Troppo complicate, e presentate troppo a ridosso della scadenza delle domande.
Questo il primo giudizio sulle nuove procedure per ottenere gli incentivi alle imprese del Mezzogiorno, presentate ieri in anteprima agli addetti ai lavori.
Gli aiuti, che sostituiscono il vecchio regime della «488», arriveranno dopo una radiografia dettagliata dei progetti, chiamata a passare al setaccio gli stati di avanzamento e i tempi di realizzazione.
Per ambire all'aiuto, i programmi dovranno addentrarsi in tutti i particolari tecnici, fino a scomporsi in «sistemi e sottosistemi» di cui vanno indicate le spese di realizzazioni.
Nei progetti, insomma, cresce la componente ingegneristica a scapito di quella economico-finanziaria, e sono forti anche i rischi di valutazioni discrezionali, che aumentano l'incertezza dei possibili beneficiari.
19 novembre 2010 | 08:19
Commento, di grecanico.
Conosco la materia. Quando si arriva ad utilizzare – impropriamente – termini come componente ingegneristica e rischi di valutazioni discrezionali, e’ chiaro: in linguaggio burocratese vuol dire che i funzionari preposti alla gestione dei progetti giacenti, sono gentilmente invitati a suggerire ai consulenti esaminatori, di bocciare, tendenzialmente. Per precauzione ed interesse degli interessi bancari sui fondi depositati. Poi si vedra’; quando sara’ presentato un progetto affidabile, nel senso che ha un nome presentabile, ed padrino politico giusto, allora, solo allora, i funzionari sono invitati ad utilizzare un vocabolario diverso. Anche i consulenti esaminatori, ovvio. A lungo andare i fondi risulteranno inutilizzati o sotto-utilizzati, l’oligopolio informativo montera’ il caso, lo giudichera’ scandaloso, che il Mezzogiorno non e’ capace di spendere, ed i soldi saranno dirottati in un uno dei mille rivoli della spesa pubblica o industriale nel nord. Film gia’ visto.
Fonte:
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2010-11-19/percorso-ostacoli-solo-laccesso-074256.shtml?uuid=AYYpJpkC
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