato 400 milioni al 5 per mille con cui vengono finanziate le associazioni no -profit che svolgono un ruolo fondamentale nel welfare italiano. Nella Finanziaria del 2011 ci saranno invece solo 100 milioni, il 75 per cento in meno.

Giorgio Tojsi, segretario generale Vidas, associazione che si occupa di assistenza ai malati terminali non nasconde la rabbia e la delusione:  ”Siamo sconcertati. Questo taglio al 5 per mille  è un colpo basso. Come organizzazioni del volontariato ci eravamo abituati a pensare che non svolgiamo una funzione caritativa ma siamo parte integrante e significativa del welfare nazionale. Secondo il principio della sussidiarietà. Solo parole”.

Dal marzo scorso poi, sono state cancellate le agevolazioni sulle tariffe postali. Oggi inviare bollettini e comunicazioni ai sostenitori costa il 340 per cento in più. A questo bisogna aggiungere il taglio al fondo nazionale per le politiche sociali che passa da 435 milioni nel 2010, a soli 35 nel 2011. “Sono questi i fondi che, una volta trasferiti alle Regioni e poi ai Comuni, servono ai municipi per finanziare le politiche sociali che nei fatti vengono portate avanti da associazioni di volontariato, onlus, cooperative sociali” fa il punto Marco Granelli, presidente di CSVnet, coordinamento nazionale dei centri di servizio per il volontariato.

Le associazioni nei giorni scorsi si erano già mobilitate. CSVnet, il Forum del terzo settore e Consulta del volontariato spiegano: “Sui nostri siti le organizzazioni trovano un fax da inviare a presidente della Repubblica, presidente del Consiglio, presidenti di Camera e Senato”.

Il taglio del 5 per mille è stato approvato dalla Camera nonostante un appello inviato al Parlamento da numerose associazioni, tra cui Emergency, Libera, Gruppo Abele, Greenpeace, Coordinamento Italiano Network internazionali, Medici senza Frontiere, Amnesty International, Telethon, Unicef, Save The Children.

A presiedere l’aula l’onorevole Maurizio Lupi, Pdl, da sempre vicino al mondo delle associazioni. “Non posso che fidarmi del ministro dell’Economia – dice Lupi -. Giulio Tremonti ha assicurato che il prossimo aprile i fondi del 5 per mille saranno riportati a 400 milioni. O forse addirittura già durante l’esame al Senato. Domani il governo sarà impegnato da un ordine del giorno”.

I talgi hanno toccato tutti i settori. Per questa ragione il mondo del non profit non si fida delle rassicurazioni: “Per noi questo è un tradimento. A introdurre il 5 per mille fu lo stesso Tremonti” attacca Andrea Olivero, presidente del Forum del terzo settore. “La riduzione delle risorse ci dice anche che la sussidiarietà non è l’architrave del nostro welfare, ma solo un lusso che oggi non possiamo più permetterci – continua Olivero. - Sono venuti meno i contributi delle imprese e anche le donazioni dei privati sono diminuite -. Nonostante ciò l’occupazione finora ha tenuto. Il mondo del non profit vive grazie ai volontari, ma dà anche lavoro a molti giovani”.

Preoccupate per gli effetti sull’occupazione anche le cooperative sociali che in Italia impiegano circa 400 mila persone.  Giuseppe Guerini, presidente di Federsolidarietà spiega che il problema qui è rappresentato dalla decurtazione dei fondi per le politiche sociali. “I contraccolpi sull’occupazione saranno inevitabili, soprattutto dal 2012″.
19 novembre 2010 | 20:39
Fonte:
http://www.blitzquotidiano.it/politica-italiana/finanziaria-2011-5-per-mille-ridotto-75-per-cento-647470/?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+blitzquotidiano+%28Blitzquotidiano%29

Nessun commento: