martedì 28 dicembre 2010

Basso Molise, differenziata, altro intoppo. La ditta ricorrente vince al Tar

Non è saltato ma è a rischio l’accordo fra l’Unione dei Comuni del Basso Biferno e l’azienda vincitrice dell’appalto, l’aquilana "Tekneko". Il Tar ha dato ragione alla cooperativa "Cultura e solidarietà per lo sviluppo" che era arrivata seconda presentando ricorso. Il contratto è stato reso inefficace. «Proporremo ricorso al Consiglio di Stato - annuncia il presidente La Palombara - e aspettiamo che arrivi la sospensiva».


Basso Molise. Si complica l’avvio della raccolta differenziata nei paesi dell’Unione dei Comuni. Il Tar Molise ha infatti accolto il ricorso della società cooperativa “Cultura e solidarietà per lo sviluppo”, seconda classificata nel bando per il servizio di porta a porto negli otto comuni bassomolisani. In sostanza il Tar ha dichiarato inefficace il contratto stipulato con l’aquilana “Tekneko”. Servizio sospeso? Non ancora, almeno finché la sentenza non verrà notificata. Ma ora l’Unione dei Comuni corre ai ripari. «Chiederemo la sospensiva al Consiglio di Stato» annuncia il presidente La Palombara.

Sembrava ormai tutto fatto, pronto per il via definitivo all’avvio del servizio negli otto comuni. E invece, la raccolta differenziata dell’Unione si complica. Poco prima di Natale la ditta ricorrente, la cooperativa “Cultura e solidarietà per lo sviluppo” di Torremaggiore ha incassato una vittoria non da poco: ricorso accolto e vittoria in tribunale. Si tratta dell’ennesimo e sicuramente non ultimo colpo di scena a livello giudiziario di questa vicenda.

La cooperativa “Cultura e solidarietà per lo sviluppo” aveva infatti dapprima ottenuto una sospensiva dallo stesso Tar Molise. Poco tempo dopo però il Consiglio di Stato ha invece rispedito la palla nelle mani dell’Unione, annullando la sospensiva. Da quel momento il contratto con la Tekneko ha preso il via, con la distribuzione dei kit e dei calendari nei vari comuni. Nonostante i ritardi nei primi paesi interessati, l’avvio sembrava ormai prossimo. «Prevediamo di partire tutti assieme entro il 31 gennaio» ha ribadito La Palombara.

Ora però c’è questa novità. Il Tar si è infatti concentrato sulla «questione delle modalità di affidamento di parte del servizio in subappalto che presenta aspetti delicati. L’avvalersi di un’impresa subappaltatrice – spiega il Tar - modifica le caratteristiche dell’offerta tanto è vero che nella relazione economica e nei chiarimenti non è ricompreso il costo di quella parte di personale che, inizialmente indicato tra il personale stagionale, sarà di fatto impiegato da chi otterrà il subappalto». Secondo il Tar però «non è sufficiente aver indicato in modo generico che il servizio di raccolta dei pannolini e della frazione umida dei rifiuti poteva essere affidata in subappalto, poiché bisognava comunicare fin dall’inizio con quale soggetto giuridico sarebbe stato stipulato tale contratto». Questo avrebbe consentito «alla commissione di verificare l’idoneità dello stesso sia sul piano tecnico sia su quello dei requisiti morali, tenuto conto che l’ambito dello smaltimento dei rifiuti presenta notoriamente rischi di infiltrazioni malavitose».

Requisiti che secondo il Tar la Tekneko non aveva e che quindi avrebbero dovuto portare all’esclusione dell’azienda aquilana. Per il momento però l’iter della raccolta porta a porta dei rifiuti negli otto comuni basso molisani prosegue «almeno fin quando non avremo ricevuto la notifica della sentenza» spiega il presidente La Palombara. La speranza dell’Unione è che arrivi prima «la sospensiva del Consiglio di Stato. E’ in programma per martedì 28 dicembre un incontro per dare l’ok al ricorso». La battaglia giudiziaria prosegue.
(Pubblicato il 28/12/2010)
 

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